Federico Massa – Retrospektive
Il suo fare arte è un coscienzioso equilibrio di ironia, simbolismo e curiosità, le sue opere hanno un carattere esplicito ed effusivo, requisiti emblematici di una costante capacità immaginativa, pregne di un forte legame tra espressione e comunicazione.
Comunicato stampa
UNA VITA DA IENA
La iena è l’animale simbolico per eccellenza di Federico Massa, l’empatia è forte, oserei dire che c’è anche una certa corrispondenza fisica, l’ironico sorriso verso il mondo è l’aspetto che più accomuna l’artista alla sua icona.
La iena è il suo marchio distintivo ma tutta la sua raffigurazione artistica è costellata di animali: il polipo che con i suoi tentacoli si avvinghia alla preda, i camaleonti cavalcati da personaggi urbani dall’espressione sogghignante, i rapaci che detengono tra le fauci la propria preda.
Animali che a volte prendono le sembianze di mostri dalle larghe dentature, personaggi epici, guerrieri, super-eroi che perdono la propria identità per trasformarsi in altri personaggi, una commistione e “pollution” incessante di figuranti per la rappresentazione studiata e voluta da Federico a ritrarre il suo mondo.
Ed è proprio questo suo mondo dai cromatismi accesi, dalle figure ironicamente aggressive, che ci fa comprendere la sua altissima capacità espressiva; non è solo una sapiente proprietà nell’uso del colore e della materia, qualsiasi questa sia visto che i suoi supporti sono tra i più variegati, ma è la sua capacità di farci partecipi del suo intimo pensiero che riflette quello che la società, la città e il mondo sono nelle sue molteplici contraddizioni.
Il suo fare arte è un coscienzioso equilibrio di ironia, simbolismo e curiosità, le sue opere hanno un carattere esplicito ed effusivo, requisiti emblematici di una costante capacità immaginativa, pregne di un forte legame tra espressione e comunicazione.
Federico Massa è un’artista che ben sa che le funzioni dell’arte sono anche quella di divertire, di stupire e magari anche di scandalizzare, le mete da perseguire per l’artista non sono solo l’ armonia dei cromatismi, la capacità tecnica ed estetica, ma il raggiungimento di una raffigurazione “teatrale” che affascina e sgomenta lo spettatore.
Che sia un gigantesco murales, un disegno o una tela non si può che rimanerne ammagliati.
Attratti sì dalla giocosità ma interdetti di fronte ad una realtà inquietante.
E’ volontà dell’artista di offrirci, proprio attraverso queste “scenografie”, l’idea di un’umanità convulsa e inconsapevole delle proprie colpe e dei propri limiti.
E’ lui che con il suo sorriso da “iena” ci guarda e ci trasporta nel magico universo metropolitano.
Susanne Capolongo
Novembre 2013