Fedor Kuz´Mic Suskov – Arte e Stato

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CIVICA CAVOUR
Piazza Camillo Benso Conte Di Cavour 73b, Padova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10:30 - 13:00, 16:00 - 19:00, lunedì chiuso

Vernissage
09/09/2011

ore 19

Artisti
Fedor Kuz´Mic Suskov
Curatori
Vittorio Sgarbi
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra itinerante dedicata al maestro russo, curata da Vittorio Sgarbi, presenta una quarantina di opere del pittore, scultore e architetto scomparso nel 2006.

Comunicato stampa

La mostra itinerante dedicata al maestro russo Fedor Kuz´Mic Suskov (1923-2006), e curata da Vittorio Sgarbi, presenta una quarantina di opere del pittore, scultore e architetto scomparso nel 2006. Fa parte di un progetto artistico e culturale, che coinvolge prestigiose città d’arte: Bologna, Firenze, Milano, Padova, Pescara, Spoleto, Lugano nella Confederazione Svizzera, e Montecarlo nel Principato di Monaco.
Si tratta in buona parte di splendidi paesaggi i cui contorni si stemperano e si confondono con l´orizzonte, in un continuum cromatico, che unisce armonicamente tutti gli elementi della natura.
Fedor Kuz´Mic Suskov reinterpreta in modo personale e originale la tradizione bizantina e omaggia, in oltre cinquant’anni di attività, l’arte russa, filtrandola attraverso il proprio sofferto vissuto personale.
Mostra a cura di Vittorio Sgarbi.

Galleria Cavour, P.zza Cavour
Dal 9 settembre al 9 ottobre 2011
Inaugurazione mostra: venerdì 9 settembre 2011, ore 19.00
Conferenza stampa di presentazione: venerdì 9 settembre, ore 17.30 (sarà presente il curatore della mostra, prof. Vittorio Sgarbi)

L’artista russo Fedor Kuz’mic Suskov (11 marzo 1923-12 luglio 2006) mise al servizio dello Stato Sovietico la sua abilità scultorea, realizzando imponenti opere architettoniche, che celebravano il potere stalinista e, nel contempo, ascoltò la vocazione della sua anima, dipingendo segretamente soggetti a tema sacro e paesaggi, di grande intensità mistica e spirituale.
Uomo profondamente cristiano, durante il regime comunista Suskov ha vissuto una fede sofferta e privata. La natura e il divino sono i temi portanti della sua pittura. Gli ambienti da lui ritratti, dai corsi d’acqua alle montagne imponenti del Caucaso, sono avvolti da un’aurea sacra. La luce attraversa le sue tele, componendo una sorta di elegiaca ode religiosa, tracciata con mano ferma e libera, come la sua fede cristiana.
L’intento di diffondere la conoscenza delle opere dell’artista nasce, dunque, non solo dalla necessità di presentare e di rivelare la sua produzione pittorica, rimasta celata per tutta la durata del Regime Comunista, ma anche, e soprattutto, dall’occorrenza civile di mostrare quanto la storia e il vissuto intimo di un uomo siano i pilastri determinanti sui quali si fonda ogni esperienza artistica ed espressiva.
L’essenza delle opere di Suskov non può essere circoscritta all’interno di una precisa corrente artistica. Il suo stile pittorico appare libero, guidato solo dall’amore intenso per la natura e dalla profonda fede cristiana, vissuta intimamente e celatamente per tutta la durata del regime comunista. In questo risiede principalmente la ricchezza dei quadri esposti e dell’intera produzione artistica del Maestro Russo.

Vittorio Sgarbi, curatore della mostra, ha riconosciuto in Suskov un esempio significativo ed emblematico del patrimonio artistico contemporaneo russo.
“Le sue pennellate – scrive Vittorio Sgarbi - celebrano un rituale in cui la parola dei libri sacri si fa visione. E la visione si converte in transvisione. Opere intrise di significati reconditi e subliminali, che l'occhio attento e acuto dell'osservatore deve saper carpire andando oltre le apparenze. La luce è l’elemento fondamentale nelle opere di Suskov. Una luce che - afferma Sgarbi - fonde il segno con il colore, attuando un’unione metafisica superiore, divina. Una luce che ha un forte riferimento teologico che irradiandosi e insinuandosi nei boschi, nei fiumi, tra gli alberi e le montagne rivela l’origine divina del creato. E’ la luce che consente di contemplare la bellezza già insita nel mondo. Un importante messaggio spirituale, quello di Suskov, ma anche filosofico e cosmologico."

Secondo l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio, «attraverso l’ampio corpus dei dipinti si rivela l’accesa sensibilità dell’artista verso la natura della sua terra, ma soprattutto la sua devozione spirituale, che idealmente ricollega il messaggio della sua pittura alla tradizione rappresentativa russa.»