Felice Pedretti
Mostra di un pittore singolare: Felice Pedretti, nato in un sobborgo di Città del Capo, dove comincia ben presto a disegnare e a dipingere, ma a sedici anni condotto dai genitori a Roma, dove ha la fortuna di conoscere Luigi Ferrero, un artista che lavora per il Vaticano e che lo avvia allo studio dell’arte antica e del restauro.
Comunicato stampa
Il 2 novembre prossimo si inaugura a Palazzo Valentini( Via IV novembre 119/A,
Sala Egon Furstenberg, ore 18,00) la mostra di un pittore singolare: Felice Pedretti, nato in un
sobborgo di Città del Capo, dove comincia ben presto a disegnare e a dipingere, ma a sedici anni
condotto dai genitori a Roma, dove ha la fortuna di conoscere Luigi Ferrero, un artista che lavora
per il Vaticano e che lo avvia allo studio dell’arte antica e del restauro. Ma allo studio dei maestri
antichi aggiunge lo studio di alcuni maestri moderni, fra cui Giorgio de Chirico, per il quale
concepisce una vera propria passione, senza rinunciare però a conquistarsi un proprio stile. Egli può
essere definito un neometafisico. E’ presentato in catalogo da Costanzo Costantini, il critico del
“Messaggero” che ha dedicato al fondatore della metafisica e al precursore del surrealismo due
libri: Il pittore glorioso, che apparve presso Sugarco nel I978, quando il pictor optimus era ancora
vivo, e IL Monomaco - colui che combatte da solo, pubblicato dalla Galleria Ulisse di Roma. La
mostra, che resterà aperta sino all’11 novembre 2011, si avvale anche dei contributi critici della
professoressa Maria Teresa Benedetti e del professore Roberto Maria Siena.