Festival delle arti
Ancora una volta un luogo storico accoglierà l’arte contemporanea declinata in diverse modalità d’espressione: teatro, reading, musica, pittura, scultura e fotografia.
Comunicato stampa
MAD Rassegna d’arte contemporanea a cura di Fabio D’Achille e TEATROSPAZIOZERONOVE compagnia teatrale di Fabio Ramiccia, dopo l’evento di venerdì 2 settembre al Procoio di Borgo Sabotino, dove la compagnia, intorno alle installazioni artistiche del Museo Antiquarium, ha dato vita insieme al pubblico alla performance sperimentale“Sopravvivenza”, tornano a collaborare. Questa volta gli eventi, alla cui organizzazione hanno collaborato anche MOBilitazioni Artistiche e ilComune di Cisterna di Latina, saranno ospitati dalla storica e prestigiosa location di Palazzo Caetani di Cisterna di Latina, edificio del XVI secolo che, secondo i dettami del tempo, rispondeva sia ad esigenze belliche che di ritrovo e ristoro: qui si incontravano nobili viaggiatori di passaggio sull’Appia per battute di caccia e si svolgevano feste, conviti e banchetti tra esponenti dell’alto clero e dell’aristocrazia. Oggi la struttura ospita la Biblioteca comunale, la Pinacoteca, la Galleria d’arte ed è sede di manifestazioni artistiche e culturali. Ancora una volta dunque un luogo storico accoglierà l’arte contemporanea declinata in diverse modalità d’espressione: teatro, reading, musica, pittura, scultura e fotografia, accompagnate dalladegustazione vini di “Casale del Giglio”. Gli eventi saranno inaugurati venerdì 9 settembre dalle 18,00 alle 24,00. “Il Teatro Spaziozeronove nel week-end dal 9 all’11 settembre dentro le mura del Palazzo Caetani promuoverà tre giorni di cultura estesi a diversificate proposte: arte, musica e spettacoli teatrali. Teatro Spaziozeronove è una realtà giovane, è un teatro ed una compagnia che porta la propria stagione teatrale e musicale da due anni sul territorio, e continua nell’intento di avvicinare la popolazione lì dove il teatro non c’è mai stato, nella convinzione che investire nella cultura significa promuovere sviluppo non solo culturale maanche sociale, proponendosi come luogo di confronto. In questa occasione il Teatro Spaziozeronove esce dalla propria sede per rendersi maggiormente fruibile. Sabato e domenica dalle 15,30 due diversi seminari: rispettivamente “Due passi da terra”, ovvero corso propedeutico per salire sui trampoli rivolto ad adulti e bambini e “Incontri tra umani” seminario teatrale rivolto ad esperti e non, poiché potrà partecipare anche chi per curiosità volesse iniziare ad approcciare ad un lavoro teatrale/sperimentale. Le proposte artistiche del corso e del seminario sono state pensate per qualsiasi fascia di pubblico, che può parteciparvi gratuitamente. Nel cuore della città di Cisterna si incontreranno molti artisti che generosamente hanno deciso di offrire al pubblico le loro produzioni. È il primo anno quindi che pensa di convogliare tante energie del territorio e non solo in un unico evento. Il Festival oltre a dar luogo alla nascita e allo sviluppo di questa realtà nel territorio si propone come nuova piattaforma d’incontro anche di eccellenze artistiche, di essere insieme piuttosto che isolate, per cui si punta alla qualità, collaborando con figure professionali. Il Festival delle ARTIsarà un nuovo evento per la città di Cisterna con l’obiettivo della continuità per i prossimi anni ”. (Fabio Ramiccia)
Le mostre pittoriche, fotografiche e scultoree resteranno in esposizione fino al 18 settembre.
SEDE ESPOSITIVA: Palazzo Caetani, Piazza 19 marzo - 04012 Cisterna di Latina (LT).
INFO: 393.9935271 (SPAZIOZERONOVE); 393.3242424 (MAD). Ingresso libero.
Riportiamo di seguito il programma:
Venerdì 9 settembre
ore 18,00 inaugurazione Galleria di Palazzo Caetani Vernissage mostra collettiva di fotografia “People” a cura di MOBilitazioni Artistiche a cura di Marianna Cozzuto.
PEOPLE
Le persone sono il bene più prezioso che abbiamo, sono il veicolo dei sentimenti, sono la famiglia, sono la memoria storica, sono il passato e il futuro. Il tentativo della mostra fotografica People è appunto quello di porre l’attenzione sulla grande importanza che le persone hanno nella nostra vita privata, come nella nostra vita sociale, e che essesono (o dovrebbero essere) il principe indiscusso della ricerca scientifica, di ogni azione economica e soprattutto di ogni manovra politica. Una mostra fotografica come primo tentativo di mobilitare le coscienze partendo dal più semplice dei gesti “il guardare”, e quindi, il prestare attenzione. Lo sguardo attento di tre fotografi pontini Chiara Mallozzi, Francesco Filippo e Maurizio Di Pietro ci accompagnerà nella visione di centri urbani, luoghi di lavoro e paesi molto lontani e sarà supportato dalle immagini scattate da Beatrice Cianciosi, Bruno Lomasto, Eleonora Mambrini, Gianfranco Mingione, Michela Chiuchiolo, Simone Ferranti, Simone Olivieri. (Marianna Cozzuto)
MAD Rassegna d’arte contemporanea
a cura di Fabio D’Achille
al Chiostro con installazioni, sculture e pittura con le opere
di Alessio Marchegiani, Andrea Forlenza (Ark8) e Dino Catalano.
ALESSIO MARCHEGIANI
Nato a Latina nel 1980, diplomato nel 2001 al Liceo Artistico Statale di Latina. A marzo 2009 si è laureato presso l'Accademia di Belle Arti "P.Vannucci" di Perugia, nella sezione scultura.
Nel corso degli ultimi ha partecipato ad alcune esposizioni collettive e concorsi:
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2006, primo classificato sezione materia
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2008, primo classificato sezione materia
-Marsciano Arte Giovani, esposizione collettiva, Marsciano, 2006
-Marsciano Arte Giovani, esposizione collettiva, Marsciano, 2007
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2007, primo classificato sezione materia
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2009, primo classificato sezione materia
-Esposizione collettiva "in itinere" C.E.R.P.- Centro Espositivo Rocca Paolina Perugia, 2007
-Esposizione collettiva "BrufArte Giovani", Brufa, 2007
-Concorso artistico "Giugno in arte" edizione 2008, primo classificato sezione materia
-Tredicesimo premio internazionale “Massenzio Arte”, Roma, 2009
-Premio internazionale “Tokyo”, selezionato tra i finalisti, Centro Diffusione Arte Palermo, 2011
La scultura di Alessio Marchegiani è classica, figurativa, prediligemateriali come il ferro, ma allo stesso tempo contemporanea, dimostrando così che passato e presente possono convivere e interagire, che un linguaggio classico può comunicare messaggi moderni, e dunque l'artista contemporaneo non può non confrontarsi con il passato, per poterlo riattualizzare e superare.
DINO CATALANO
Nel gioco delle associazioni verbali, una parola che istintivamente assocerei alla pittura di Dino Catalano è “primavera”, forse anche condizionato dallo spettacolo a cui assisto in questo momento dalla finestra che affaccia sui Monti Lepini: l’albero di Giuda in fiore, e così il biancospino, il pruno selvatico l’odore delicato che sale dalla zagara proprio qui sotto, cui lo stridio dei balestrucci fa da colonna sonora. La primavera rappresenta un concentrato esplosivo di vita, la vita che approfitta del momento propizio per esprimere al massimo la bellezza. È un momento magico, cinetico, preceduto dalla stasi del freddo che gela e seguito da quella del caldo che secca. Dino ama definirsi un pittore per caso, e sicuramente non è unico tra gli artisti ad aver scoperto questa vocazione quando per l’appunto un caso, violento e imprevisto, ha fatto irruzione nella successione più o meno graduale degli eventi quotidiani. È,infatti, a partire da una diagnosi medica che Dino comincia a dipingere, sedici anni fa, da autodidatta. Prima di allora alcuni tentativi giovanili ma nulla di più. Da allora l’artista, che già dai primi lavori rivela uno sconcertante controllo del disegno e un grande intuito nell’uso del colore, ha dimostrato una capacità di crescita rapidissima; di fatto pare che la primavera si compia in lui quotidianamente, come se il ciclo delle stagioni si alternasse nella sua vita più volte al giorno. Costretto a momenti d’inattività che si ripetono a intervalli periodici ravvicinati, lui reagisce vivendo all’ennesima potenza, sulla tela, imomenti propizi. Tutto è attività e movimento nei suoi quadri; dove non sono le linee a creare le fughe, lo sono le scale cromatiche, personalissime e talvolta al limite dell’azzardo. Perderlo di vista per un anno equivale a perdere di vista per cinque anni un pittore che svolge la sua attività a tempo pieno; ed è inutile aspettarsi di ritrovarlo al lavoro sullo stesso tema, perché nel frattempo lo ha portato ad esaurimento ed è passato a tutt’altro. Visitare il suo atelier è un’esperienza che lascia il segno. A parte la simpatia della persona, non solo sulle pareti ma ovunque, talvolta inverosimilmente accatastate, ci sono talmente tante tele dipinte, una tale folla di meraviglie eseguite ad olio spatolato con precisione istintiva, che uscendo ci vuole del tempo per riprendersi. L’esperienza è di quelle che disorientano: si resta a lungo segnati interiormente dall’abbuffata di immagini e colori; e siccome lo spazio per muoversi è ridotto per via della massa di tele, di cui parecchie fresche e freschissime, è impossibile non rimanere “segnati” anche fuori. (Claudio Muolo)
ANDREA FORLENZA (Ark8)
Andrea, vent’anni, street - artist con un talento artistico già ampiamente sviluppato e uno stile immediatamente riconoscibile come un tag (firma) grazie ad elementi ricorrenti nelle sue opere, anche piante e uccelli stilizzati, che rivelano una passione per il mondo della natura nata da bambino e sviluppatasi nel corso degli anni, fino a culminare nella sua scelta accademica alla Facoltà di Biologia. Questo non significa ripetitività, anzi: Andrea, Ark8 come ama farsi chiamare in omaggio alla sala giochi (Arcade), luogo che lo ha accompagnato durante la sua adolescenza, si esprime attraverso una ricerca ed una sperimentazione continua: all’inizio del suo percorso , quando lavora come graffitista, si ispira al linguaggio del fumetto francese, molto legato alla grafica, dove cioè la linea di contorno prevale sul colore, che è relegato a semplice mezzo diriempimento; successivamente, quando passa a disegnare su legno, tenta di riportare su questi supporti i colori che ha imparato ad utilizzare nei graffiti, ed è proprio il colore che caratterizza pienamente la sua opera. Da cromie ricorrenti come le triadi africane giallo (oro rubato agli indigeni dall’Occidente), verde (colore che richiama la terra) rosso (sangue versato dai popoli del continente africano per opera della distruzione e violenza dell’uomo bianco), e nero (l’uomo), giallo e rosso, che rivelano la sua passione per la cultura rasta, ad altri colori come il grigio, l’arancione, il rosa.
Lo pseudonimo, Ark8 ma anche Rk, Ark8 come Arcotto, tutte interpretazioni che rivelano il suo amore per i giochi di parole, l’ironia, il gioco, un po’ come i Dada e i Surrealisti, ma in un linguaggio legato alla contemporaneità, alla tecnologia e alla critica della produzione seriale che si esplica nei suoi adesivi disegnati come quadri: in questo modo un oggetto tradizionalmente prodotto secondo le leggi dell’industria viene trasformato in arte, in qualcosa di unico e di irripetibile, dove anche il caso ricopre un ruolo importante: chi sarebbe capace di riprodurre i suoi “schizzi” di colore? Da qui nasce la sua predilezione per materiali d’uso quotidiano come cassetti, residui di mobili, mattonelle, che trova abbandonati e raccoglie per dipingerci sopra, cercando di sottrarle al deterioramento cui sarebbero altrimenti destinati. Una sorta di sfida che mira ad una rinascita, alla creazione di un mondo che non esisteva e che l’artista crea, sviluppa, arreda, come un bambino con una scatola di costruzioni; gioco sì, ma anche critica: nell’utilizzo di materiali trovati per strada, gettati perché considerati non più utili e nel dipingerli con le triadi cromatiche non è forse ravvisabile una critica costruttiva, una volontà di far rinascere ciò che l’uomo occidentale ha sfruttato, violentato, per poi abbandonarlo al proprio destino? Passione per la natura abbiamo accennato sopra, e in particolare amore e attaccamento ai paesaggi del territorio pontino, a lui intimamente legati. Le sagome nere e piatte disegnate con lospray denotano un’universalità che trascende l’oggetto specifico, non siamo cioè davanti alla riproduzione fedele di un paesaggio, ma all’esteriorizzazione di emozioni, alla liberazione del sé. L’arte come gioco dunque, ma un gioco che nasce dalla conoscenza dei colori e dei materiali derivatagli dalla frequentazione del liceo scientifico biologico e che, attraverso una sperimentazione continua, si unisce alla passione per la creazione dando vita sempre a nuovi risultati e riuscendo a coinvolgerci, a far tornare un po’ bambini anche noi. Andrea Forlenza nasce a Roma il 2 agosto del 1991. Trasferitosi e cresciuto a Latina, consegue il diploma presso il liceo scientifico – biologico “E. Majorana”. Attualmente vive a Pisa dove studia Scienze Biologiche. Inizia la sua attività espositiva nel 2008.
(Laura Cianfarani)
ore 19,00/19,30 performance“kidnapping myself” di Crescenzo e Margherita, con Roberta Picano
ore 19,45 degustazione vini a cura di Casale del Giglio
ore 20,30/21,30spettacolo teatrale “SILENZIO” di e con Elisa Menon
ore 22,00/24,00 deejay set a cura di Fabio Ramiccia
SABATO 10 settembre
ore 15,30/18,30 seminario “Due passi da terra” lezione introduttiva all’utilizzo dei trampoli a cura di Alessio Pala /gratuito - aperto a tutti
ore 19,00/19,30 reading di brani tratti dal romanzo “i monologhi della vagina” a cura di Fabio Ramiccia con Federica Leli, Maria Glorioso, Gioia Manduzio e Roberta Russo. Interventi musicali a cura di Virginio Fabiani e Alessio Gentili
ore 19,45 aperitivo degustazione
ore 20,30/21,30spettacolo teatrale“C’era una volta e vissero felici e contenti ovvero l’infanzia che non c’è” di Luca Gaeta con Gioia Manduzio, Federica Leli, Maria Glorioso, Fabio Ramiccia e Roberta Russo
ore 22,00/24,00 deejay set a cura di Fabio Ramiccia
Domenica 11 settembre
ore 15,30/18,30seminario teatrale “incontri tra umani” a cura di Isaac Iacuele Lentisco /gratuito - aperto a tutti
ore 19,45 aperitivo degustazione
ore 20.30/21,30performance teatrale “Gli Ebrei sono matti” (Primo studio) di Dario Aggioli con Dario Aggioli e Angelo Tantillo
ore 21,30/24,00concerto live rock band Father of invention