Festival internazionale Aquamour Acqua Arte Amore

Informazioni Evento

Luogo
OPEN AIR MUSEUM ITALO BOLANO
Via Scotto,14- San Martino 57037 , Portoferraio, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/07/2022

ore 19

Generi
arte contemporanea, performance - happening, festival
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Primo Festival internazionale AQUAMOUR – ACQUA ARTE AMORE, che ha come scopo concentrare l’attenzione sull’acqua.

Comunicato stampa

Sta per iniziare all’Elba il primo Festival internazionale AQUAMOUR - ACQUA ARTE AMORE, che ha come scopo concentrare l’attenzione sull’acqua, bene prezioso e fondamentale per la vita sulla terra che, mai come in questo periodo, è seriamente minacciato.

Gli organizzatori hanno deciso di utilizzare l’arte, ma non solo, per incoraggiare tutti i partecipanti a diventare a loro volta messaggeri dell'acqua, lanciando messaggi positivi e di speranza, perché l’acqua è vita e la vita è il bene più prezioso che fa della nostra Terra l’unico luogo vivibile di tutto il Sistema Solare.

Per indicare questa strada di speranza e di impegno che ognuno di noi può percorrere vedremo pittori, scultori, performers, musicisti, fotografi, registi, molti artisti locali e internazionali, ma anche studenti, guide e scrittori, ispirati dal tema dell'acqua, con le loro creazioni acquatiche e performances artistiche, attraverso esperienze e incontri, tutti riuniti e impegnati in questo sforzo creativo per il futuro di ognuno di noi.

Un evento nato come una sfida, iniziato dal viaggio di una coppia, un' italiana dell'Elba, Barbara Albasio e un francese della Bretagna, Stéphane Madelin, che decidono, all'età di

50 anni e poco più, di girare il mondo per raccogliere le testimonianze di persone ispirate che lavorano per la tutela dell'acqua e degli ecosistemi marini, ma non solo!

Da questo viaggio è nato un documentario, Aquamour: incontro con i messaggeri dell'acqua, un lavoro realizzato con amore intorno al mondo, per far conoscere le tante realtà quali scuole, associazioni, comunità, forum, festival, aziende che in tutto il mondo lavorano in silenzio per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla preziosità dell'acqua e degli ecosistemi ad essa.

E’ nato così il primo festival AQUAMOUR - ACQUA ARTE AMORE, scaturito dalla formidabile energia organizzativa di Barbara Albasio, che a Parigi ha fondato “Sensi Ateliers Arts & Sens” che promuove relazioni, benessere e creatività attraverso laboratori d’arte e sensoriali, e di Stéphane Madelin con la sua maestria di regista e coautore del documentario Aquamour, amante del mare e dei viaggi, con il supporto di Marco Albasio, che con il suo Tea & Tao nel cuore di Milano offre prodotti e servizi per rigenerare corpo e spirito in armonia con la natura, con l’apporto culturale di Francesco Serra, scrittore, filosofo e giornalista internazionale e infine con la fondamentale collaborazione della Fondazione Italo Bolano la cui presidente Alessandra Ribaldone ha messo a disposizione l’Open Air Museum di San Martino che gode del patrocinio del Comune di Portoferraio e fa parte dello SMArT - Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano.

Il Festival è basato sulla partecipazione gratuita degli artisti che stanno giungendo sull’Isola dalla Francia e da tutta Italia e, grazie alla generosità di molti che hanno aderito al crowdfunding, saranno invece coperte alcune spese organizzative.

Ed è così che siamo giunti all’avvio di questo grande “esperimento sociale intorno all’acqua”, di cui descriviamo il programma dei primi tre giorni.

Nella serata inaugurale di venerdì 29 luglio l’Open Air Museum Italo Bolano aprirà le sue porte con la collettiva di una quarantina di artisti che “irrigheranno” con la loro arte il Giardino dell’Arte. Dalle 19.00 in poi (ingresso gratuito) sarà dunque possibile visitare la mostra, mentre nel corso della serata assisteremo alla performance delle danzatrici della scuola Elba Danza di Maria Paola Gori, che si esibiranno tra i monumenti e le installazioni con le “vesti d’acqua” di Lalita, nome d’arte di Maria Luisa Brandi, che riproducono i fondali elbani sulla seta.

A seguire Marta Bravi presenterà Geologos sin Fronteras, l’associazione internazionale che in 20 anni di progetti di approvvigionamento idrico ha portato acqua e istruzione sul suo utilizzo nelle comunità rurali dell’Africa e Haiti.

Infine, ci sarà la proiezione del film Aquamour, l’evento attorno al quale è nato questo festival e che presenta molte piccole e spesso sconosciute realtà di chi, con impegno e amore, si batte in tutto il mondo per questo bene preziosissimo.

La giornata di sabato 30 luglio inizierà con un momento rilassante e istruttivo: Francesco Serra condurrà i partecipanti dalla spiaggia di Procchio (partenza alle ore 10) alla Guardiola. Sarà un’interessante passeggiata attraverso il bosco, nel quale sono collocate le installazioni di Giuseppe Camerini, l’ingegnere-artista scomparso lo scorso anno, che per oltre 20 anni ha curato questo luogo mantenendo pulito e agibile il bosco di macchia mediterranea e installando le sue opere ricche di significati simbolici.

Durante una breve sosta, Marco Albasio offrirà il suo tè speciale illustrandone significati e metafore. Alle ore 21,30 l’attesissimo incontro con la musica alla Fortezza Pisana, per il quale ringraziamo l’Amministrazione Comunale di Marciana che ha messo a disposizione la bellissima location. La cantante Franco-Brasiliana Do Montebello, accompagnata dal chitarrista francese Hervé Morisot, ci faranno viaggiare con musiche del mondo e Jazz scelti appositamente per il festival, sul tema acquatico.

L’ingresso è libero con posti limitati (necessita prenotazione al +39 338 6996406).

Domenica 31 luglio dalle 16.30 alle 18.00 avremo un pomeriggio all’insegna dell’armonia all’Open Air Museum con Fabiola Ruggiero, che condurrà un laboratorio sensoriale collettivo, creando il tè ispirato ad Aquamour con arte (evento con prenotazione al +39 338 6996406 al costo di 10,00 Euro ).

Daremo conto nei prossimi giorni del resto del programma, ricco di laboratori, momenti culturali, performances, escursioni a tema naturalistico, tutti già disponibili nel sito appositamente realizzato e scaricabile su sensi-ateliers.com/it/aquamour/.

Intanto ricordiamo che venerdì parte la caccia al tesoro sull’Isola ed è già iniziato il concorso fotografico a premi: modalità scaricabili dallo stesso sito.

Appuntamenti quindi con l’arte che in molte forme fluirà sull’Isola e nell’Isola e, come dice Barbara Albasio: Che l'Acqua irrighi sempre le nostre terre e idrati liberamente i nostri corpi, come il sangue e l'Amore scorrono nelle nostre vene e illuminano i nostri cuori, per un mondo fertile e un'umanità generosa.
Tra i molti eventi previsti fino al 7 agosto, venerdì 29 luglio a partire dalle ore 19.00 una quarantina di artisti esporranno le loro opere nella Galleria dell’Open Air Museum Italo Bolano, messa a disposizione dalla Fondazione Italo Bolano, per la prima grande collettiva internazionale all’Elba che ha per tema l’ACQUA.

Con grande piacere, vogliamo ora presentarveli uno ad uno.

Carlo Albasio rievoca con la sua tela il mito della madre Eva, genitrice dell’umanità e metafora di quell’acqua di cui tutti siamo fatti.

La francese Perrine Angly espone le foto dei suoi mandala acquatici, forme effimere che realizza sull’acqua.

Antonella Avataneo presenta due dee dell’acqua, una in ceramica policroma e l’altra che dall’alto di un albero interagisce con i suoi veli con le opere di Bolano.

Laura Ballini, con una pittura quasi trasparente e scorrevole, sembra volare nel quadro per fantasticare con le sue “Memorie dell’acqua”.

Maria Grazia Biagi, artista della ceramica, passa attraverso la tecnica Raku per rendere le figure animate da un movimento interno.

Belinda Biancotti, invece, ha realizzato l’opera appositamente per il Festival e ci offre la nascita di una figura mitologica marina, una “Naiade”, che si risveglia a nuova vita.

Ancora da Parigi, Béatrice Bissara presenta una delle sue forme sinuose che somiglia ad un fiume dal titolo “Flux”.

Barbara Blin, la “poetessa” delle rose dei venti elbani, fa volare i suoi “Vascelli nel turchese” con il loro messaggio positivo di buon vento.

Luisa Brandi – Lalita espone i suoi suggestivi veli in seta che riproducono i più bei fondali marini elbani, veli che le danzatrici di Elba Danza, guidate da Maria Paola Gori, indosseranno nella performance inaugurale.

Paolo Calcara, fotografo del particolare estremo, ci fa sognare con le sue “Labili forme”.

Di Giuseppe Camerini, tornato anche lui nel suo blu lo scorso anno, è presente una tela molto suggestiva, che esalta il mare nelle sue infinite sfumature di blu.

Maria Giusi Canova, poliedrica artista dalle molte sfaccettature, ci presenta degli scatti significativi sull’acqua e le forme che spesso assume.

Marta Carlesi vive una sua nuova giovinezza artistica con un’opera dalle pennellate rapide e quasi gestuali, che rappresentano tutto il dramma di un “Naufragio”.

Tito Casartelli ci propone un trittico dalla grafica scattante per celebrare una “Tempesta”.

Il cocomero d’acqua, “Aqua cucumis” di Mauro Fontanelli è così vivace che sembra davvero di poterlo bere. Anche quest’opera, insieme al Calamaro gigante che sembra uscire dalla tavola, sono state realizzate appositamente per il Festival.

Francesca Groppelli presenta i suoi pentagonododecaedri, questa volta decorati con ciò che il mare restituisce, e un dittico che anagramma le parole acqua e amore.

La tedesca Monika Guldner riprende il tema dell’abbandono degli oggetti di scarto dell’uomo nell’ambiente e propone una nuova versione della ricerca del pesciolino Nemo e un suggestivo collage di conchiglie.

Lucia Leopardi ci incanta con la sua nostalgica “Isola lontana”, quel sentimento che invade chi dall’Isola si allontana anche per poco.

Antonello Marchese, fotografo e guida ambientale di consumata esperienza, propone uno scorcio dello Scoglietto catturato in una ventosa giornata d’autunno.

Anche Marzia Maselli ha ripreso in mano il pennello dopo molti anni spinta proprio da questo Festival ed espone un’opera dal titolo emblematico: “L’acqua è oro”.

Direttamente da New York Riccardo Mazzei, che ritorna sempre alla sua Elba, partecipa con la “Distanza è un mare”.

La francese Valérie Moati presenta due opere che ricordano l’arte aborigena e i mandala, mentre la “Foglia sognante” della fotografa Angela Palese galleggia sulla pozzanghera che riflette paesaggi fantasiosi.

La fotografia di Giampiero Palmieri ci riporta al blu del nostro mare come al blu tende il fiume geometrico nell’arazzo del milanese Diego Racconi.

La pittura classica di Luciano Regoli ci propone personaggi d’altri tempi, come “L’acquaiolo” che dispensa il prezioso liquido ad un ragazzo sorridente.

Roberto Ridi, fotografo dei luoghi impossibili, immortala una nuvoletta solitaria in un cielo che si riflette nel blu cangiante del mare, creando suggestione e meraviglia.

Saranno esposte anche le opere finaliste del prestigioso World Water Day Photo Contest del quale Ridi è membro giudicante.

Dall’”Oblò” di Cristina Sammarco compaiono i tratti delicati di un paesaggio marino che è sogno e poesia.

Non mancano i ragazzi della Seconda B della Scuola Media Pascoli che presentano il frutto del lavoro collettivo di un anno: uno splendido “collage” tridimensionale di animali marini in ceramica accuratamente riprodotti.

Le fotografie di Federico Serradimigni colgono particolari di plastiche abbandonate sulla spiaggia, mentre Daniela Traverso con il suo trittico fotografico ci ricorda che anche la lacrima, testimone della sofferenza fisica e spirituale, è acqua, della stessa consistenza di quella salata del mare. Michelangelo Venturini, giunto all’arte già in età matura, presenta la sua “Marina” che ha i tratti dell’istintività fanciullesca.

Enza Viceconte propone gli scogli elbani sapientemente riprodotti con un acquerello quasi fotografico, il giovane Mauro Visini, invece, esprime il suo travaglio interno attraverso un paesaggio acquatico “Senza titolo”.

La bretone Dominique Voge, immortala con la fotografia riflessi che paiono dipinti col pennello.

Abbiamo poi il Giapponese Eizo Sakata, il primo artista ospite in residenza al Museo, che sta realizzando delle meravigliose chine con acqua di mare. Eizo presenta anche piccoli lavori che riproducono l’effetto delle gocce di pioggia su carta dipinta di blu. Infine, l’ultima grande tela dipinta da Italo Bolano nel 2018 lancia il monito: “Salviamo la nostra Terra!”

Le opere rimarranno esposte fino al 15 agosto e visitabili negli orari del Museo: lunedì ore 16-20, da martedì a domenica ore 10-13 e 16-20. info +39 338 6996406

Il programma completo del festival è scaricabile su: sensi-ateliers.com/it/aquamour/.