Festival Mozart
Dopo il grande successo, lo scorso anno, della prima edizione del Festival di musica classica in piazza San Carlo dedicato a Beethoven, il “salotto” torinese si trasforma nuovamente in una sala da concerto sotto le stelle per ospitare una sei giorni all’opera di Wolfgang Amadeus Mozart.
Comunicato stampa
Dopo il grande successo, lo scorso anno, della prima edizione del Festival di musica classica in piazza San Carlo dedicato a Beethoven, il “salotto” torinese si trasforma nuovamente in una sala da concerto sotto le stelle per ospitare una sei giorni, dal 18 al 23 luglio, all’opera di Wolfgang Amadeus Mozart.
Con il Festival Mozart la Città di Torino vuole consolidare il ruolo di primo piano svolto in questi anni nel settore musicale.
Protagonisti del Festival – diventato quest’anno una manifestazione corale che ha coinvolto tutto il territorio cittadino - sono il Teatro Regio, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Academia Montis Regalis con i loro direttori, interpreti e solisti, il Conservatorio Statale di Torino Giuseppe Verdi, l’Associazione Mozart Italia, i Corsi di Formazione Musicale e la Film Commission Torino Piemonte (per le videoscenografie delle due opere Don Giovanni e Il flauto magico).
Una rassegna interamente gratuita, concepita come una grande festa popolare per favorire un’autentica partecipazione, abbracciando anche un pubblico nuovo nella fruizione della musica classica e sinfonica.
Torinesi e turisti potranno assistere alle sei serate animate da tre grandi orchestre con direttori e interpreti di fama internazionale.
Il progetto è ideato dalla Città di Torino e realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino grazie all’importante sostegno di Intesa Sanpaolo e Iren, Main Partner del Festival e da sempre sostenitori dell’offerta musicale della Città, e al contributo degli sponsor BMW e Defilippis Zucca.
Tra le novità di quest’anno il raddoppio delle sedie sistemate in piazza San Carlo, dalle mille dello scorsa edizione si passa a duemila e l’allestimento di due grandi schermi, uno a lato del palco e l’altro dietro al monumento del caval ‘d brôns che consentirà al pubblico la migliore fruibilità dell’evento.
Il compositore austriaco, che ha legato il suo nome a capitali come Monaco, Vienna, Parigi, Berlino e Praga, suonò nel 1771 – poco più che adolescente – anche nella città sabauda. Permanenza ricostruibile da documenti tuttora conservati all’Archivio di Stato di Torino.
Apertura e chiusura del cartellone sono curati dalla Orchestra e Coro del Teatro Regio con il Don Giovanni (18 luglio) e Il flauto magico (23 luglio) presentati in un format inedito pensato per un grande pubblico di piazza: la magia musicale e scenica dei momenti più salienti delle opere sarà alternata a intermezzi narrativi condotti da due attori.
Sarà poi l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, guidata dal suo Direttore principale Juraj Valčuha a proporre altre celebri pagine: si parte il 19 luglio con musiche di ispirazione sacra: il mottetto Exsultate, Jubilate e La Messa di Requiem in Re minore, mentre lunedì 21 luglio sarà la volta di due notissime sinfonie: La Sinfonia n. 40 in Sol minore K. 550 e la Sinfonia n. 41 “Jupiter”, composte da Mozart in rapida successione nel 1778.
L’Orchestra Filarmonica di Torino, diretta da Federico Maria Sardelli, eseguirà invece una selezione di concerti per strumento solista ed orchestra.
In programma il 20 luglio la Sinfonia in re maggiore K. 385 "Haffner", il Concerto per clarinetto e orchestra K. 622, il Concerto n 3 per violino e orchestra K. 216.
Il 22 luglio invece si potranno ascoltare il Concerto per flauto, arpa e orchestra K. 299, il Concerto n. 21 per pianoforte e orchestra K. 467 e il Concerto in la maggiore per pianoforte e orchestra K. 488.
Tutti i concerti in piazza San Carlo saranno introdotti da una guida all'ascolto curata dal musicologo Giorgio Pestelli.
Il Festival non si esaurisce nella piazza del caval ‘d brôns: tutta la città sarà investita da una ventata di musica, tra anteprime (dal 12 al 17 luglio) e iniziative off (in contemporanea al cartellone principale).
Tra le varie iniziative segnaliamo gli appuntamenti con l’Academia Montis Regalis, uno dei complessi più importanti nel panorama musicale, che eseguirà con strumenti originali due coinvolgenti programmi di lieder e sonate; quelli degli allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi e dei Corsi di Formazione Musicale della Città di Torino, che animeranno luoghi inusuali con significative pagine mozartiane e all’interno della rassegna ‘Cinema a Palazzo Reale’ la proiezione del pluridecorato film Amadeus di Miloš Forman (USA, 1984).
Il 12 luglio, nell’anteprima Aspettando il Festival Mozart , il Mercato Alimentare coperto di Porta Palazzo ospiterà i due cori CantAbile e PoliEtnico, diretti da Giorgio Guiot, mentre dal 12 al 16 luglio la Tettoia dei Contadini si trasformerà in una sala cinematografica per la proiezione di film e opere sottotitolate.
Dal 19 al 23 luglio, “Le strade di Mozart”, un progetto originale di Glocal Sounds in collaborazione con alcuni Conservatori del Piemonte e della Valle d’Aosta, porterà la musica in suggestivi luoghi tra il Quadrilatero Romano, Porta Palazzo e Borgo Dora, distribuiti secondo tre percorsi tematici (il sacro, il profano, il magico) (vedi programma)
“Portare la musica di Mozart in piazza, dopo l’eccellente esperienza del festival di Beethoven, è una scelta che risponde a un criterio preciso ed è insieme l’esempio cui l’amministrazione comunale torinese intende ispirarsi. È la cultura, la grande musica, che esce dalle sale auliche e diventa patrimonio di tutti: un modo di fruire l’arte più giusto e più equo e di avvicinare alla musica anche chi non la frequenta abitualmente offrendo grandi performance artistiche grazie alle orchestre del territorio torinese che sono conosciute nel mondo”. Piero Fassino, Sindaco di Torino
“Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dal Festival Beethoven abbiamo pensato di riproporre la rassegna utilizzando la stessa formula per un altro grande compositore che ha saputo rappresentare una delle vette più alte nell'evoluzione del linguaggio musicale: Wolfgang Amadeus Mozart. Il Festival, oltre ad avere l’obiettivo di far incontrare, nel salotto più bello della città e a un pubblico sempre più numeroso, l’emozione che provoca l’ascolto di questo genere musicale garantendone una fruizione gratuita, vuole mettere in evidenza le grandi ‘energie’ di assoluto valore internazionale presenti nel nostro territorio come il Teatro Regio, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Academia Montis Regalis, l’Associazione Mozart Italia e i Conservatori piemontesi, per citarne alcune.
In programma quest’anno anche un’anteprima e una sezione off che aumenteranno le occasioni per conoscere meglio alcune delle pagine più belle dell'opera del grande compositore austriaco.
..non vedo l'ora di poter chiudere gli occhi e abbandonarmi alla grande musica provando emozioni uniche per poi riaprirli e trovarmi circondato da una piazza gremita di persone che condividono con me le stesse sensazioni”. Maurizio Braccialarghe Assessore alla Cultura Turismo e Promozione della Città di Torino
“Dopo il successo del Festival Beethoven sono felice che la Città abbia deciso di dedicare un nuovo Festival a Wolfgang Amadeus Mozart, un compositore che amo particolarmente e che, inoltre, consente al Teatro Regio di presentare due tra le opere più amate e conosciute: Don Giovanni e Il flauto magico. La grande platea di piazza San Carlo ci permette inoltre di sperimentare una nuova formula, quella in cui, grazie alla capacità immaginifica di Vittorio Sabadin, il pubblico sarà condotto direttamente al cuore delle storie grazie a una voce narrante. A raccontare fatti e misfatti del libertino più famoso del mondo, sarà Donna Elvira. Per Il flauto magico, invece, un attore vestirà i panni di Emanuel Schikaneder, impresario e librettista del Flauto magico, permettendoci di meglio comprendere il viaggio spirituale di Tamino e Pamina.
Un’impresa nuova anche per il Regio rivolta a un pubblico eterogeneo che porta nella cornice di piazza San Carlo l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio con due cast superlativi e due direttori di rango”. Walter Vergnano - Sovrintendente Teatro Regio Torino
“Due personaggi che c’erano, e che sanno come sono andate le cose, torneranno dal passato per il Festival Mozart. Donna Elvira racconterà come alla fine, anche dopo essere stata tradita e abbandonata, non possa – come tutti - fare a meno di amare Don Giovanni. Emanuel Schikaneder spiegherà come il suo libretto del Flauto Magico, così tanto criticato e giudicato spesso indegno della sublime musica di Mozart, meriti un giudizio migliore e un esame più approfondito. Rappresentare l’opera lirica un una piazza non è facile. I due capolavori di Mozart sono stati concepiti per teatri piccoli, non certo per essere eseguiti davanti a diecimila persone. Bisognava tenere conto delle dimensioni ristrette del palcoscenico di piazza San Carlo e dell’impossibilità di potersi servire dei meccanismi di scena. Ma si è anche scelto di non cedere alla tentazione della soluzione più semplice: l’esecuzione in forma di concerto, con i cantanti fermi sul palcoscenico a cantare arie, duetti, terzetti e quartetti. L’opera in piazza del Festival Mozart sarà dunque un esperimento di rappresentazione semiscenica, con i costumi, una regia, un grande schermo sul quale saranno proiettate immagini e con l’intervento di due personaggi “storici” che introdurranno di volta in volta i brani selezionati, interagendo a tratti con i cantanti. Interpretata dall’attrice Lucilla Giagnoni, Donna Elvira, testimone di quasi tutti gli eventi narrati nel libretto di Lorenzo Da Ponte, racconterà i fatti, ma anche il suo tormento, diviso tra la necessità morale di punire Don Giovanni e il suo desiderio di abbracciarlo e riconquistarlo. Schikaneder (interpretato dall’attore Gianluca Gambino) racconterà la genesi del Flauto Magico e approfondirà il significato di un libretto che sembra a prima vista sconclusionato, ma nasconde nei versi e nello svolgersi degli eventi un percorso spirituale che ha molte analogie con quello di Dante nella Divina Commedia e con i miti dell’antichità. Entrambi i racconti avranno anche la funzione di una guida all’ascolto, per consentire a tutti di comprendere meglio lo svolgersi dell’opera. I testi di Donna Elvira e di Emanuel Schikaneder sono stati scritti da Vittorio Sabadin, giornalista e devoto adepto mozartiano, autore anche del testo del ‘Flauto Magico raccontato ai ragazzi’, rappresentato con successo per le scuole al Teatro Regio nel gennaio scorso”. Vittorio Sabadin – giornalista, autore dell’adattamento dell’opera del Don Giovanni e del Flauto magico
“Il mondo di Mozart è ambiguo per definizione: basti pensare all'enorme popolarità della sua musica e del suo Mito. Eppure il mondo di Mozart è più difficile da penetrare, da afferrare, per non dire da comprendere, di quello di chiunque altro. Tutto ci sfugge esattamente nel momento in cui ci sembra di averlo messo a fuoco, di avere almeno un po’ di significato stretto tra le dita. La sua musica, viceversa, sembra semplice, perfino pedagogica. In parte lo è davvero: chiunque sa che suonando Mozart, cantandolo e perfino ballandolo (c’è chi lo fa) si impara sempre tanto e non ci si rovina mai la voce, non si prendono brutte posizioni, non si rischia la tendinite. Tutte le orchestra del mondo sanno che suonare e studiare regolarmente Mozart tiene l’orchestra in ordine, e la pulizia del suono, l’intonazione, il controllo del fraseggio e della dinamica ne risultano perfezionati, risanati. Suonare Mozart è come fare il tagliando dell'auto. Ma suonarlo BENE, è tutt’altro discorso. Proprio perché Mozart è uno e centomila, e suonarlo bene vuol dire rispettarne gli inganni, le seduzioni le ambiguità e rifletterne il carattere contraddittorio, inquieto. E’ musica di corte? Si, ma anche musica borghese. E’ il prototipo dello stile “classico”? Ovviamente, ma quanto c’è di galante se non di barocco o quanto di preveggentemente romantico? Non poco, parrebbe. E’ musica per l’aristocrazia? Per il popolo? Per tutti? Si, rispondiamo noi, proprio per tutti. E lo dimostra questo Festival organizzato dalla Città di Torino in piazza San Carlo. Se in questi tempi difficili la musica di Mozart sembra parlarci in modo così diretto è perché lui, come noi, sapeva nascondere e ritrovare la verità dentro un’altra verità: diversa ma non meno autentica. Il mondo plurale di Wolfgang è il nostro mondo, oggi più che mai”. Michele dall'Ongaro - Sovrintendente dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
“Non sono molte le città italiane che vantano la presenza contemporanea e attiva di una grande orchestra sinfonica radiotelevisiva, di un importante Teatro d'opera e di un'orchestra da camera. Anche in questo, la nostra città si presenta come un'eccellenza, e il Festival Mozart è un'occasione in più per verificarlo.
Credo infatti che gli alti risultati artistici che l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il Teatro Regio e l'Orchestra Filarmonica di Torino raggiungono abitualmente con le loro stagioni servano anche da stimolo reciproco, e aiutino ciascuno a precisare sempre meglio la propria identità musicale. Così, quando ci si ritrova a unire le forze in un progetto come questo, la fisionomia sonora e ideale di ogni istituzione musicale, nell'intrecciarsi con le altre, risulta ben identificabile, netta, e contribuisce alla varietà e alla freschezza del disegno generale. L'Orchestra Filarmonica di Torino, nelle proprie esecuzioni mozartiane, ha trovato una guida particolare in Federico Maria Sardelli, che più volte è stato invitato sul podio. Insieme a lui, la musica di Mozart arriva alle orecchie con un gioco di teatralità che ne sottolinea gli sbalzi d'umore, la leggerezza assoluta che si alterna alla drammaticità più cupa, i pieni che sprofondano in vuoti improvvisi, e anche le pagine più celebri si colorano di tinte nuove, inconsuete. Non per tradire le partiture, naturalmente, ma, al contrario, per tenerne vivo lo spirito e fare in modo che ogni concerto regali la gioia e il brivido che questi capolavori devono poter continuare ad offrire. In questa prospettiva sono scattati gli inviti ai solisti che suoneranno con l'Oft: Giampaolo Pretto (prestatoci dall'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, dove è primo flauto), Alessandro Carbonare (primo clarinetto dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Letizia Belmondo (prima arpa all'Opéra
della Monnaie, Belgio) e poi Marco Rizzi (violinista di fama internazionale) e il giovane Gabriele Carcano (talento torinese che si sta facendo rapidamente strada) hanno infatti il genio, la flessibilità, l'eleganza e la curiosità necessari per partecipare a un gioco come il nostro, e siamo certi che il pubblico apprezzerà l'energia che abbiamo intenzione di infondere alle esecuzioni in programma”. Nicola Campogrande - Direttore Artistico dell’Orchestra Filarmonica di Torino
Sul sito www.festivalmozart.it sara possibile:
• consultare, giorno per giorno, il programma del festival;
• scaricare e leggere, anche sul proprio smartphone, le note descrittive della musica in programma, oltre a una generale introduzione sulla musica mozartiana;
• seguire le presentazioni video delle singole composizioni, realizzate con la collaborazione di Giorgio Pestelli; interagire con l’esecuzione in corso attraverso l’hashtag #festivalmozart da utilizzare sui social network (Instagram, Twitter, Facebook, Google +, etc.)
La comunicazione e la creatività del Festival Mozart è stata affidata Coop. Sociale IL MARGINE. Il disegno utilizzato per l'immagine guida è stato realizzato da Riccardo Mauro dell’area laboratori “AREALAB” e Officine A.L.MA della stessa. Un modo per dimostrare come i soggetti che operano nel sociale sono parte attiva della vita culturale della città, dove la diversità è patrimonio comune e restituisce ricchezza in termini d’integrazione sociale e culturale, per un rinnovato senso di cittadinanza.
Il Festival Mozart ha realizzato una media partnership con Radio Rai (che trasmetterà in diretta su RAI RADIO TRE i concerti del 19 e del 21 luglio) e con La Stampa.