Festival Veronetta – La terza notte di quiete
Nell’ambito di Art&TheCity torna il Festival Veronetta, evento diffuso in un quartiere ricco di storia e di identità, con il coinvolgimento di Università di Verona, ESU e Accademia di Belle Arti di Verona.
Comunicato stampa
Nell’ambito di Art&TheCity torna il Festival Veronetta, evento diffuso in un quartiere ricco di storia e di identità, con il coinvolgimento di Università di Verona, ESU e Accademia di Belle Arti di Verona.
La Terza Notte di Quiete è la nuova edizione del progetto a cura di Christian Caliandro che porta interventi site specific in strada, nella vita di quartiere, all’interno di esercizi commerciali. Si espande quest’anno dalle sedi storiche di via XX Settembre anche a via S.Nazaro, con tre artisti che lavorano sulle relazioni tra arte e spazio urbano, Elena Bellantoni, Eugenio Tibaldi e Marco Raparelli, insieme a 11 giovanissimi artisti che frequentano le Accademie di Belle Arti di Verona, Frosinone e Foggia.
Il coinvolgimento del quartiere si estende al Polo Santa Marta dell’Università di Verona. Qui è ospitata la mostra che segna una nuova partnership tra ArtVerona e il progetto di residenze d’artista in azienda Nuove//Laprima Plastics, a cura di Geraldine Blais, e presenta in questa occasione gli artisti Jesse Darling in collaborazione con Fondazione Bonotto, Filippo Manzini e Nicola Pecoraro.
La stessa sede ospita anche Rosario delle assenze, installazione ambientale dell’artista Fabrizio Gazzarri, a cura di Diego Mantoan.
La ricerca e la sperimentazione dei giovani artisti è al centro del progetto First Step 9 dell’Accademia di Belle Arti di Verona, che invita i suoi studenti a compiere il “primo passo” nel mondo dell’arte creando un contesto espositivo diffuso nelle gallerie della città.
L’arte incontra il suono nell’anteprima della quinta edizione del Path Festival, con la proiezione di Negus, film di Invernomuto e conduce, nella serata di sabato 13 ottobre, fino all’after party di Veronetta con la partecipazione di STILL, progetto di Simone Trabucchi tra dub, dancehall e sperimentazione per l’etichetta internazionale PAN records.