Fienga | Pagano | Vollaro
La mostra non mira a proporre di ciascun artista un percorso completo ed esaustivo: traccia, invece, un percorso delle esperienze più recenti intessendo tra loro le voci della scultura e della pittura, senza precostituire argini o delimitare aree di operatività immaginativa.
Comunicato stampa
FRANCO FIENGA LUIGI PAGANO LUIGI VOLLARO
Tre presenze di Scafati al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia
Real Polverificio Borbonico
Centro di Arte e Cultura
SCAFATI
16 dicembre 2011 – 30 marzo 2012
inaugurazione venerdi 16 dicembre, ore 16,30
Venerdì 16 dicembre alle ore 16,30 sarà inaugurata la mostra che, il Real Polverificio Borbonico-Centro di Arte e Cultura, dedica a tre artisti, originari di Scafati affermatisi sulla scena nazionale anni Ottanta; Franco Fienga, Luigi Pagano e Luigi Vollaro.
L’occasione è offerta dalla presenza dei tre artisti, come anche di Angelo Casciello, alla mostra “Lo Stato dell’Arte – Campania” curata da Vittorio Sgarbi all’interno del progetto Padiglione Italia della 54a Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.
“Una mostra – rileva Pasquale Aliberti Sindaco di Scafati – che mira a chiarire il rapporto di questo territorio con le sue identità, un modo di riproporre alla comunità un senso di profondo legame alle vitalità che si collegano all’essenza della nostra cultura. Tre artisti che hanno saputo dialogare e che dialogano con il proprio tempo, segnalando la capacità di guardare ai grandi fenomeni dell’arte da una postazione che, fino a qualche decennio fa, era considerata provincia. La loro azione evidenzia l’identità, il senso di appartenenza alla battito della nostra comunità”.
È una mostra che non assolve al carattere monografico così come è stato per l’antologica dedicata ad Angelo Casciello con la quale il Real Polverificio ha inaugurato la sua attività di spazio espositivo di grandi eventi. Essa non mira a proporre di ciascun artista un percorso completo ed esaustivo: traccia, invece, un percorso delle esperienze più recenti intessendo tra loro le voci della scultura e della pittura, senza precostituire argini o delimitare aree di operatività immaginativa. Si tratta in pratica di opere realizzate nel corso del primo decennio del Duemila, introdotte da alcune sale che accolgono dipinti, sculture e disegni degli anni Ottanta, come è per Vollaro e Pagano dei quali sono esposte le opere presenti nella Quadriennale d’Arte Nazionale del 1986 e di Franco Fienga, presenti nel 1998 nella personale allestita a Palazzo Ducale a Genova.
È l’occasione, scrive Massimo Bignardi nel testo introduttivo al catalogo, “di mettere a fuoco le esperienze della cultura contemporanea che anima il proprio presente e che si è insinuata con insistenza nel dibattito della città. Si tratta, cioè, di aver avviato un processo, direbbe Calvino, di ‘visibilità’, vale a dire di rendere partecipe la comunità di quanto negli ultimi decenni è stato fatto nel campo delle arti in questo territorio, di quanto Vollaro, Pagano e più tardi Fienga ne abbiano interpretato e ne interpretano lo spirito di una profonda identità. Adesione che non è stata mai tradotta in chiusura localistica tanto meno cedimento alla globalizzazione culturale delle mode, tipica dei processi provinciali che hanno contraddistinto in questi ultimi decenni la scena napoletana. Ciò non significa aver stretto i legacci della propria microstoria, cercando di fermare in essi la radice vera dell’appartenenza, oppure bagnarsi compiaciuti in quel ‘mediterraneismo’ oramai divenuto comodo riparo. Traduce bensì il farsi testimoni della molteplicità che investe il presente e la propria storia”.
Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo con testi di Massimo Bignardi.