Figure del Desiderio
Un percorso espositivo, nato dall’incontro tra la torinese Galleria Benappi (presente nel mercato dell’Arte Antica da quattro generazioni e attualmente rivolta anche all’Arte Moderna e Contemporanea) e due artiste di diversa formazione e appartenenza nazionale: Sonia Ros, italiana, e Katja Kotikoski, finlandese.
Comunicato stampa
Il progetto espositivo
FIGURE DEL DESIDERIO è un percorso espositivo, nato dall’incontro tra la torinese Galleria Benappi (presente nel mercato dell’Arte Antica da quattro generazioni e attualmente rivolta anche all’Arte Moderna e Contemporanea) e due artiste di diversa formazione e appartenenza nazionale: Sonia Ros, italiana, e Katja Kotikoski, finlandese. Attraverso questa mostra bi-personale viene messa in scena una ricerca artistica al femminile di carattere internazionale che si interroga, attraverso la pittura e la scultura, sulla natura “in-formante” del desiderio, sul suo carattere metamorfico e il suo valore antropologico.
La mostra, prodotta dalla Galleria Benappi e curata da Afrodite Oikonomidou e Roberto Mastroianni, intende presentare uno spaccato della scena artistica internazionale, proponendo l’incontro e il dialogo tra due contesti geografici e culturali apparentemente distanti (il Baltico e il Mediterraneo, il Nord e il Sud Europa), ma in verità simili per l’attenzione alla ricerca e all’innovazione artistica. Il progetto viene realizzato con il patrocinio dell’Ambasciata Finlandese in Italia, la Fondazione Regionale Ligure per la Cultura e lo Spettacolo e la Finnish Cultural Foundation e prevede tre tappe espositive: la prima a Genova, la seconda a Torino presso la Galleria Benappi, dal 19 settembre al 19 ottobre e la terza a Roma nel tardo autunno 2013.
Figure del desiderio
Alcuni artisti fanno del desiderio e della sua capacità di “mettere in figura il mondo” il tema principale del loro lavoro: questo è il caso di Sonia Ros e Katja Kotikoski. La loro ricerca artistica si propone, infatti, in modo diverso, ma complementare di indagare il rapporto tra desiderio, realtà e umanità, mettendo in scena le “figure del desiderio” da punti di vista per certi versi opposti e per altri coincidenti. Non è solo la modalità tecnico espressiva scelta dalle due artiste ad essere differente (per una la scultura, per l’altra la pittura) e complementare in un’esposizione, quanto lo è il regime dello sguardo che indaga il fenomeno, portando a rappresentazione momenti diversi del rapporto tra soggetto, mondo e desiderio. Il desiderare è una tensione caratterizzata da un intervallo spaziale e temporale tra ciò che si desidera e l’incontro con l’oggetto/soggetto che soddisfa il desiderio. La produzione delle due artiste tenta di rendere ragione di questo intervallo e dei suoi effetti a partire da punti di osservazione differenti: Katja Kotikoski è interessata a rappresentare gli effetti narrativi prodotti dalla forza desiderante sul mondo, attraverso delle sculture dalle forme sinuose ed avvolgenti, che, nelle sue parole, si presentano come “piccole storie o poesie figurative", che parlano il linguaggio corporeo dell’argilla e della ceramica; mentre Sonia Ros è interessata a portare a rappresentazione in modo anti-narrativo, attraverso una pittura colta e raffinata, “il momento stesso in cui il desiderio incontra la realtà”.
In ambedue i casi, si assiste ad una rappresentazione del corporeo inteso come lo spazio in cui il flusso dei desideri prende forma. In un caso, i corpi sono “macchine desideranti” metamorfiche e plurali, sede di pulsioni e di un’energia sessuata e sensuale, capace di integrare organico ed inorganico (Ros); nell’altro, sono “figure della narrazione” e dell’immaginario individuale e collettivo, che prende le mosse dal desiderio (Kotikoski). I grandi tableau dell’artista veneziana mettono in scena immagini anti-narrative ed anti-iconiche, che in maniera poco grafica portano a rappresentazione l’alleggerimento dei corpi la loro esplosione/implosione e la loro integrazione con l’oggetto del desiderio, sia esso organico o inorganico. Le sculture dell’artista finlandese mettono in scena, invece, superfici e linee che ricordano la pelle umana quasi a riprodurre figure corporee tanto astratte quanto concrete, che danno vita ad una narratività materica e dai tratti archetipali. Insieme, queste due artiste di differenti formazioni e contesti geografici, danno vita ad un dialogo sulla natura del corporeo, del desiderio e dell’immaginario e della loro potenza produttiva.
Sonia Ros
Sonia Ros nasce a Conegliano Veneto. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, studiando pittura con Maurizio Martelli, Luca Bendini e Carlo Maschietto. A partire dal 2001 il suo lavoro è stato presentato in mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Argentina, Regno Unito, Slovenia, Germania, Russia, Finlandia, Bulgaria). Le sue opere si trovano in numerose collezioni private. Attualmente vive e lavora tra Venezia e Vittorio Veneto.
Katja Kotikoski
La scultrice ceramista Katja Kotikoski è nata nel 1973, in Espoo, Finlandia. Nel 2008 si è laureata in Design di Ceramica e Vetro presso la Facoltà di Design della Aalto University di Helsinki. Nel 2011 ha preso il Master in Arte dalla Aalto University, programma di Arti Applicate e Design. Dal 2006 ha cominciato a partecipare a mostre collettive in Finlandia e all’estero e parallelamente alla sua attività artistica insegna ceramica. Il suo lavoro è stato presentato in Finlandia, Estonia, Danimarca, Regno Unito, Irlanda e Cina. Le sue opere si trovano nella Finnish State Art Collection. Vive e lavora in Helsinki.