Filip Markiewicz – Road to Nowhere

Informazioni Evento

Luogo
C+N CANEPANERI
Foro Buonaparte 48 20121, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì –giovedì 10/13 – 14/18

Vernissage
10/12/2020

no

Artisti
Filip Markiewicz
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra, corredata da un testo di Daniele Capra, raccoglie lavori recenti dell’artista che spaziano dal disegno alla scultura, dalla pittura al video, fino a lavori più concettuali basati sulla parola.

Comunicato stampa

C+N Canepaneri è lieta di presentare Road to Nowhere, seconda personale di Filip Markiewicz presso i propri spazi. La mostra, corredata da un testo di Daniele Capra, raccoglie lavori recenti dell’artista che spaziano dal disegno alla scultura, dalla pittura al video, fino a lavori più concettuali basati sulla parola.

Il titolo, preso in prestito da una delle più celebri canzoni dei Talking Heads, allude ironicamente alla situazione inconcludente del nostro presente, caratterizzato contraddittoriamente dal realismo e dalla finzione, dall’incertezza e dalla prevedibilità, dalla grettezza e dall’altruismo. In tale frangente emerge invece la volontà tutta umana di mettersi in moto, seppur verso una meta imprecisata, alla ricerca di un’isola che va completamente immaginata, che ancora non c’è ma è confortante pensare che esista: è una piccola utopia, semplice e non pretenziosa, necessaria per continuare a muoversi.

Le pratica artistica di Markiewicz è contraddistinta da un approccio sofisticato in cui si alternano indagine sociologica, analisi dei media, disillusione e sottile critica politica con uno gusto scanzonato e amaro. Nelle sue opere, che sono sovente allestite negli spazi espositivi in una modalità teatrale in grado di consentire al visitatore un’esperienza totalizzante e immersiva, si rincorrono senza sosta stilemi e iconografia pop, ironia iperbolica, malinconica nostalgia e lucido realismo.

In particolare la sua pittura e i sui disegni sono abitati dalle figure che determinano – politicamente, economicamente, ideologicamente e mediaticamente – le nostre sorti. Ecco quindi politici che guidano gli stati più importanti, i grandi banchieri, i CEO di grandi multinazionali, ma anche i loghi descrivono sinteticamente la pervasività di corporation e grandi istituzioni, ugualmente protagonisti di una farsa. Analogamente si riconoscono i protagonisti dei videogiochi e gli attori delle serie, in un continuum burlesco/tragico in cui Markiewicz evidenzia la prevedibile e noiosa uniformità dell’immaginario dominante, dove tutto è uguale e in grado di produrre in noi simultaneamente desiderio e repulsione, eccitamento e depressione, poiché ontologicamente privo di senso o di valore.

È frequente nell’opera dell’artista il ricorso alla parola scritta, nella forma di frase ambigua e spiazzante, tanto su opere su carta che nella attraverso il neon. La parola per Markiewicz

manifesta, in modo talvolta sarcastico, un’ambiguità o un errore in cui è facile cadere, e, contemporaneamente, fornisce una sorta di contro-narrazione rispetto all’opinione più comune. La parola ha così la funzione psicanaliticamente liberatoria dell’ironia e quella, in ultima istanza politica, del dissenso.

Filip Markiewicz è nato a Esch-sur-Alzette (L) nel 1980. Sue personali sono state ospitate da istituzioni quali il National Museum of Contemporary Art di Bucharest (RO), la Kunsthalle Osnabrück a Osnabrück (D), il CCA Londonderry di Derry (GB), il Casino Luxembourg Forum d'Art Contemporain a Città del Lussemburgo (L), la Kunsthalle Tübingen a Tübingen (D). Ha rappresentato il Lussemburgo alla 56. Biennale di Venezia. Alla ricerca nel campo delle arti visive Markiewicz affianca un percorso teatrale e di performance musicale che lo ha visto realizzare spettacoli al Staatstheater Cottbus per il Lausitz Festival (D), al Theater Basel a Basilea (CH) e all’Expo di Shanghai (CHN).
Vive e lavora ad Amburgo (D) e Città del Lussemburgo (L).