Filip Markiewicz – Silence is louder than a revolution
C+N Canepaneri e’ lieta di presentare la prima mostra personale in Italia dell’artista lussemburghese di origini polacche Filip Markiewicz (1980, Lussemburgo) dopo il grande successo ottenuto dalla sua partecipazione alla 56ma Biennale di Venezia (2015), dove e’ stato selezionato per rappresentare il Gran Ducato del Lussemburgo con il progetto “Paradiso Lussemburgo”.
Comunicato stampa
C+N Canepaneri e’ lieta di presentare la prima mostra personale in Italia dell’artista lussemburghese di origini polacche Filip Markiewicz (1980, Lussemburgo) dopo il grande successo ottenuto dalla sua partecipazione alla 56ma Biennale di Venezia (2015), dove e’ stato selezionato per rappresentare il Gran Ducato del Lussemburgo con il progetto “Paradiso Lussemburgo”.
Filip Markiewicz e’ un artista multidisciplinare, che esprime la sua arte attraverso disegno, video ed installazioni. Le sue opere riflettono la ricerca dell’artista per dare una spiegazione alle nostre vite quotidiane ed agli elementi di malcontento della popolazione europea: benessere sociale, immigrazione, guerre oltre i nostri confini, estremismo religioso, uso della ricchezza nazionale e privata, valore dell’arte come riflesso della cultura.
La sua volonta’ di tornare all’utilizzo della matita e della carta emerge dal bisogno di utilizzare il disegno come tecnica di espressione che lascia una impronta “reale” in un mondo digitale caratterizzato da evidenze astratte indotte da forme e colori.
“Il lavoro di Markiewicz, in ogni fase del suo sviluppo, può essere definito con il rifiuto dell'arbitrarietà. E' caratterizzato dalla proliferazione? Ciò è facilmente giustificabile, poiché la realtà ha mille facce. E' dominato dalla teatralità come “modo di fare”? E' proprio per favorire la trasmissione dei simboli e dei significati.
Il rifiuto dell'artificio, dello stile fine a se stesso - caratteristiche dell'artista e del suo segno distintivo – in questo progetto diventa un programma a pieno titolo. E questo in nome della necessità, una Necessità superlativa (con la N maiuscola) che potrebbe essere descritta come terapeutica ed etica. Attraverso i suoi lavori Markiewicz documenta la nostra realtà senza illudersi sulle evidenti od insidiose barbarie che la caratterizzano; ci parla di un mondo
concreto e per nulla idilliaco, che si distingue per le sue dubbie seduzioni tanto quanto per la sua irregolarità, imperfezione, ipocrisia, violenza, disuguaglianza e per un irrefrenabile piacere per il sotterfugio. Creare ricordandoci questo, creare col fine di ricordarci, facendo dell'artista un testimone, significa agire come un agente rivelatore, un informatore, un predicatore. Significa postulare il principio di una terapia potenziale, di un miglioramento auspicabile, del cambiamento. L'attitudine etica di Markiewicz, sia diretta che sub specie aeternitatis, è insito nella sua tendenza a non lasciare mai sfuggire la sua preda, non dare pace allo spettatore, soprattutto perché il primo spettatore di quest'opera è l'artista stesso.”
(Paul Ardenne)