Filippo Panseca – Genesi di sculture impossibili

Informazioni Evento

Luogo
RIZZUTO GALLERY
via Maletto, 5, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
17/05/2012

ore 19

Artisti
Filippo Panseca
Generi
arte contemporanea, personale

Venti opere su carta, pezzi unici e inediti, in cui l’artista va a contaminare fisicamente un’idea astratta, trasformando la definizione cartesiana di altezza, larghezza e profondità in artefatto manuale e spaziale.

Comunicato stampa

Filippo Panseca - Genesi di sculture impossibili

Filippo Panseca (Palermo, 1940) maestro del riciclaggio planetario della comunicazione, con le sue immagini e i suoi fotogrammi digitalizzati e rielaborati,crea icone istantanee di quella molteplicità di momenti che costituiscono il flusso continuo di informazioni e il loro impatto visivo che anima energeticamente la cultura globale.
Fin dagli anni ’70 le sue ricerche e le sue sperimentazioni sono orientate verso l’uso di nuovi materiali – il metacrilato, il pvc, ma anche luci, liquidi minerali, plastiche biodegradabili e fotosensibili che vanno a modificare le immagini virtuali in luce e materia.E’ il 1979 quando Panseca inizia ad utilizzare il computer come strumento di lavoro per la produzione e la diffusione di arte immateriale.
In un eterno gioco con l’istinto, ogni immagine si totalizza nella essenzialità di ogni pixel - e come scrive Pierre Restany- “nell’era dell’elettronica universale la sua estetica si impone come la più potente igiene della visione”.
La recente serie “Genesi di sculture impossibili”racchiudeuna particolare riflessione sul concetto della dimensione dello spazio e del tempo, e verrà presentata a Palermo – presso gli spazi di RizzutoArte- il 17 maggio 2012. Venti opere su carta, pezzi unici e inediti, in cui l’artista va a contaminare fisicamente un’idea astratta, trasformando la definizione cartesiana di altezza, larghezza e profondità in artefatto manuale e spaziale. E’ la Genesi di sculture impossibili, in cui i pensieri che nascono nella nostra mente possono modificarsi e migliorarsi attraverso l'osservazione dei pensieri stessi. Pensieri che elaborano concetti ed esperienze trasformandole continuamente e modificandole al bisogno quotidiano. Panseca fa riferimento proprio ai sentimenti di questi pensieri, una parte importante della forza vitale che si muove costantemente in e attraverso noi, ma che può anche essere interrotta o può sospendere il flusso naturale della nostra forza vitale; In quel caso il nostro io elaborerà mentalmente delle idee, definendo degli spazi mentali e virtuali che non necessariamente potranno e dovranno essere realizzati.

Scrive l’artista nel testo in catalogo: “In questo spazio, possiamo muoverci in alto o in basso, a nord o a sud, a est o a ovest, e i movimentiin ogni direzione possono essere espressi in termini di movimenti lungo le tre dimensioni spaziali. Il tempo è indicato come quarta dimensione. Lo spazio-tempo è un concetto fisico che combina le nostre classiche nozioni tradizionalmente distinte di spazio e di tempo in un solo costrutto unico e omogeneo. L'introduzione dello spazio-tempo è una conseguenza diretta della teoria della relatività ristretta che stabilisce un’equivalenza fra lo spazio e il tempo. Così come nella nostra visione classica dello spazio le sue tre dimensioni componenti sono equivalenti e omogenee fra loro e relative all'osservatore, la visione relativistica assimila anche la dimensione temporale alle tre dimensioni spaziali, rendendola percepibile in modo diverso da osservatori in condizioni differenti. l punti dello spazio-tempo sono detti eventi e ciascuno di essi corrisponde ad un fenomeno che si verifica in una certa posizione spaziale e in un certo momento. (…) Se riusciamo a vedere anche lo spazio artistico nella sua complessità e nei suoi momenti particolari, possiamo quindi entrare in questa nuova dimensione, la Quinta Dimensione che ci farà uscire dalle coordinate di spazio-tempo e ci permetterà di staccarcicosì da “quell'asse cartesiano” di possibilità, per crearne infinite. Non occorre quindi per realizzare un opera artistica utilizzare una materia e le mani per formarla, modellarla per renderla visibile, basterà semplicemente pensarla e trasmetterla mentalmente, esportando semplicemente forme (non oggetti), come avviene costantemente in natura. Quando ci avviciniamo ad una rosa sbocciata, ne sentiamo il profumo che però non vediamo, quel profumo invisibile è creato da milioni di molecole che vengono emesse dal fiore, che potrebbero essere le stesse molecole che la nostra mente emetterà come forma una volta pensata”.