Fiorella Corsi – In fabula
Sculture e grafiche di Fiorella Corsi. Nel progetto sono previste sculture e installazioni di grandi dimensioni dislocate nel giardino, mentre nello Spaccio di Rosina sarà esposta una serie di opere su carta che appartengono all’ultima produzione che va sotto il nome di “Cosmografie”: cosmografie fantastiche, che scaturiscono dall’immaginario dell’artista.
Comunicato stampa
Il giorno 29 Luglio, alle ore 18, si inaugura la mostra “In Fabula” di Fiorella Corsi, nel parterre e nello spazio accoglienza visitatori (l’antico Spaccio di Rosina) dello Storico Giardino Garzoni a Collodi (Pistoia). La mostra è promossa ed organizzata con la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, che ne trarrà anche una pubblicazione.
Nel progetto sono previste sculture e installazioni di grandi dimensioni dislocate nel giardino, mentre nello Spaccio di Rosina sarà esposta una serie di opere su carta che appartengono all’ultima produzione che va sotto il nome di “Cosmografie”: cosmografie fantastiche, che scaturiscono dall’immaginario dell’artista.
Fiorella Corsi, in una precedente collaborazione (1999) con la Fondazione Collodi, aveva esposto “Il Naso”, allestimento di sculture e installazioni sulla favola di Pinocchio, che nel dicembre dell’anno successivo venne ospitato dal Comune di Firenze, nel Museo degli Innocenti, in occasione dell’evento “I Mai Visti”, opere presentate per la prima volta dai depositi degli Uffizi.
Le due edizioni ebbero un grande successo di pubblico e di stampa.
Ancora una volta l’artista romana propone la sua produzione dedicata al tema della fiaba e del mito, ricorrente nel suo lavoro di ricerca. La fiaba, intesa come patrimonio universale della cultura dell’uomo, come la sua stessa identità, in quanto, se per la nascita della scrittura, fondamento dell’esistenza, si cercano documenti che possano definirne un incipit, non è possibile per la fiaba, dato il suo connotato di oralità. Per la Corsi la fiaba è la storia, è l’immaginario che si fa collettivo.
Il genere, nonostante i progressi tecnico-scientifici, non ha subito trasformazioni sostanziali, in quanto nasce dal bisogno primario di superamento della finitezza. Grazie all’elemento fantastico la fiaba crea, appunto, soluzioni impossibili, ma necessarie, e l’essere umano finché avrà vita, avrà bisogno di raccontarsi favole.