Flavio Bartolozzi – Un segno per la Pace
Disegni in bianco e nero dedicati a Los desastres de la Guerra (1810-1815) di Francisco Jose’ de Goya Y Lucientes.
Comunicato stampa
Come è noto Il Parlamento Italiano, con la Legge n. 61 del 15 aprile 2005, ha dichiarato il 9 novembre "Giorno della libertà", quale ricorrenza dell'abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione dei Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo. Flavio Bartolozzi, artista, operatore ed educatore alla Pace, in tale veste sarà perciò ospite del Museo della Città e del Territorio di Monsummano T. dal 9 al 30 novembre 2011, con la mostra dei suoi disegni, dedicati a Los desastres de la Guerra(1810-1815) di Francisco José de Goya Y Lucientes.
La mostra prende il titolo dal volumetto “Un segno per la Pace”, con il quale l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea ha voluto omaggiarlo, per il suo costante impegno nonviolento per la Pace Duratura, e che sarà presentato mercoledì 9 novembre alle ore 10,00, durante la serata inaugurale della mostra. Interverranno il Sindaco e l’Assessore alla Cultura oltre a Roberto Agnoletti, Roberto Barontini e Fabio Giannelli dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Pistoia. Inoltre sabato 19 novembre, alle ore 16.00, si terrà la Conversazione sulla Pace, un incontro al quale interverranno Roberto Agnoletti, Mario Agnoli, Roberto Barontini e Fabio Giannelli.
Alla produzione del volume che è oggetto degli incontri hanno contribuito, con i loro scritti e poesie, molti uomini di cultura italiani e stranieri fra i quali lo stesso Presidente dell’Istituto Storico per la Resistenza Roberto Barontini, il suo Vice Fabio Giannelli, i letterati Francesco Belluomini, Roberto Carifi, Serge Lecomte, Jean Charles Vegliante, il semiologo Armando Brissoni, l’artista newyorkese Paul Russotto e l’altro artista umanista americano Robert Godfrey.
Il libro, dice lo stesso artista, segna […]il lungo percorso di “Rinascita” al mondo[…] di chi come lui ha voluto e saputo prendere le distanze dalla violenza, rafforzandosi nella convinzione che il diritto alla vita e il rispetto dell’altro siano alla base della convivenza civile. Questi valori, afferma Flavio, sono gli stessi alla base della nostra Resistenza, la quale fu sì una Guerra Civile, ma anche l’unica scelta volontaria ed imprescindibile dei popoli del mondo di opporsi alla violenza, agli orrori e alle aberrazioni della guerra e dei regimi, simboleggiati ahinoi a pieno titolo dalla Shoà(dalle leggi di Norimberga del 1935 al 1945), da tutte le vittime dei lagher(più di 17.000.000) e delle stragi nazifasciste(400 per un numero di oltre 15.000 vittime civili).
In quei disegni, quasi tutti volutamente in bianco e nero, dice il Presidente Barontini, Flavio ha espresso la volontà di […]tener vivo il ricordo di chi ha sofferto per di fendere la libertà e la giustizia[…] durante il corso della storia umana. Un antico dolore personale l’ha guidato, l’eccidio nazista di cinque persone avvenuto in Piazza San Lorenzo a Pistoia il 12 settembre 1943, fra le quali la nonna paterna Maria Tasselli. Egli lo ha condiviso con migliaia di persone dedicando ben tre monumenti alle vittime dei regimi e della guerra, fra i quali quello realizzato con i suoi allievi del Liceo Artistico G. Michelucci di Firenze e donato al Museo di Auschwitz.
Sabato 19 novembre, intervengono Roberto Agnoletti, Roberto Barontini, Fabio Giannelli, Mario Agnoli