Flavio Favelli – Progetto per fontana e altre figure
Mostra personale.
Comunicato stampa
Mi sono sempre piaciute le fontane, non sarà un caso che le due città con cui ho più legami, anche se ambigui, Bologna e Firenze, abbiano una fontana del Nettuno nelle piazze centrali. La fontana è un ideale, perché è una bella prova della condizione della nostra civiltà: imprigioniamo la natura per ammaestrarla affinché non ci divori. Come il giardino all’italiana, la fontana è una grande idea astratta, è un concetto, è un’operazione utopica, si porta acqua dove non c’è e la si piega per farne moine e capricci.
Non ho mai amato le forme rotonde e curve e per questo la mia fontana è una colonna multipla che spruzza acqua; di sinuoso c’è solo il getto che bagnerà i gradoni di sotto. Uno scroscio sommesso, poco vario, una ripetizione semi eterna per imbrigliare l’acqua, per darle forma e gentilezza.
La serie di francobolli degli anni Settanta delle fontane italiane, ventuno monumenti effimeri o l’Intervallo Rai, con la musica incantante e mesta che mostrava posti quasi a colori con qualche fontana del viterbese o di Matelica, così composte, così ieratiche, così struggenti.
Flavio Favelli