Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto
“Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto” a cura di Patrizio Peterlini e Martina Corgnati è la mostra che, in collaborazione con la Fondazione Bonotto, apre nello Spazio degli Archivi al quarto piano.
Comunicato stampa
“Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto” a cura di Patrizio Peterlini e Martina Corgnati è la mostra che, in collaborazione con la Fondazione Bonotto, apre nello Spazio degli Archivi al quarto piano dal 25 novembre 2022 al 16 aprile 2023. Per la prima volta è analizzato tramite pubblicazioni, opere e documenti il ruolo chiave dell’Italia nell’ambito di Fluxus, a sessant’anni dal Festival “FLuXuS Internationale FesTsPiELe NEUEsTER MUSiK” di Wiesbaden del settembre 1962.
Nato tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta grazie all’artista, architetto e organizzatore culturale George Maciunas, Fluxus si sviluppa soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, ed è al centro di una rivoluzione estetica e sociale che mira a intrecciare arti visive e performative, musica sperimentale e teatro dando anche vita a festival, happening e concerti con la volontà di eliminare la divisione nelle arti e, in generale, quella tra esistenza e creazione artistica.
Anche l’Italia partecipa in misura importante alla diffusione di Fluxus, in particolare con significative esperienze nella produzione di “edizioni”: oggetti, cartelle di grafica, libri d’artista in diversi esemplari. Queste opere sono realizzate da mecenati e operatori culturali insieme ai protagonisti del movimento, come Eric Andersen, Joseph Beuys, George Brecht, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Geoffrey Hendricks, Allan Kaprow, George Maciunas, Nam June Paik, Ben Patterson, Dieter Roth, Wolf Vostell, Bob Watts e molti altri.
La realizzazione di edizioni gioca un ruolo essenziale nella diffusione sistematica del movimento, una scelta strategica che identifica come punti di forza i bassi costi di produzione, la facilità di distribuzione (anche per posta) e l’accessibilità al grande pubblico grazie ai prezzi economici. Caratteristiche che rispondono in pieno all’idea di democratizzazione dell’arte perseguita da Fluxus. È infatti nel secondo manifesto del 1963 che Maciunas parla di una "Revolutionary Flood" che renda l’arte accessibile e comprensibile a tutti, con un attacco diretto e senza mediazioni al sistema del mercato.
L’idea dell’inondazione s’incarna nelle piccole edizioni che caratterizzano la produzione Fluxus: una miriade di piccoli oggetti che, come l’acqua, possono arrivare ovunque portando con sé la nuova visione estetica del mondo.
“Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto” è il terzo appuntamento che chiude il ciclo dedicato a Fluxus dalla Fondazione Bonotto nei suoi dieci anni di attività. Ogni mostra ha affrontato un tema specifico fondamentale per l’esperienza del movimento: i libri d’artista, protagonisti di “Fluxbooks” organizzata a Venezia nel 2015 in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa e la musica, con un’ampia raccolta di partiture, dischi e strumenti musicali Fluxus, al centro della seconda esposizione “Sense Sound Sound Sense” all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel 2016 e Whitechapel a Londra nel 2019. La terza e ultima tappa, al Museo del Novecento di Milano, pone per la prima volta l’accento sull’esperienza editoriale italiana e sull’attività dei suoi protagonisti: Rosanna Chiessi, che fonda nel 1971 la “Pari&Dispari” edizioni; Francesco Conz, le cui edizioni iniziano nel 1972; Gino Di Maggio, Beppe Morra e le storiche edizioni ED 912 animate da Gianni Emilio Simonetti e Daniela Palazzoli.
I multipli e le numerose edizioni in mostra, provenienti dalla Collezione Luigi Bonotto, esplorano e approfondiscono il radicale cambiamento che la diffusione delle edizioni apporta nella fruizione dell’opera d’arte nel mondo Fluxus e dei suoi estimatori. Da oggetto d’élite, destinato a pochi fruitori di una ristretta cerchia di facoltosi intenditori, l’opera diviene un oggetto cheap, accessibile e acquistabile da chiunque, spesso corredata di un “manuale di istruzioni” per un’azione da compiere a casa propria, come spesso invitano a fare le indicazioni contenute negli “Events” di George Brecht. Questo ulteriore passo verso la de-costruzione del mondo dell’arte ha avuto e continua ad avere delle ripercussioni ancora difficilmente indagabili. Di fatto, non solo qualsiasi oggetto può essere elevato ad arte, ma a operare questo passaggio può essere chiunque, senza necessariamente aver bisogno di un riconoscimento ufficiale.
In mostra sono esposte edizioni di: Eric Andersen, Ay-O, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Willem De Ridder, Jean Dupuy, Robert Filliou, Albert M. Fine, Henry Flynt, Ken Friedman, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Dick Higgins, Joe Jones, Allan Kaprow, Milan Knizak, Alison Knowles, Jackson Mac Low, George Maciunas, Walter Marchetti, Jonas Mekas, Larry Miller, Charlotte Moorman, Claes Oldenburg, Yoko Ono, Nam June Paik, Ben Patterson, Dieter Roth, Takako Saito, Tomas Schmit, Carolee Schneemann, Mieko Shiomi, Gianni-Emilio Simonetti, Daniel Spoerri, Ben Vautier, Wolf Vostell, Robert Watts, Emmett Williams e altri.
Dall’inizio degli anni Settanta, la Collezione Bonotto raccoglie numerosissime testimonianze tra opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni degli artisti Fluxus e delle ricerche verbo-visuali internazionali sviluppate dalla fine degli anni Cinquanta: Lettrismo, Poesia Concreta, Poesia Visiva, Poesia Sonora e Poesia Digitale. Tutta la collezione (opere e documenti) è interamente e liberamente consultabile on line sul sito della Fondazione Bonotto (www.fondazionebonotto.org) che, grazie all’enorme lavoro di connessioni sviluppate tra le varie schede, è divenuto un punto di riferimento importante a livello internazionale per studiosi, curatori, direttori di musei e semplici amatori che desiderano approfondire le loro conoscenze di Fluxus e della Poesia Concreta, Visiva, Sonora e Digitale.
PUBLIC PROGRAM
Martedì 28 febbraio - Ore 17
Sala Fontana Museo del Novecento, Milano
"FLUXUS Concerto ideato ed eseguito da Diego Petrella"
In occasione della mostra “Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla Collezione Luigi Bonotto” il Museo del Novecento e Fondazione Bonotto, in collaborazione con NoMus e La Società del Quartetto di Milano, sono lieti di presentare "Fluxus", concerto ideato ed eseguito da Diego Petrella.
“Il concerto consiste nell’esecuzione di un solo brano dalle Compositions 1960 di La Monte Young: il tredicesimo, dedicato a Richard Huelsenbeck, scrittore, poeta e psicanalista tedesco, fondatore del dadaismo berlinese. Il brano comincia nel momento in cui posizionerò sulla cordiera del pianoforte i miei e-bow, come vedrete, e finirà nell’istante in cui li poserò ancora qui davanti a me, in terra. La sua durata è di esattamente 45 minuti. Per l’intera durata della composizione sarete liberi di fare ciò che desiderate: parlare, alzarvi, sedervi ancora, camminare dovunque vogliate.”
La prenotazione è obbligatoria: inviare una mail [email protected] specificando nome, cognome, numero di telefono e inserendo nell’oggetto: “concerto_28 febbraio 2023” entro domenica 26 febbraio 2023. La prenotazione è valida solo presentando la e-mail di conferma. Si ricorda che per accedere al Museo è consigliato indossare una mascherina FFP2.
______
Mercoledì 22 marzo - Ore 18
Sala Fontana Museo del Novecento, Milano
"Fluxus Arte per tutti. Edizioni italiane dalla Collezione Luigi Bonotto"
Presentazione pubblicazione inerente la mostra
Intervengono: Martina Corgnati, Patrizio Peterlini, Irene Di Maggio
La pubblicazione analizza per la prima volta tramite le edizioni le opere e i documenti presentati nella mostra ion corso al Museo del Novecento l’importante ruolo dell’Italia nella diffusione di Fluxus, in particolare attraverso le significative esperienze editoriali di Rosanna Chiessi, Francesco Conz, Gino Di Maggio, Daniela Palazzoli, Gianni Emilio Simonetti e le collaborazioni con i protagonisti del movimento, come Eric Andersen, Joseph Beuys, George Brecht, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Geoffrey Hendricks, Allan Kaprow, George Maciunas, Nam June Paik, Ben Patterson, Dieter Roth, Wolf Vostell, Bob Watts e molti altri.
Pubblicato da: Danilo Montanari Editore
______
Mercoledì 29 marzo - Ore 15:00
Cineteca Milano | Cinema Arlecchino, Via San Pietro all'Orto 9, Milano
"Conz. L'ultimo collezionista"
Proiezione del film di Roberto Delvoi
Prodotto da Ipnosestudio
Il film narra le vicende di un uomo che ha cercato di superare il confine che divide la vita dall’arte. Francesco Conz, imprenditore di Cittadella, a metà degli anni ‘70 decide di lasciare tutto quello che aveva per potersi dedicare con grande determinazione a sostenere tutte le neo avanguardie artistiche della seconda metà del Novecento come Fluxus, Azionismo Viennese, ZAJ, Gorgona, Lettrismo, Poesia Visiva, Poesia Sonora, Poesia Concreta fino a diventarne il punto di riferimento internazionale. La sua passione divorante per l’arte si è trasformata in una vera e propria ossessione che lo spingerà a sostenere una nuova religione nella quale gli artisti sono i “Santi”.
Durata: 59 minuti
______
Mercoledì 5 aprile - Ore 18
Sala Fontana Museo del Novecento, Milano
"George Maciunas. Scritti Fluxus"
Intervengono i curatori del volume Angela Sanna e Patrizio Peterlini.
Modera l'incontro: Giorgio Zanchetti
Il volume raccoglie, per la prima volta in una monografia in lingua italiana, una significativa
selezione di testi, pubblici e privati, di George Maciunas, l’inventore di Fluxus.
Lituano di nascita, americano di adozione, Maciunas ebbe una personalità sicuramente complessa, di grande cultura e curiosità: fortemente convinto delle sue posizioni collettiviste, maniaco della catalogazione e della sistematizzazione del sapere in complessi schemi e diagrammi, instancabile lavoratore, grafico sopraffino ma anche affarista ingenuo, Maciunas fu anche un imprenditore fallimentare, tanto parsimonioso da sembrare avaro, così altruista da investire tutti i propri averi in progetti utopistici al servizio della comunità, di artisti in primis.Pubblicato da: Abscondita