Focus on Binga Cavellini

Informazioni Evento

Luogo
WUNDERKAMMERN
Via Gabrio Serbelloni 124, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
14/01/2012

ore 17

Artisti
Mirella Bentivoglio, Enrico Crispolti, Giorgio Bonomi, Cristiana Perrella
Curatori
Lorenzo Mango
Generi
incontro - conferenza

Una Tavola Rotonda dedicata a Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini, con l’obiettivo di valorizzare e conoscere meglio questi due nomi storici degli anni Settanta.

Comunicato stampa

partecipano
Mirella Bentivoglio – Giorgio Bonomi – Enrico Crispolti - Cristiana Perrella

modera
Lorenzo Mango

In occasione del finissage della mostra Prefigure, un incontro per riscoprire due figure cardine degli anni Settanta attraverso l’intervento di critici e storici dell’arte.

Wunderkammern dedica una giornata di approfondimento all’opera di Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini. Obiettivo: contribuire alla riscoperta e alla storicizzazione di due figure storiche degli anni Settanta che, agendo al di fuori dei canali istituzionali del sistema dell’arte, hanno messo in discussione il valore dell’opera e le procedure del linguaggio. Attraverso l’intervento di critici e storici dell’arte si ripercorreranno quegli anni, scoprendo lo “spirito paradossale” che ha caratterizzato la loro ricerca.

Il 1971 è stato l’anno di svolta per entrambi gli artisti che hanno saputo giocare in modo ironico sul concetto di identità. L'una, Bianca Menna, assume in quell’anno il nome maschile di Tomaso Binga, in riferimento all' ambiguità dei ruoli sociali legati al sesso, e l'altro, Guglielmo Achille Cavellini, dà il via alla promozione della propria figura di artista nel futuro, con il progetto di Autostoricizzazione.

La mostra Prefigure a Wunderkammern ospita le opere degli anni '70 più significative dei due artisti: per Binga l’ Alfabetiere murale del 1976; il Dattilocodice, risultato della sovrapposizione di grafemi; l’installazione Mater-Litanie Lauretane del 1976, in cui il termine MATER è ostentato e ripetuto ossessivamente attraverso il corpo della donna.
Per Guglielmo Achille Cavellini sono esposti i Carboni, opere bruciate come atto di purificazione; le Cassette che contengono opere distrutte; il prezioso Vestito scritto, Tight azzurro,del 1974 con cui eseguì celebri azioni performative in tutto il mondo.