Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto
In mostra settantasette opere di grandi artisti del XX secolo, tra cui Braque, Calder, Chagall, Giacometti, Léger, Matisse e Miró, che hanno condiviso con altri maestri la passione e la visione dello straordinario progetto di Aimé Maeght e sua moglie Marguerite dando vita a un vero e proprio “atelier a cielo aperto” sulle colline di Saint Paul de Vence.
Comunicato stampa
In mostra settantasette opere di grandi artisti del XX secolo, tra cui Braque, Calder, Chagall, Giacometti, Léger, Matisse e Miró, che hanno condiviso con altri maestri la passione e la visione dello straordinario progetto di Aimé Maeght e sua moglie Marguerite dando vita a un vero e proprio “atelier a cielo aperto” sulle colline di Saint Paul de Vence. L'esposizione si incentra infatti attorno a quel nucleo di artisti che per primi hanno intuito il potenziale di una giovane coppia che, mossa da una genuina passione per l’arte espressa in tutte le sue forme e dotata di una rara capacità manageriale, si sarebbe costruita una posizione di primissimo piano nel mercato dell’arte mondiale.
“Il titolo scelto per la mostra, “Atelier a cielo aperto”, merita qualche parola. – spiega la curatrice Daniela Ferretti - Appare capace di evocare a un tempo il profondo coinvolgimento degli artisti nel progetto dei fondatori, la luminosa atmosfera mediterranea che si respira a Saint Paul de Vence e l'essenza stessa della visione dei coniugi Maeght: creare un luogo per l’art vivant”.
In omaggio alla variegata poliedricità delle scelte artistiche della famiglia Maeght, la curatrice ha selezionato le opere della mostra torinese ponendo l’accento sulla possibilità per gli artisti ospitati a Saint Paul de Vence di misurarsi con i più diversi medium, impiegando talvolta anche tecniche e materiali diversi da quelli tipici della loro produzione abituale. Il disegno gioca qui un ruolo fondamentale: lungo il percorso espositivo si incontrano ad esempio magnifici progetti a carboncino di Raoul Ubac per i suoi ieratici monoliti in pietra nera, disegni di Christo per la Mastaba da costruire nella Cour Giacometti, invenzioni poetiche e ironiche di Saul Steinberg, incantevoli delicate matite di Pierre Bonnard e lo sconfinato talento artistico di Matisse espresso attraverso il carboncino, l’inchiostro, la matita…
Anche di Alberto Giacometti e Eduardo Chillida si sono privilegiate opere grafiche: disegni a matita per lo scultore svizzero e incisioni per quello spagnolo-basco.
Una sala è interamente dedicata a Georges Braque, del quale si espongono oltre a un importantissimo olio su tela della serie degli Atelier, anche sculture in bronzo, in pietra e un tondo in ceramica.
Joan Miró nei lunghi mesi trascorsi ogni estate a Saint Paul ha potuto lavorare con la ceramica, il cemento, la lamiera metallica. La varietà di tecniche e dimensioni delle opere dell’artista catalano presenti in mostra sono un significativo esempio della sua incessante attività di sperimentatore.
Nel rispetto della vigente normativa anti-COVID, l'ingresso alla mostra è subordinato alla presentazione di green pass.
La mostra sarà corredata da un catalogo edito da MondoMostre.