Forma e Colore
La mostra chiama a raccolta alcuni importanti Artisti del Novecento.
Comunicato stampa
La mostra dal titolo “FORMA E COLORE”, chiama a raccolta alcuni importanti Artisti del Novecento.
Essi sono stati protagonisti di preziosi momenti di rinnovamento linguistico nel secolo trascorso, e sono poi approdati, ciascuno da un proprio percorso creativo-sperimentativo, a raffinate tecniche espressive, che ancora oggi consentono di individuarne le diverse personalità artistiche.
Autori di scuole differenti e di diversa provenienza, significano un’ espressione diversa di interpretare l’Arte del secolo appena passato.
Nella mostra saranno presentate opere dei seguenti autori:
Adami, Griffa, Knap, Gilardi, De Maria, Chia, Salvo, Tadini, Pistoletto.
Valerio Adami
La sua arte espressionista è influenzata dall'opera di Francis Bacon e poi dalla pittura astratta e gestuale, con il recupero della figurazione risolta secondo i moduli della Pop Art americana e in particolare di Roy Lichtenstein. Le sue opere sono una sorta di racconto a fumetti.
Lo stile si distingue nell'uso di una materia cromatica in stesure piatte, lisce e continue, dentro le nette recinzioni nere del disegno. In mostra Apollo e Marsia un lavoro del 1976.
Grandi protagonisti, insieme agli altri esponenti della Transavanguardia, Sandro Chia e Nicola DeMaria artisti italiani di consolidata fama internazionale. Hanno esposto in tutto il mondo.
Giorgio Griffa, la sua è una “filosofia parlata” e “numerata” che si teorizza attraverso i “segni”, l’utilizzo del colore, ora tenue, ora vibrante, realizza atmosfere sobrie ed eleganti.
Questo acrilico su tela, è dedicato al “Canone aureo”.
Jan Knap è presente con un lavoro dedicato alla sacralità della famiglia.
Il suo lavoro, rispecchia le molteplici esperienze vissute dall’artista, tra Stati Uniti d’America, Giappone e Italia, Germania e Repubblica Ceca, lasciando ben intendere la ricchezza e la straordinarietà del suo background e consentendo, nel contempo, l’esaltazione della sua inimitabile, originalissima figurazione che lo ha portato nelle più importanti collezioni pubbliche e private e gli ha consentito i più ambiti riconoscimenti internazionali.
Piero Gilardi ottenne grande fama fin dal 1965 con opere realizzate in poliuretano, che riproducono, in modo estremamente realistico, frammenti di ambiente naturale, a scopo ludico, ma anche di denuncia verso uno stile di vita che, col passare del tempo, diventa sempre più artificiale. In mostra un lavoro del 1999 dal titolo mele e betulle.
Sono di Michelangelo Pistoletto, le mollette, serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio anni’70.
I quadri specchianti costituiscono il fondamento dell’opera di Pistoletto. Le caratteristiche essenziali, che l’artista stesso individua in essi, sono principalmente: la dimensione del tempo, non soltanto rappresentato, ma realmente presente; l’inclusione nell’opera dello spettatore e dell’ambiente circostante, che ne fanno “l'autoritratto del mondo”.
Salvo, è presente con Primavera un lavoro del 2000;
Emilio Tadini, con un dipinto appartenente al poetico e coloratissimo ciclo della Fiaba.