Forze della Natura
L’esposizione intende presentare le ricerche degli artisti 108, Andreco e DEM, noti nell’ambito dell’arte urbana attraverso un filtro tematico che unisce l’ipotesi di proporre tre percorsi individuali alla possibilità di un discorso corale.
Comunicato stampa
L’esposizione intende presentare le ricerche degli artisti 108, Andreco e DEM, noti nell’ambito dell’arte urbana attraverso un filtro tematico che unisce l’ipotesi di proporre tre percorsi individuali alla possibilità di un discorso corale.
La Natura è sia fonte di ispirazione primaria che luogo prescelto per l’intervento diretto sul paesaggio. L’elemento naturale viene declinato nella sua accezione più ampia: da forza generatrice a ordine di tutte le cose, da complesso degli esseri che compongono l’universo ad ambiente di vita degli esseri stessi. Attraverso un allestimento plurale in cui compaiono opere su carta e dipinti su tela, sculture in ceramica e fusioni in bronzo, video proiezioni e filmati su monitor, la mostra intende offrire per la prima volta una panoramica ricca e sfaccettata sull’approccio e la pratica dei singoli artisti.
Per 108 la componente ambientale è inscindibile dalla produzione, sia che si tratti di interventi nati per un luogo specifico sia che si tratti di opere realizzate in studio. La sua ricerca sulle forme nasce dal paesaggio e si muove con esso in un continuo scambio osmotico tra naturale e artificiale, urbano e rurale, terra e cemento.
Dalle tele Untilted 1,2,3 (2007) in cui foglie e terriccio compaiono direttamente sul supporto ai disegni della serie Paesaggio, dai video come La forma dell’inverno (2011) fino alle tracce audio prodotte con il progetto Larva 108 (tra le altre La pioggia e le lumache o Radice Nebbia Gole) la natura è presenza costante nel suo percorso.
Andreco attiva con la natura un rapporto dialogico, a partire dalla sua formazione di ingegnere ambientale impegnato sui temi della sostenibilità. La costruzione di un nuovo alfabeto di simboli, fortemente radicato nelle questioni sollevate dal cambiamento climatico e dalla relazione uomo/natura, è al centro della sua ricerca che spazia dalla pittura murale alla produzione di azioni performative. Con Parata per il paesaggio (2014) o la recente The Rock Slide and the Woods (2016) l’artista allestisce coreografie in cui l’ambiente è soggetto e protagonista allo stesso tempo, proprio come accade per disegni, sculture e installazioni.
L’immaginario di DEM è popolato di creature fitomorfe e antropomorfe nate dalla contaminazione di diverse simbologie arcaiche e primitive (dai popoli nomadi alle mitologie pagane). Nelle sue opere il processo di condensazione di tali elementi genera un’inedita costellazione di visioni sulla natura e i suoi spiriti. Nei disegni della serie Microcosmo/Macrocosmo come in prodotti videoteatrali complessi come Liber Pater (2013) e Panta Rei (2014) – realizzati in collaborazione con Seth Morley – è evidente la capacità di legare tematiche antropologiche e sovrannaturali ad una inconsueta grammatica rappresentativa.
In occasione della mostra è stato realizzato un volume in cui è ampiamente documentata la prolifica e variegata produzione degli artisti, che hanno deciso inoltre di accompagnare il contributo del curatore con loro testi autografi, appunti e note originariamente dedicate alle opere.
Info mostra
Date e orari:
17 dicembre 2016 – 05 febbraio 2017
Martedì - sabato 10 -13 e 15.30-19.30 / domenica 15.30-19.30
Chiuso dal 24 al 26 dicembre e dal 31 dicembre al 9 gennaio
Ingresso libero
Gli artisti
108 (Alessandria, 1978)
Ha iniziato a dipingere avvicinandosi ai graffiti, utilizzando diversi pseudonimi. Alla fine degli anni '90 attraverso un’evoluzione formale e concettuale, diventa uno dei primi artisti post-graffiti europei che lavorano con forme astratte. Tra i primi ad utilizzare numeri al posto delle lettere per il suo nome, il suo lavoro è apparso sulle strade di Milano, Parigi, Londra, Berlino, New York, San Francisco anche realizzando oggetti, suoni e installazioni. Nel 2004 è stato invitato a Parigi per Nusign 2.4 una delle prime mostre internazionali sull'arte urbana e nel 2005 ha preso parte a Urban Edge di Milano.
Infine, nel 2006 si è laureato presso il Politecnico di Milano dove ha seguito corsi di design. Nel 2007 è stato invitato ad aderire al progetto WALLS all'interno della Biennale di Venezia. Ha all’attivo numerose mostre personali in Italia e in Europa, ha preso parte a molti festival e mostre dedicate all’arte urbana come la prima Biennale d'Arte Urbana di Mosca (2014) o Mapping the City presso la Somerset House di Londra (2015).
Andreco (Roma, 1978)
È dottore di ricerca in Ingegneria Ambientale, ha condotto ricerche post dottorato sui benefici ambientali delle tecnologie verdi urbane in collaborazione con l'Università di Bologna e la Columbia University di New York. Dal 2000, parallelamente alla formazione scientifica, porta avanti la sua ricerca artistica. Negli ultimi anni le due ricerche, artistica e scientifica, si sono unite in un'unica ricerca multidisciplinare che ha come tema principale il rapporto tra spazio urbano e paesaggio naturale e tra l'uomo e l'ambiente in tutte le sue declinazioni. Utilizza varie tecniche, dal disegno alla pittura, dalla scultura al video, che nelle esposizioni sono
spesso combinate tra loro; realizza installazioni, performance e progetti di arte pubblica a volte supportati da un percorso partecipativo. Ha partecipato a numerose mostre come Il collasso dell’entropia (Museo d’arte contemporanea di Lissone, 2014), Urban Legends (MACRO, Roma 2014) ed è stato invitato a festival e progetti internazionali come PopUp (Ancona, 2008), Glastombury Festival (2008), FRONTIER (Bologna, 2012), Dolomiti Contemporanee (2013), NuArt (Stavanger, 2014), Santarcangelo dei Teatri (Santarcangelo di Romagna, 2015) e Drodesera (Centrale Fies, Dro, nel 2012 e nel 2016).
DEM (Codogno, 1978)
Come un moderno alchimista, crea personaggi bizzarri, creature surreali, abitanti di uno strato impercettibile della realtà umana. Multiforme e ironico, le sue opere che spaziano dalla pittura murale all'illustrazione alla pittura su tela, si arricchiscono di un linguaggio simbolico che invita ad elaborare un proprio codice d'accesso per questo mondo enigmatico ed arcano. L'avvicinamento a tematiche antropologiche e legate alla natura stimolano l'artista a una costante sperimentazione, giunta negli ultimi anni alla produzione di un film e alla creazione di installazioni composte esclusivamente da materiali
naturali. Oltre alla produzione nelle fabbriche abbandonate e nei boschi, scelti come sfondo ideale per i suoi lavori, DEM vanta varie pubblicazioni ed esperienze espositive, come la personale alla Oro Gallery di Goteborg e la partecipazione alle mostre Street Art, Sweet Art al PAC di Milano, Nomadaz alla Scion Installation di Los Angeles e CCTV all'Apostrophe Gallery di Hong Kong.