Fotografia Europea Reggio Emilia
Conferenze, incontri, workshop, proiezioni, installazioni video e spettacoli affiancano l’offerta espositiva dislocata in oltre 250 sedi istituzionali e altri luoghi cittadini. Quest’anno la rassegna ha scelto come tema chiave la vita comune. Accanto all’omaggio al grande fotografo Henri Cartier-Bresson, gli scatti di importanti autori italiani e stranieri.
Comunicato stampa
La rassegna, che nelle edizioni precedenti si è occupata di temi come il limite, la condizione urbana contemporanea, il corpo, il tempo, lo sguardo, e nel 2011 dei tre colori della bandiera, affronta quest’anno “Vita comune: immagini per la cittadinanza” attraverso quattro prospettive diverse, quattro percorsi, quattro interpretazioni, quattro suggestioni. La vita comune è così raccontata:
- attraverso il suo incessante cambiamento (con un programma di mostre di Costas Ordolis, Igor Mukhin, Michi Suzuki oltre a Des Européens, la straordinaria raccolta di scatti di Henri Cartier-Bresson sull’Europa dal 1929 al 1991);
- tracciando la mappa dei luoghi comuni della convivenza (dalle immense e mutanti metropoli di Peter Bialobrzeski alle spiagge come centri di aggregazione di Massimo Vitali, dall’Italia del Dopoguerra immortalata da Federico Patellani, passando per le realtà lontane segnate dai conflitti e per quelle vicine caratterizzate dalla quiete con Don McCullin, per arrivare alla città simbolo Istanbul raccontata da Paola De Pietri);
- inseguendo il richiamo della partecipazione (individuale, come quella dello storico reportage sulla guerra franco-algerina di Pierre Bourdieu, e collettiva, come quella del gruppo IRWIN; omaggiando poi Luigi Ghirri e il suo impegno come curatore e promotore di iniziative culturali legate al mondo della fotografia);
- sfidando le convenzioni e celebrando le differenze (dalle opere di artisti che hanno raccontato il lato proibito delle grandi città europee del Ventesimo secolo come Ed van der Elsken, Christer Strömholm, Anders Petersen, Lisetta Carmi, alla frizzante energia sprigionata nella “swinging London” degli anni ’60, protagonista delle fotografie di Philip Townsend, alle nuove traiettorie tracciate dalle giovani generazioni di artisti europei).
Se le mostre rendono Reggio Emilia un’immensa e ramificata galleria fotografica, con numerose location coinvolte per oltre un mese (dai Chiostri di San Pietro e San Domenico alla Galleria Parmeggiani, da Palazzo Casotti ai Musei Civici, dallo Spazio Gerra alla Sinagoga), sono i numerosi appuntamenti delle tre giornate inaugurali, da venerdì 11 a domenica 13 maggio, ad alzare il sipario sulla rassegna. Un programma di conferenze, incontri ed eventi dal vivo, che rispecchia la suddivisione tematica delle mostre, con cui Fotografia Europea propone un approccio multidisciplinare nel quale i protagonisti del mondo dell’arte e della cultura si incontrano e confrontano.
Nelle conferenze si riflette sui quattro percorsi della vita comune (cambiamento, luoghi comuni, partecipazione, differentemente), con il contributo di relatori quali l’architetto e scrittore Gianni Biondillo, lo storico della scienza Gilberto Corbellini, il geografo Franco Farinelli; il filosofo e sinologo François Jullien, il filosofo Giacomo Marramao, il filosofo Armando Massarenti, l’economista della cultura Pier Luigi Sacco e molti altri; negli incontri si offre al pubblico la possibilità di conoscere i fotografi e i curatori delle mostre di Fotografia Europea 2012.
Sul fronte spettacolare, i due elementi chiave sono invece la contaminazione (specie tra musica, immagine e cultura pop) e la partecipazione del pubblico. Lo spettacolo Citizenship (venerdì 11) accosta le sonorità elettroniche di SAMUEL&BOOSTA DJ SET from Subsonica alle immagini di giovani fotografi della rete GAI –Circuito Giovani Artisti Italiani. Dedicato agli anni ’60 e collegato alla mostra Mister Sixties, lo spettacolo Swinging London Night (sabato 12) propone la conversazione tra musica e fotografia di Carlo Massarini e Philip Townsend e il concerto dei James Taylor Quartet; Just One Wish di Teho Teardo e Martina Bertoni nei Chiostri di San Pietro (sabato 12) presenta l’inedito mix notturno di elettronica e violoncello; lo show fotografico X-Off (domenica 13), condotto da La Pina coinvolge gli spettatori impegnati a decretare i vincitori del concorso riservato al Circuito off della rassegna.
Un evento speciale per Fotografia Europea è costituito dall’allestimento nei Chiostri di San Pietro del progetto Gli oggetti ci parlano curato da Italo Rota. Period room allestite con la partecipazione dei cittadini pongono domande sul futuro di alcuni temi centrali per il vivere quotidiano: il cibo, l’abbigliamento, la condivisione, il viaggio, la partecipazione. Una sorta di laboratorio di riflessione, tramite gli oggetti del presente e del passato, sul futuro della collettività. L’iniziativa si proietta verso quel che sarà il Museo di Palazzo San Francesco dove verranno sperimentate modalità di collaborazione partecipativa per incrementare le period room della seconda metà del XX secolo.
Completano il programma una serie di iniziative collaterali, tra cui workshop, seminari, letture porfolio, laboratori, attività per bambini e famiglie, mostre-mercato e gli oltre 300 appuntamenti del Circuito Off, tradizionale percorso alternativo al programma ufficiale della rassegna.
Fotografia Europea è realizzata con l’apporto di numerosi curatori. Oltre alle consolidate partecipazioni di Elio Grazioli, Laura Serani, Walter Guadagnini, Sandro Parmiggiani quest’anno si aggiungono Julia Draganoviæ, Claudia Löffelholz, Contrasto/Magnum Photos/ Fondation Henri Cartier-Bresson, Kitti Bolognesi e Giovanna Calvenzi, Aurélien Arbet e Jérémie Egry, Daniele De Luigi, Christine Frisinghelli (Camera Austria) e Franz Schultheis (Fondation Pierre Bourdieu, Ginevra), Robert Pledge, Andrea Rapini, Federica Bianconi e Chiara Canali, Laura Gasparini, ecc.