Fragments – Dor Guez
E’ l’artista Dor Guez il protagonista del quarto incontro di FRAGMENTS, con la lecture e la mostra dal titolo 40 Days, un’installazione video e fotografica del 2012.
Comunicato stampa
FRAGMENTS
Meeting Architecture
Ciclo di lecture e mostre
martedì 3 maggio 2016: IV appuntamento
Dor Guez
40 Days
ore 18.00: lecture
presentata da Ludovico Pratesi
ore 19.30: inaugurazione mostra
apertura al pubblico: dal 3 al 24 maggio 2016
The British School at Rome
via Gramsci 61, Roma
E’ l’artista Dor Guez il protagonista del quarto incontro di FRAGMENTS, martedì 3 maggio alle ore 18.00, con la lecture e la mostra dal titolo 40 Days, un’installazione video e fotografica del 2012.
Secondo la religione cristiano-ortodossa, le anime dei defunti vagano sulla terra per 40 giorni dopo la morte, fino all’ascesa al cielo, durante i quali vengono recitate preghiere in chiesa e al cimitero.
Il video 40 Days prende spunto dalla storia personale di Jacob Monayer nonno dell’artista morto nel 2011, e dei 40 giorni dopo la sua morte. La storia ha luogo nel cimitero cristiano-palestinese della città di Lod poco distante da Tel-Aviv, dove egli è sepolto, e che è stato più volte vandalizzato. Con il video, Guez racconta la distruzione del cimitero e riflette sulla situazione che la minoranza cristiano-palestinese vive a Lod, e più in generale in Israele.
L’installazione fotografica ‘Scanograms’ consiste in una serie di foto digitalmente rielaborate, originate dagli scatti di Monayer e dell’artista che in seguito consegnarono alla polizia per documentare gli attacchi vandalici del cimitero. Dopo il fallimento della ricerca dei responsabili, le foto gli furono restituite e lasciate in un cassetto del tavolo della cucina, esposte all’umidità. Il danno materiale è volutamente enfatizzato dal trattamento che l’artista applica alle foto (il termine scanogram significa letteralmente “disegnato con lo scanner”) che evoca la distruzione stessa ritratta dalle fotografie originali.
Come racconta Dor Guez : “40 Days affronta la situazione della minoranza cristiano-palestinese dopo la primavera araba. Entrambi i lavori si riferiscono alla storia dell’immagine come oggetto, tagli, strappi, piegature. Il video mostra la distruzione del cimitero di Lod e parallelamente, la distruzione delle foto portate da mio nonno alla polizia come prova. La distruzione del cimitero è un atto criminoso e la distruzione delle fotografie, nonostante la poesia e l’estetica, riflettono la condizione disperata di una comunità emarginata e senza diritti.”
Dor Guez (Nato a Gerusalemme nel 1982, vive e lavora a Giaffa)
Dor Guez nasce da padre tunisino ebreo e madre cristiano araba. Il suo lavoro si concentra sulla storia delle comunità emarginate nel Medio Oriente.
Attraverso installazioni video e fotografiche, Guez solleva interrogativi intorno al ruolo dell’arte nella narrazione storica non scritta, sia personale che collettiva, reinterpretando documenti e immagini. L’interesse di Guez si sofferma in particolare sul patrimonio culturale cristiano palestinese e ebreo tunisino.
Nel 2009 ha fondato CPA Christian-Palestinian Archive,un archivio di documenti e fotografie dedicato alla comunità cristiano-palestinese, che diventa spunto per ogni suo progetto.
Dor Guez ha esposto nei musei di tutto il mondo, tra cui l’Institute of Contemporary Arts di Londra, il Center for Contemporary Art di Tel Aviv, il Rose Art Museum di Boston, il KW Institute for Contemporary Art di Berlino, il museo MAXXI di Roma, il Palais de Tokyo di Parigi.
Ha preso inoltre parte alla 12. Biennale di Istanbul, a diverse edizioni di Videobrasil - Festival internazionale di arte contemporanea a San Paolo, alla 3. Biennale di Mosca e alla 8. Biennale di Berlino.
Attualmente è responsabile del Dipartimento di Fotografia dell’Accademia di Belli Arti Bezalel di Gerusalemme.
Il programma Meeting Architecture è in collaborazione con la Royal Academy of Arts che ogni anno a Londra ospita un forum sui temi affrontati a Roma.
Il programma FRAGMENTS, a cura di Marina Engel si concentra sul concetto di frammento – inteso come maceria, casa, oggetto personale, fotografia – per riflettere su quanto la memoria, le emozioni e le ideologie siano costantemente legate alle rovine, agli edifici e a quello che contengono. Partendo da questo assunto, architetti, artisti visivi e storici si alternano, da dicembre 2015 a giugno 2017, con l’obiettivo di interpretare il frammento come tentativo per ricostruire l’identità personale e collettiva nelle zone di conflitto, dimostrando come il significato e i ricordi che attribuiamo alle nostre esperienze rimandino a elementi materici.
ULTIMO APPUNTAMENTO 2016
30 maggio 2016 | lecture | Eyal Weizman (Israele)
architetto | Professore di cultura spaziale e visiva, Direttore del Centro di Ricerca di Architettura al Goldsmiths, University of London
Esperto di architettura dei territori occupati in Israele, Weizman ha recentemente fondato un progetto di ricerca di Architettura Forense alla Goldsmiths: una nuova pratica e un metodo analitico per sondare le vicende politiche e sociali attraverso spazi e ambienti costruiti, una lettura degli eventi attraverso le trasformazioni materiali.
Weizman sarà inoltre protagonista di un workshop al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
CALENDARIO APPUNTAMENTI 2016-2017
settembre 2016 | Miroslaw Balka
ottobre 2016 | Miroslaw Balka / Joseph Rykwert
gennaio 2017 | Grzegorz Piatek
marzo 2017 | Helen Walasek
maggio 2017 | Dragana Zaravec
PER INFORMAZIONI
The British School at Rome
via Gramsci 61, Roma
tel. +39 06 3264939 | www.bsr.ac.uk
Giorni di apertura: 3 maggio - 24 maggio 2016 da lunedì a venerdì
Orari di apertura: dalle 16.00 alle 19.30
Ingresso libero
UFFICIO STAMPA MEETING ARCHITECTURE
Ludovica Solari | [email protected] | +39 335 577 17 37
Lucia Bosso | [email protected] | +39 338 322 63 79
In collaborazione con:
Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Royal Academy of Arts
Con il supporto di:
Allford Hall Monaghan Morris, Bennetts Associates, Bryan Guinness Charitable Trust, Cochemé Charitable Trust, John S. Cohen Foundation, Wilkinson Eyre
Media Partner:
Architectural Review, Domus