Franca Bernardi – Staccato continuo
Un lavoro che rientra nel ciclo di ricerca sul tema della Trasparenza. Riprende, e qui vuole concludere, l’idea di una prima installazione che utilizzava una serie di scatole in PVC che lasciavano passare la luce e facevano intravedere ciò che contenevano: ognuna “un gesto” tracciato con alluminio ed erano sistemate in una costruzione che divideva obliquamente uno spazio.
Comunicato stampa
STACCATO CONTINUO è un lavoro che rientra nel ciclo di ricerca sul tema della Trasparenza. Riprende, e qui vuole concludere, l’idea di una prima installazione che utilizzava una serie di scatole in PVC che lasciavano passare la luce e facevano intravedere ciò che contenevano: ognuna “un gesto” tracciato con alluminio ed erano sistemate in una costruzione che divideva obliquamente uno spazio. Questa volta è lo spazio di ME.SIA S.PACE che si offre come un contenitore con un “confine di vetro “. Questo confine viene confermato da una parete di scatole trasparenti, che anche questa volta contengono un gesto, un pensiero ma lasciano aperta una finestra attraverso la quale si può vedere cosa racchiude il contenitore vetrina: si troveranno i “gesti-pensiero” non più imprigionati ma liberi di vibrare, un timido omaggio o meglio una timida allusione alle ultime sonate per pianoforte di Beethoven alle quali è dedicato questo lavoro.
Franca Bernardi riceve la sua educazione artistica dai migliori maestri dell'Avanguardia Romana, dai quali assorbe il piacere e il senso della "ricerca". Dopo la laurea in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Roma diventa docente di Discipline Pittoriche prima all'Istituto d'Arte e poi al Liceo Artistico, quindi titolare alla cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove conclude la vivace e feconda esperienza dell’insegnamento.
Ha sempre affiancato l'insegnamento con l'attività artistica approfondendo la "ricerca" pittorica attraverso vari materiali. In questi ultimi dieci anni ha esplorato l'uso delle materie plastiche, come plexiglas, PVC e poliestere, che offrono nei loro assemblaggi una incredibile gamma cromatica, utilizzandoli sul tema della Trasparenza.
La prima personale è del 1981, galleria Ferro di Cavallo, Roma, da allora ha sempre esposto in Italia e in Europa. Tra le personali, l’installazione “TRASPARENTE” del 2012 presso Studio Arte Fuoricentro di Roma, seguono “VARCHI D’ORIZZONTE” del 2014 Movimento Aperto - Napoli. Tra le collettive più importanti si ricordano “ANELLO” progetto itinerante di Vetrina di Brecce per l’arte contemporanea svoltosi tra il Museo Comunale di Mondovì e Vicoforte (CN), la Galleria Tra Le Volte di Roma e l’Auditorio di Latina nell’ambito del Festival di Musica Contemporanea; IL SOGNO VERDE” nel 2013/14/15 a Villa Gregoriana -Tivoli, nel 2015 al Rothenburg ob der Tauber in Germania e nel 2016 presso l’Orto Botanico di Napoli.
Nel 1995 in occasione del convegno sulle “Tre Religioni Monoteiste” il suo lavoro è stato selezionato come logo del convegno per la mostra “I TRE ANELLA” dell’Istituto Suor Orsola Benincasa, di Napoli.
Nel 2002 il Kunst Museum di Holsterbro, in Danimarca, le ha dedicato una retrospettiva.
ME.SIA S.PACE è uno spazio particolare, fruibile solo dalla piazza da cui prende il nome, un’ampia vetrina di fronte alle mura Latine. Uno spazio che nasce dagli incontri di un gruppo eterogeneo di appassionati a vario titolo di arte contemporanea e di artiste e artisti uniti dall’intento di confrontarsi, presentare e condividere il proprio lavoro al fine di raccogliere la sfida di esporre in uno “spazio di confine” che si colloca direttamente nel contesto urbano.
Il progetto espositivo di ME.SIA S.PACE pone l’attenzione al dialogo tra autore e fruitore, a diversi livelli di linguaggio e modalità di esperienza. Gli artisti che espongono in Largo Mesia con un lavoro site-specific si confronteranno infatti con il pubblico anche in un "dibattito convivio", una serata che raccoglie l’esigenza di conversare con l’artista “in presenza” - come contraltare allo spazio vetrina fruibile solo dalla strada - ascoltandone le parole e vedendo altri esempi della sua ricerca, potendo ampliare ulteriormente l'esperienza vissuta in rapporto all'opera, in un dialogo il più possibile autentico e creativo.