Franca Borgia – Il respiro della luce
Una mostra evento destinata a trasformare le antiche sale della Schola dei Battioro e Tiraoro in un suggestivo spazio sacro al di là del tempo, luogo fisico e spirituale dedicato alla contemplazione dell’Onnipresente che vive all’interno di ogni cosa.
Comunicato stampa
FRANCA BORGIA
“IL RESPIRO DELLA LUCE”
SCHOLA DEI BATTIORO E TIRAORO
Dal 2 al 30 settembre 2016
Martedì domenica: 10.00 -18.00
Opening: giovedì 1 settembre dalle 18.00
Una mostra evento destinata a trasformare le antiche sale della Schola dei Battioro e Tiraoro in un suggestivo spazio sacro al di là del tempo, luogo fisico e spirituale dedicato alla contemplazione dell’Onnipresente che vive all’interno di ogni cosa. Attraverso dipinti, disegni, grafiche, fotografie e installazioni, Franca Borgia ci invita a guardarci dentro e osservare (e vivere) il mondo che ci circonda con altri occhi e spirito, ad ascoltare con partecipazione il “respiro della luce”. La sua pittura, fatta di segni, colori e pasta da modellare, si muove lungo la via delle spirali, simbolo universale di continuità e conoscenza, gesto-scrittura che attraversa la natura rendendola viva e dinamica.
All’inaugurazione della mostra, Franca Borgia si presenterà per più di un’ora, come un’installazione vivente, nella posa e nelle preziose vesti della Tara Verde, un Buddha femminile compassionevole che garantisce rifugio e protezione.
La mostra-performance è dedicata a Meravisou, nome d’arte di Manfred Bruno Porkert, padre di Franca Borgia; un illustre scienziato e uomo di cultura che ha dedicato la sua vita allo studio e alla diffusione della medicina cinese, per la quale ha creato anche la terminologia inglese e latina, prima inesistente. Un interesse e una passione per le culture asiatiche, rivolto anche alla documentazione fotografica di rituali, tradizioni e bellezze dell’Estremo Oriente. Un amore e una conoscenza per un mondo “altro” che Meravisou ha trasmesso alla figlia: un vero patrimonio che Franca Borgia porta con sé nel suo viaggiare nel cosmo, alla ricerca di ordine e armonia. Ma, oltre a questa eredità spirituale, Franca ha raccolto e voluto portare avanti il lavoro del padre sull’agopuntura: superando l’invasività degli aghi e utilizzando la pratica dei Mudra per intervenire sulle terminazioni nervose (“i meridiani”) del corpo, presenti nelle mani e nelle dita. Una tecnica-terapia, legata ai gesti e al movimento delle mani, intesa a sviluppare un’energia positiva per il benessere psico-fisico.
Meravisou scompare a Venezia il 31 marzo del 2015. Il suo corpo, racchiuso in una bara dipinta dalla figlia con colori dell’antico Egitto, il 2 aprile è traslato al cimitero di San Michele. Il 15 ottobre dello stesso anno, all’insaputa della figlia, la bara viene disseppellita e trasferita in Austria per volontà della seconda moglie che, oltre a non aver mai dato una risposta per la sua azione, ha impedito a Franca di recuperare alcuni suoi dipinti, conservati nella casa veneziana del padre e destinati a questa esposizione. Un evento arbitrario e ingiustificato (e un dolore) che Franca Borgia porta dentro di sé anche in una mostra all’insegna della gioia e della positività, nella quale ogni frammento di natura è un dinamico e appassionato inno alla vita.
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Franca Borgia ha studiato all’Accademia Statale d’Arte Surikov di Mosca. Ha vissuto in Germania, Francia, Svizzera e Austria. Dal 2012 vive e opera a Venezia. Ha esposto in mostre personali e collettive in Russia, Francia, Svizzera, Germania e Austria.