Francesca Candito – Mania semplice
Qual è il confine tra ciò che riteniamo normale e ciò che facciamo rientrare nel semplicistico termine non-normale? O, ancora nel più ampio e variegato termine di follia?
Comunicato stampa
Qual è il confine tra ciò che riteniamo normale e ciò che facciamo rientrare nel semplicistico termine non-normale? O, ancora nel più ampio e variegato termine di follia?
Francesca Candito ci conduce attraverso la sua pittura nell’oscuro mondo della malattia mentale, attraverso immagini che evocano lo stato confusionale, il baratro e l’emarginazione in cui troppo spesso alcuni soggetti sono relegati a vivere. “Mania semplice”, titolo della mostra, vuole scandagliare le varie sfaccettature del disturbo mentale, cercando di sfatare i molti pregiudizi associati a questa condizione di segregazione e desolante vuoto.Le sue opere indagano soggetti toccanti, attraverso corpi e volti definiti con tratto tagliente e spezzato, in una pittura che tende all’essenziale dove la materia si sfalda diventando nebbiosa, lasciando il posto a dettagli ben distinti che caratterizzano i volti dagli occhi penetranti e persi.Francesca affronta questi temi del disagio, dell’emarginazione e dell’abbandono con determinazione, palesandoli senza timori, cercando un dialogo alla rassegnazione.La sua tavolozza crea infiniti toni di grigio intervallati da profondi e bui neri da cui emergono cuori straziati e in cui il dramma viene enfatizzato da rapide pennellate rosso scarlatto e da gialli più pallidi, in cui irrompono lettere, frasi, numeri e simboli, quasi a colmare il silenzio angosciante.
Barbara Vincenzi
Storica e critica d'arte