Francesca Finotti – burning burning

Informazioni Evento

Luogo
BRACE BRACE
Via Termopili 36, 20126, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ore 18.00 – 20.00 o su appuntamento

Vernissage
17/05/2019
Artisti
Francesca Finotti
Generi
arte contemporanea, personale

burning, burning, mostra personale di Francesca Finotti, ideata appositamente per lo spazio espositivo.

Comunicato stampa

burning, burning
Francesca Finotti solo show

Testi di Guglielmo Zalukar, Camilla Compagni

17/05/19 – 23/05/19
ore 18.00 – 20.00 o su appuntamento

BRACE BRACE
Via Termopili 36, Milano
[email protected]
0039 348 29 57 934

OPENING
venerdì 17 maggio, ore 19.00

C’è una luce strana, fa apparire le cose come avvolte da una patina viscosa. A volte cammino per strada chiedendomi cosa di quello che mi circonda sia reale o soggetto di una rappresentazione, non c’è più alcuna differenza, forse stiamo simulando la fine per poterla comprendere. Mi chiedo se la tecnologia sia animata da un desiderio di morte, fronteggiando delle aspettative sempre più alte e lontane nel tempo, i panorami di domani saranno di cristalli liquidi. Eppure se chiudo gli occhi sento chiaramente gli odori e le sensazioni dell’infanzia, di cosa scriveranno i poeti?
Francesca Finotti

BRACE BRACE è lieta di presentare burning, burning, mostra personale di Francesca Finotti, ideata appositamente per lo spazio espositivo.
La mostra assume i connotati di un percorso lungo le tre stanze dello spazio, nel quale lo spettatore è invitato a seguire una via preferenziale, circondato da presenze sottili come quella iniziale dell’olio di cocco, il cui aroma si insinua delicatamente nell’esperienza immersiva del circuito. L’odore dell’olio di cocco vuole essere uno stimolo ad andare oltre lo sguardo, a cercare, ricordare. Allo stesso modo, suoni confortanti veicolano un immaginario ben preciso, che trasporta verso una memoria collettiva condivisa e caratterizzata da sensazioni intime, personali, antiche.
Ora, che tutto sembra prendere distanza, avviciniamoci.
Non siamo noi a guardare, non siamo noi i soggetti guardanti. Strani occhi ci fissano consapevoli.
Sentiamo su di noi il peso di uno sguardo di cui non riusciamo a identificare l’origine.
Ognuno riconoscerà, alla fine, il proprio riflesso, e voltandosi tornerà sui suoi passi:
shantih shantih shantih.