Francesca Martinelli – Maria scende dalla Croce
Maria scende dalla Croce è una mostra progettata e plasmata appositamente dall’artista per l’inaugurazione degli spazi di torrebianca22, il nuovo contenitore culturale ed espositivo realizzato dall’Università Popolare di Trieste.
Comunicato stampa
L'Università Popolare di Trieste in collaborazione con LipanjePuntin artecontemporanea ha il piacere di presentare Maria scende dalla Croce, una mostra personale di Francesca Martinelli (1978, Udine, Italia), a cura di Marco Puntin.
Maria scende dalla Croce è una mostra progettata e plasmata appositamente dall’artista per l'inaugurazione degli spazi di torrebianca22, il nuovo contenitore culturale ed espositivo realizzato dall'Università Popolare di Trieste.
Francesca Martinelli rappresenta alla perfezione quella che è la versione contemporanea, dinamica e completa dell'essere artista oggi. Attraverso l'utilizzo del disegno, della fotografia, dell'installazione, della performance e non ultima della scrittura, Francesca Martinelli ci rivela le speranze, i fallimenti, le certezze e le proprie rivoluzioni in un lavoro artistico puro, sincero e fortemente critico, carico, allo stesso tempo, di tragedia e umorismo. Un lavoro, il suo, che partendo, sin dagli esordi, dall'osservazione minuta delle pieghe più nascoste delle memorie familiari e culturali delle proprie radici, va sempre a colpire e centrare tematiche di forte impatto emotivo.
In questa mostra personale l'artista ci parla concretamente di femminicidio e ben lontana da ogni forma di facile femminismo o ridicolo macismo, Maria scende dalla Croce di Francesca Martinelli esprime con onestà intellettuale una presa di posizione netta e militante nei confronti della facile e costante mattanza di donne, madri, figlie, amanti, mogli, compagne e fidanzate che scivolano in un silenzio assordante dentro la cronaca di questo tempo. Maria scende dalla Croce è dunque una trasposizione del simbolo in carne, un capovolgimento metaforico dell'iconografia cristiana. Maria, donna, madre e figlia si sostituisce al Cristo Redentore e Salvatore a immagine e somiglianza di tutte le donne. Ma a differanza di Gesù, immolatosi per l'umanità, Maria scende dalla croce e compie la sua personale rivolta con l'obbiettivo di sovvertire l'ordine superiore imposto divenendo così il soggetto di una ribellione a simbolo di ogni donna contemporanea. Una sovversione non solo all'ordine di derivazione patriarcale ma anche e soprattutto all'ordine naturale imposto.
Per mezzo dell'installazione e del disegno, centrale in questa esposizione con la sua apparente intimità e leggerezza, Francesca Martinelli mira ancora una volta a sovvertire il canone classico precostituito, finalizzando la propria ricerca ad un rovesciamento estetico ed etico del rapporto fra dannazione e beatificazione. Una poetica ed una pratica supportata dal concetto di riabassamento di tutto ciò che è alto verso il basso, alla ricerca di quell'equilibrio negato fra mente, spirito e corpo. E' così che i suoi disegni di donna, indifferentemente parti anatomiche o corpi interi, non sono altro che metafore delle idiosincrasie del nostro essere, dove il dolore è una scelta necessaria e costante per la ricerca di un senso più alto del vivere. Ovvero, chi vive si ferisce.