Francesca Montinaro – Communitas|Immunitas
Il Polo Museale Veneziano e ilMuseo Archeologico Nazionale di Venezia e sono liete di annunciare la mostra personale di Francesca Montinaro dal titolo Communitas | Immunitas – Un progetto sul futuro della comunità, curata da Raffaele Gavarro. con il patrocinio di UNHCR – The UN refugee agency e di SIOI – UNA Italy.
Comunicato stampa
La contiguità e convivenza tra comunità differenti e diversamente regolate, sta causando tensioni e contrazioni che hanno inevitabili ripercussioni sugli individui.
Ma cos’è oggi la comunità?
Per capirlo il viaggio di Francesca Montinaro inizia dagli oltre 600 videoritratti di donne di comunità differenti che, mostrando le mani sulle quali è scritto un messaggio al mondo, raccontano di come il concetto di comunità sia fondato tanto su quel cum-munus originario (R. Esposito), quanto sulla nozione non meno essenziale di essere singolare plurale (J.L. Nancy). Ma la communitas ha nell’immunitas il suo contrario dialettico: un’improvvisa e difensiva negazione dell’essere con e del donare. La sedia sulla quale quelle donne si sono sedute, smontata in ogni suo singolo pezzo e ordinatamente disposta su un piano, diventa così la dimostrazione pratica di come lo smembramento del corpo della comunità ne rappresenti la perdita della funzionalità come del suo stesso senso.
È necessario rimontare quella sedia. Così come è decisivo camminare sul tapis roulant partendo da quegli 11.146.312 metri che ha percorso l’altro essere umano, l’altra comunità, per raggiungerci, condividendo con loro i metri futuri. L’arte di oggi sta sempre più decisamente dichiarando l’esigenza di elaborare un’etica della rappresentazione, in grado di fornire nuove modalità e strumenti alla comprensione dello stato delle cose e di conseguenza all’agire umano.
The proximity and coexistence between different and differently regulated communities is causing tensions and contractions that have inevitable repercussions on individuals.
But what is a community in today's world?
In order to understand it, Francesca Montinaro's journey begins with more than 600 video portraits featuring women of different communities who tell the whole world, through the messages written on their hands, how the concept of community is strongly based on the original cum-munus (Roberto Esposito), as well as on the equally essential notion of being singular plural (Jean-Luc Nancy). But the communitas has in the immunitas its controversial opposite: a sudden and defensive denial of belonging and giving. The chair on which these women were seated, disassembled in each single piece and neatly arranged on a surface, becomes the practical demonstration of how the dismembered body of the community represents the loss of its functionality as well as of its own sense.
It is necessary to reassemble that chair. Just as it is vital to walk on that treadmill starting from those 11.146.312 meters covered by another human being, another community, in an attempt to reach us, so that we could join them and share the future distance. Today's art is increasingly stating the need to elaborate an ethic of representation that is able to provide new ways and means for understanding the course taken by events and, ultimately, by human actions.
Foto sopra: Guanti, 2017, materiali vari su carta, 100x100 cm. / Photo above: Gloves, 2017, various materials on paper, 100x100 cm. Nella prima pagina: Ritratto della sedia, 2017, materiali vari su carta, installazione dimensioni variabili. /On first page: Ritratto del sedia, 2017, various materials on paper, changing size installation.
L'artista ringrazia | The artist wishes to thank
La Astro Lighting ltd di Harlow (UK), la Technogym di Cesena, la E-Kube di Modena, la AllegriniAllestimenti di Roma. Astro Lighting Ltd in Harlow (UK), Technogym in Cesena, E-Kube in Modena, AllegriniAllestimenti in Rome.
Un particolare ringraziamento va a Ines Musumeci Greco per il suo costante impegno a favore degli artisti e all’associazione culturale Assaif di Roma e Antea Brugnoni per il sostegno al progetto. Special thanks are due to Ines Musumeci Greco for her constant commitment to artists everywhere and to Antea Brugnoni and Assaif in Rome for supporting this project.