Francesca Nacci – Difficile Compagnia

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Via Ercole Bombelli 22, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.

Vernissage
06/10/2015

ore 18

Artisti
Francesca Nacci
Curatori
Ida Terracciano
Generi
arte contemporanea, personale

Francesca Nacci presenta negli spazi della Galleria Arte Fuori Centro di Roma il ciclo di opere: “Difficile Compagnia” realizzato nel corso degli ultimi due anni e nato dall’incontro diretto fra l’artista e i propri interlocutori.

Comunicato stampa

Martedì 6 ottobre 2015, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra di Francesca Nacci. Difficile compagnia a cura di Ida Terracciano
L’esposizione rimarrà aperta fino al 23 ottobre, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.

L’evento è il secondo appuntamento di Spazio Aperto 2015 ciclo di quattro mostre in cui l’associazione culturale Fuori Centro ha invitato gallerie e critici di altre regioni italiane a segnalare artisti appartenenti al proprio territorio per tracciare i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
Francesca Nacci presenta negli spazi della Galleria Arte Fuori Centro di Roma il ciclo di opere: “Difficile Compagnia” realizzato nel corso degli ultimi due anni e nato dall’incontro diretto fra l’artista e i propri interlocutori. Attraverso l'esperienza della comunicazione verbale con il “ritratto” e l’azione di registrazione condotta dalla macchina fotografica, utilizzati come mezzi preliminari alla realizzazione dell’opera pittorica, l’artista pone al centro della propria ricerca le dinamiche relazionali e lo stesso concetto di alterità.
L’ampio e articolato sistema di opere è costituito da una fitta serialità in cui volti e sguardi deformati dal gesto espressivo, catturano la mancanza e l’incomodo quali essenze del disagio. Ogni singola opera-frammento nasce all'interno di un processo linguistico sistematico, dando vita a un evento espositivo performativo qualificato dalla distribuzione cinematografica nello spazio. Le due distinte aree espressive presentate in mostra aggrediscono la fruizione e sono contrassegnate dalla centralità del “ritratto psicologico” del soggetto prescelto, frutto di un gesto pittorico immediato, di un’insistita ripetizione che si rinnova, condotta per sottolineatura del segno-scrittura e per distribuzione palpabile del colore.
L'evento espositivo realizzato da Francesca Nacci s’inserisce, con doti di originalità e specificità estetica, nel territorio di relazione interpersonale profondo; in quest'ambito di analisi, la mediazione tecnico-strumentale appare un prezioso strumento d’indagine per l'affermazione di relazioni sconosciute: "Cosi anche il linguaggio si adegua, si presta allo spleen, ai vari stati che cerco di svelare. Uso l'incomunicabilità e le discrepanze per dimostrare l'ambivalenza. Per dimostrare che il dialogo non è impossibile, che il “tutto” è la nuova monade. Ovviamente ciò porta a un'opera che, tecnicamente e spiritualmente, lavori a più livelli".