Francesca Pasquali – Plastic Shapes
Tornabuoni Arte Contemporary Art prosegue il programma espositivo 2015 con Plastic Shapes, personale di Francesca Pasquali.
Comunicato stampa
Tornabuoni Arte Contemporary Art prosegue il programma espositivo 2015 con Plastic Shapes, personale di Francesca Pasquali.
Diplomata alla Scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Francesca Pasquali, bolognese classe 1980, è un’artista originale, il cui linguaggio affonda le proprie radici nell’Arte Povera. Nelle sue composizioni sperimenta materiali diversi provenienti prevalentemente dal mondo industriale, neoprene, pvc, gommapiuma, setole sintetiche, palloncini, cannucce, intrecciati in griglie precostituite. Riutilizza materiali di recupero per ridare vita agli oggetti che diventano protagonisti assoluti delle sue opere sempre ispirate alla natura. Le sue composizioni sono un’esplosione di forme, colori e materiali e invitano il pubblico ad un percorso multisensoriale: non solo visivo ma molto spesso anche tattile e a volte uditivo.
I suoi lavori instaurano un rapporto di fascinazione con il pubblico che, da passivo osservatore diventa attore dell’opera stessa; complici sono le superfici plastiche e vibranti, destinate a sviluppare quell'effetto cangiante che non lascia il tempo di chiederci “di cosa sia fatta” l'opera stessa, ma ci invita ad avvicinarci ad essa, ad osservarla e al contempo a toccarla, a entrare in contatto con la sua materia, ad ascoltarne, anche, la silenziosa presenza.
In mostra troveremo opere incredibili e tutte da scoprire come Bristles shapes,setole assemblate in contenitori di legno e cornici metalliche, Frappe shapes, ritagli industriali di neoprene bianco, grigio e nero intrecciati in modo da formare morbide e sinuose volute, Straws shapes, le famose cannucce con cui oggi l’artista è più riconosciuta, Dringbells shapes, un’opera sperimentale formata da centinaia di campanelli che, attraverso un sensore, si attivano a seconda di quanto si avvicina il pubblico, e infine, Net shapes, bozzoli di diverse dimensioni formati con i fili di neoprene.
“Il fascino della sua opera è proprio in questa semplice, coraggiosa scelta: l’arte si fa e nel farla la si conosce; il progetto è solo una idea che può essere stravolta nel corso dell’operazione di assemblaggio, composizione, allestimento – scrive Ilaria Bignotti nel catalogo del mostra - Il divenire pertiene alla sua opera e in essa scorre come una linfa tra artificio e natura. Al nostro stupirci si stupisce con noi tanto l’opera quanto l’artista: un abbraccio sinestetico, vitalistico e carico di speranza, capace di dichiarare che la vita continua a scorrere, in un ricciolo inerte di plastica, lungo le sottili cannucce e tra i delicati filamenti di setole. Un atto amorevole e paziente accoglie questi materiali e simbolicamente noi stessi: l’arte nasce dove l’inatteso accade”.
Plastic Shapes rimarrà aperta fino giovedì 19 novembre.
La mostra è accompagnata da un catalogo FORMA Art Today con testi di Ilaria Bignotti e Gino Pisapia.