Francesco Astiaso Garcia – Eterno Femminino
Rivelare il femminile come un’unità, luogo d’incontro tra la natura celeste e la natura terrena. E’ questa la sfida alla base della ricerca di Francesco Astiaso Garcia e della sua mostra “Eterno Femminino”, curata da Valeria Cirone.
Comunicato stampa
Rivelare il femminile come un'unità, luogo d’incontro tra la natura celeste e la natura terrena. E' questa la sfida alla base della ricerca di Francesco Astiaso Garcia e della sua mostra "Eterno Femminino", curata da Valeria Cirone, dal 24 giugno a Palazzo Velli, nel cuore di Trastevere.
Pittura gestuale e figurativo puro danno vita a volti evanescenti, diafani, caratterizzati da un gioco di trasparenze e di livelli. Il disegno è il mezzo per rappresentare la fisionomia, il segno astratto e informale cerca la fisiognomica, i moti dell’anima. La ricerca di un equilibrio tra il nascondere e il rivelare conferisce al ritratto fragilità e leggerezza.
Per ottenere questo effetto Astiaso Garcia ha ideato una tecnica che "fonde" il più semplice e raffinato tra i supporti, la carta, alla solidità dei pannelli in legno, per circa 50 opere in mostra.
"Non si può parlare di un occhio limitandoci a descrivere l’iride, la retina e la pupilla senza parlare della vista - dice l'artista - così non si può parlare di una donna e del suo corpo, senza parlare anche dell’essenza della sua anima".
Il connubio tra traduzione classica e modernità caratterizza l'opera del pittore italo-spagnolo, classe 1983, che ha esordito nella pittura iconografica, la ricerca della "perfezione formale". Dall'abside della Cattedrale di Madrid passando per New York, Shanghai, Varsavia, l'artista, si è distinto per i suoi affreschi. I suoi quadri sono stati esposti e apprezzati dal pubblico e dalla critica in numerose sedi tra cui la galleria Astarte a Parigi, il Museo Nazionale d’Arte Moderna di Malta e le Sale del Bramante a Roma. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private, tra cui quella dei Musei Vaticani.
Quasi ad esorcizzare il tecnicismo e ritrovare libertà espressiva Astiaso Garcia è poi passato alla pittura astratta ed "Eterno Femminino", è la sintesi delle sue ricerche in campo artistico.
Ed è un luogo storico ma votato al contemporaneo anche Palazzo Velli, residenza del 1400 a Piazza Sant'Egidio oggi spazio espositivo interdisciplinare e polifunzionale che, tra la sua corte esterna - dove spiccano i semi-archi rampanti che la Soprintendenza alle Belle Arti di Roma ha attribuito ufficiosamente all'architetto Andrea Cavalcanti (allievo di Brunelleschi) - e i suoi 400 metri quadri interni, ospita eventi di pittura, fotografia, street art, con un approccio emozionale, che strizza l'occhio alle nuove tecnologie e all'interattività.