Francesco Biondo – Profezie falcerete veli tristi. Omaggio ai Sette Fratelli Cervi
Sette i pannelli esposti, come sette i fratelli Cervi. Sette di casa, di letto, di sangue. Assemblati e disarticolati.
Comunicato stampa
Proseguono presso gli spazi espositivi di Art Marginem, a Milano, “I Giovedì d’Arte”.
Il lavoro proposto si sviluppa all’interno del progetto “La Storia Dipinta”. L’intento è quello di ibridare l’evento percettivo con un esercizio di memoria collettiva, ponendo la storia al centro dell’opera; fatti ed eventi che trasformano i dipinti in una sorta di Almanacco Storico.
Scrive Luciano Bolzoni nella presentazione: ”Tutto ciò che conta è la memoria, il fermarsi del tempo, il fermarsi a ricordare, l’impegno a non dimenticare e a non dimenticarsi, questo sembra dirci il nuovo lavoro di Francesco Biondo, un impegno pittorico che perentoriamente pare non lasciare vie di fuga a una memoria distratta dai fumi orrendi di un’incomprensibile contemporaneità. Il pensiero non svanisce se lo ricordiamo così come le azioni e i gesti che di quotidiano non avranno nulla se li estirpiamo dai nostri calendari. Il tempo non è solo un fatto determinato dalla fisica degli eventi. Il tempo risolve sé stesso lasciando dietro di sé tutte gli accadimenti e le stasi dell’esistenza umana o animale, delle cose, del paesaggio, insomma di tutto.
Sette i pannelli esposti, come sette i fratelli Cervi. Sette di casa, di letto, di sangue. Assemblati e disarticolati. Per uno sguardo a cui è richiesto di assecondare cambi di direzione, prospettive multiple. I pannelli pittorici sono esposti secondo una sequenzialità in sospensione. Appoggi precari, a ricordare come sono precariamente stabili (o stabilmente precarie) le relazioni tra gli esseri umani. L’impatto cromatico, poi, è un viaggio a prevalenza purpurea. Rossi passione. Sangue. Vita e morte, insieme. Le soluzioni formali delle scelte compositive sono tagli di spazi in spazi ritagliati. I blu a contrappunto. Viscere e mari, magma e cieli. Inferni e paradisi. Metafora di morte. I fratelli Cervi, morti, fucilati, per rappresaglia, nel dicembre del quarantatré. Partigiani.
Ad aggiungere valore estetico ed emotivo questa volta sono frammenti di rame ossidato, ritagliato. Forme sfrangiate, taglienti, a ricordare il lavoro, ma anche il dolore.
Come portavoci del racconto, Biondo sceglie sette figure, eteree. Memorie e tracce di vissuti. Sono veli di statuette votive filiformi che accennano passi di danza, sono silouettes etrusche svuotate di materia, sono profili di giacomettiana memoria private del peso della passione, della sofferenza, delle cose della vita. Sette visionari profeti in uno spazio che si fa profezia.
“Profezie” è il titolo del lavoro esposto. Dove anche la profezia diventa un esercizio di memoria, dove il paradosso temporale ha ragion d’essere soltanto in apparenza. A mescolare passato e futuro. A sovrapporre ciò che è stato e ciò che sarà. “Dopo un raccolto ne viene un’altro” - ci ricorda sempre papà Cervi. Ma il monito è che il futuro va comunque preparato…
Profezie giocate attraverso l’ambiguità del linguaggio oracolare, dove il sottotitolo “falcerete veli tristi” è anagramma de “I sette fratelli Cervi” e le due quartine esplicative sono un esercizio di chiaroveggenza retroattiva.
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Art Marginem e ArtIcon presentano:
Francesco Biondo
Profezie - falcerete veli tristi
Omaggio ai Sette Fratelli Cervi
Art Marginem Concept Room - Via Tobagi 13 (angolo via Olgiati) - 20143 Milano
4 - 18 maggio 2023 - ingresso libero (orari apertura 10-13; 15-19)
Finissage: 18 maggio 2023 dalle ore 18.30
Interverrà: Giovanni Levanti
Reading: Romana Palomba e Patrizia Grioni