Francesco Bosso – Unexpected forms
La straordinaria padronanza della tecnica di ripresa in esterni col grande formato ed il virtuosismo in camera oscura con l’ormai desueto procedimento analogico, permettono all’autore di ottenere meravigliose stampe su rare e pregiate carte baritate che esaltano la pulizia dei bianchi e la profondità dei valori tonali e dei contrasti.
Comunicato stampa
Photo&Contemporary è lieta di presentare in occasione di OUVERTURE 2013, inaugurazione collettiva di TorinoArtGalleries, la personale di Francesco BOSSO (Barletta, 1959), noto interprete del paesaggio e della natura selvaggia in b/n, nel filone della grande tradizione americana di Edward, Brett e Kim Weston e dell’indimenticabile Anselm Adams e dei suoi epigoni John Sexton ed Alan Ross, con i quali l’autore ha collaborato a lungo negli USA.
La straordinaria padronanza della tecnica di ripresa in esterni col grande formato ed il virtuosismo in camera oscura con l’ormai desueto procedimento analogico, permettono all’autore di ottenere meravigliose stampe su rare e pregiate carte baritate che esaltano la pulizia dei bianchi e la profondità dei valori tonali e dei contrasti.
Globetrotter per indole, dopo anni dedicati al reportage etnico ed antropologico in diversi Paesi africani ed in Cina da cui sono scaturiti alcuni interessanti volumi fotografici, l’autore decide di dedicarsi al paesaggio.
La sua ricerca mira ad isolare forme ed elementi naturali in luoghi incontaminati, dove il silenzio è signore assoluto.”Il paesaggio è in realtà una visione dove si fondono in un unicum atmosfere e stati d’animo” afferma l’autore, ispirato dalla poesia di Walt Whitman e da un approccio orientale, quasi shintoista nei confronti della natura in cui ama immergersi totalmente.
Processo di distillazione paziente ed elaborata, di selezione radicale fino alla sintesi estrema, quella operata dall’autore nei confronti dei luoghi visitati e dei soggetti.
Come acutamente osserva il critico Gianluca Marziani : “Il mondo diventa omogeneo davanti agli occhi del fotografo : dagli Stati Uniti alle Seychelles, dall’Italia alle montagne dell’Engadina, senti un filo che cuce le diverse geografie in una coerente disciplina dello sguardo. Le distanze si assottigliano sotto il respiro visivo dell’autore,scompare ogni fisionomia sociale a favore di un’omogenea disposizione planetaria…Bosso ferma gli istanti e li rende momenti prolungati, ne scova la natura meditativa ed una specie di coscienza del tempo cosmico…”
Dopo la pubblicazione di “White World”, libro dedicato alle mille declinazioni e densità del bianco in natura, l’autore dal 2012 sta concentrando la sua ricerca sull’incredibile varietà e maestosità della terra islandese.
Questa serie prende il nome di “Golden Light” ed è caratterizzata da immagini molto contrastate e con spettacolari tagli di luce, di cui nella mostra saranno visibili alcuni interessanti ed inediti esemplari.