Francesco Cavaliere – Otto doppia curva lingua!
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La scultura Otto, doppia curva lingua! è una scultura totemica d’ottone, dotata di due megafoni inseriti in due maschere bidimensionali. Una scultura sonora-marionetta che attraverso l’intervento vocale-gestuale si attiva e prende vita.
Comunicato stampa
La scultura Otto, doppia curva lingua! è una scultura totemica d’ottone, dotata di due megafoni inseriti in due maschere bidimensionali. Una scultura sonora-marionetta che attraverso l’intervento vocale-gestuale si attiva e prende vita. I due coni, raggiungibili mediante una scaletta di pochi gradini, sono pensati per alternare timbri e vocalizzi. Peculiarità evidente di questa scultura sonora è la sua lunga gittata. I due megafoni, a più di due metri di altezza, vengono usati come amplificatori direzionali per scandire e lanciare messaggi che possono essere uditi anche a molti metri di distanza. Il megafono, antico ma efficiente sistema di amplificazione della voce, è uno strumento inventato nel Seicento da Athanasius Kircher, filosofo e ingegnere gesuita. Il cornetto sonoro o il cilindro conico vengono spesso citati dal filosofo come forme in ambito architettonico e domestico per origliare, ascoltare o addirittura far parlare le sculture.
All’apice di Otto, doppia curva lingua! parte una spirale ascensionale ispirata all’ERIM di Pier Luigi Ighina, con la quale Cavaliere tenta di eccitare il materiale della sua scultura, noto per essere un ottimo conduttore. Pier Luigi Ighina è stato uno studioso telegrafista italiano, conosciuto per i suoi esperimenti e studi sui movimenti elettromagnetici. Intorno al 1950 Ighina teorizza numerose scoperte, tra le quali l'atomo magnetico e i suoi due monopoli magnetici. Etichettate immediatamente come pseudoscienze, le teorie di Ighina sono diventate recentemente tra le principali basi teoriche per l’elettrocultura. Posta in una delle due torri di Porta Saragozza, Otto, doppia curva lingua! agisce come una giocosa cassa di risonanza attraverso cui diffondere il proprio pensiero e amplificare la propria energia.
In occasione di ART CITY Bologna 2025, Francesco Cavaliere attiverà la scultura in due momenti performativi che trasformeranno Porta Saragozza in un monumentale dispositivo di scena.
Porta Saragozza
Porta Saragozza Si conosce l’esistenza di Porta Saragozza a partire dal 1290. La sua struttura attraversò diversi cambiamenti nel corso del tempo fino a raggiungere il suo attuale aspetto nel 1859, quando si demolì la porta esistente e si avviò una nuova costruzione su progetto dell'architetto Enrico Brunetti Rodati. Porta Saragozza gode di una particolare affezione da parte del popolo bolognese, poiché da essa inizia il lunghissimo portico di San Luca che collega la città alla Basilica omonima. La Porta ha ospitato nel tempo diverse attività economiche, politiche e sociali tra cui, nel 1982, il Circolo di cultura omosessuale 28 giugno (oggi Cassero LGBTQIA+ Center). La Porta è attualmente sede del Museo della Beata Vergine di San Luca.