Francesco Di Santo – aQR. Codec Proverb
aQR. Codec Proverb nasce come sintesi tra passato e presente. La collezione è composta da nove tele di grande dimensione, realizzate in smalto su canvas: ogni dipinto rappresenta una figura geometrica e fortemente colorata. Lo schema delle figure richiama immediatamente la forma del QR, il codice di risposta rapida riconosciuto dai telefoni intelligenti.
Comunicato stampa
Sabato 17 dicembre 2011, verrà inaugurata a Bologna, presso la Galleria Wikiarte, aQR. Codec Proverb, la nuova e innovativa collezione di Francesco Di Santo. Il vernissage avrà inizio alle 18 e la mostra resterà aperta da sabato 17 a sabato 31 dicembre 2011.
aQR. Codec Proverb nasce come sintesi tra passato e presente. La collezione è composta da nove tele di grande dimensione, realizzate in smalto su canvas: ogni dipinto rappresenta una figura geometrica e fortemente colorata. Lo schema delle figure richiama immediatamente la forma del QR, il codice di risposta rapida riconosciuto dai telefoni intelligenti. I colori - tre per ogni tela e concatenati secondo il dialogo dell'armonia del colore - individuano il percorso visuale ed estetico di Francesco Di Santo, la ricerca sensibile ed emozionale intorno all'argomento e al testo nascosto in ogni opera.
Le tele sono in maniera intrinseca il nesso per passare dall'antico al presente e dalla dimensione materiale a quella virtuale. Il proverbio orale si materializza nel codice tecnologico legato a ciascun dipinto: il disegno, letto dal dispositivo, si traduce nel proverbio relativo al tema del quadro.
aQR. Codec Proverb sfrutta la tecnologia degli smartphone per far interagire lo spettatore con l'opera, sedurlo con la nuova tecnologia per riscoprire i valori di una tradizione antica, attraverso gli strumenti che possiede e utilizza di continuo nella sua vita quotidiana. I lavori esposti offrono lo spunto per una riflessione sull’inevitabile trasformazione in atto nei processi di comunicazione. La tradizionale targhetta a corredo dei dipinti riporta, oltre al titolo, il codice QR del dipinto: una volta inquadrato con la telecamera il codice - simile al dipinto in oggetto, ma in bianco e nero - si crea il collegamento alla pagina web, contenente il proverbio nascosto.
Lo spettatore si immerge in toto nell'atto artistico dell'autore e può vivere e rivivere l'esperienza a livelli differenti: quello immediatamente visivo, la sua fruizione tecnologica e la riflessione sui temi ispirati e svelati da Di Santo attraverso i titoli, i proverbi e i testi legati alle opere.