Francesco Gnot – Irradiazioni #6: Incatenamenti
Francesco Gnot, in occasione della Dodicesima edizione della Giornata del Contemporaneo, sceglie Villa Romana per presentare il sesto progetto di Irradiazioni: Incatenamenti. Irradiazioni è un progetto che intende comprendere e ridefinire le dinamiche del rapporto fra arte e politica.
Comunicato stampa
Con la partecipazione di Giulia Marchetti, performer; i giardinieri roma*, e Julia Bolton Holloway, custode del cimitero degli inglesi.
Francesco Gnot, in occasione della Dodicesima edizione della Giornata del Contemporaneo, sceglie Villa Romana per presentare il sesto progetto di Irradiazioni: Incatenamenti. Irradiazioni è un progetto che intende comprendere e ridefinire le dinamiche del rapporto fra arte e politica.
L’intervento dell’artista si articola su due livelli interconnessi tra loro, due interventi site specific che vanno a comporre una azione partecipativa; una performance e una traccia audio che verrà trasmessa alle ore 17:30 su Controradio fm 93.6. Il progetto prende il via dal sonetto che Elisabeth Barrett Browning scrisse nel 1850 sulla scultura di Hiram Powers chiamata Schiava Greca (1843) dove la scrittrice esprime le sue idee universali sulla libertà; l'approfondimento di Gnot guarda poi alla lettera to a southern slaveholder di Theodore Parker del 1848. Nella traccia audio installata nella Sala Giardino di Villa Romana, e´ registrato The Runaway Slave at Pilgrim's Point, testo del 1846 di Elisabeth Barrett Browning tradotto per l'occasione e narrato dalla voce della custode del cimitero degli inglesi. Elisabeth Barret Browning (Durham, 6 marzo 1806 – Firenze, 29 giugno 1861) è una scrittrice anti-schiavista inglese sepolta al Cimitero degli Inglesi di Firenze. I brani selezionati sono il pretesto per affrontare il tema politico antischiavista, il tema della donna e la libertà dalle coercizioni sia fisiche che psicologiche.
La performance avrà luogo negli spazi di Villa Romana, dove la reinterpretazione della propria identità e la possibilità di ampliare la conoscenza del rapporto fra arte e politica, trovano spazio dialogico. Cambiando la sintassi di Irradiazioni, Incatenamenti ha ampliato l'estetica rivolgendosi ancor più fortemente verso le persone. Lo spazio di Villa Romana si unisce allo spazio mentale del Cimitero degli inglesi, nelle immagini dell'unione interspaziale e temporale di un'onda radio e lo spostamento dei giardinieri roma*.
`La schiava greca, giovane donna incatenata dai turchi, scolpita in neoclassica bellezza dall'americano Hiram Powers e le parole della scrittrice, antischiavista e antesignana del femminismo, Elisabeth Barret Browning. Powers e Browing erano amici. Si erano conosciuti nella Firenze dell'ottocento dove, per motivi diversi, avevano cercato la possibilità di essere liberi. La sesta Irradiazione di Francesco Gnot prende le mosse dalle parole di Browing sulla scultura di Powers per continuare la sua ricerca sulle latenze culturali delle comunità. La poetica di Gnot è un'evidenza di segni, della loro capacità di abitare le nostre strade, adombrarsi alle nostre spalle e aggirarsi sulle nostre teste. Come in ogni Irradiazione è la radio il media che propaga il messaggio. Dal cimitero degli inglesi, dove Browning riposa, le sue parole trasmesse nell'etere raggiungeranno Villa Romana dove daranno adito al linguaggio del corpo di danzare tra bellezza, regola e libertà. Vecchi incatenamenti si specchiano così in nuove costrizioni mostrando, come è solito fare Gnot, la forza di una reazione.´ Gabriele Tosi
* pl. di Rom