Francesco il Santo
L’esposizione, che si articola in tre diverse sedi, propone una selezione di 94 opere legate alla figura del Santo di Assisi, allo scopo di promuoverne la conoscenza sul piano iconografico ed artistico e di valorizzare l’importanza del territorio reatino nella sua vicenda biografica e nella storia del francescanesimo.
Comunicato stampa
La mostra, ideata da Anna Imponente e da Gianfranco Formichetti, nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio e il Comune di Rieti. Posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’evento ha attivato la sinergica partecipazione di numerosi enti territoriali: il Museo e Archivio Diocesano, l’Archivio di Stato, la Biblioteca Paroniana, la Provincia e la Camera di Commercio di Rieti, la Fondazione Varrone, il Centro Europeo di Studi Agiografici, il Comitato Amici del Cammino di Francesco, la Fondazione Flavio Vespasiano e l’Ordine dei Frati Minori di Roma.
L’esposizione, che si articola in tre diverse sedi, propone una selezione di 94 opere legate alla figura del Santo di Assisi, allo scopo di promuoverne la conoscenza sul piano iconografico ed artistico e di valorizzare l’importanza del territorio reatino nella sua vicenda biografica e nella storia del francescanesimo.
Nella prima sede, gli spazi della sezione storico-artistica del Museo Civico, viene presentato un nucleo di capolavori provenienti da tutta Italia: opere di grandi artisti tra cui Cimabue e Margarito d’Arezzo per il Medioevo, Antoniazzo Romano, Correggio e Tiziano per il Rinascimento, Annibale Carracci, Pietro da Cortona per il Seicento, Giambattista Tiepolo per il Settecento, Domenico Morelli per l’Ottocento; per il Novecento Duilio Cambellotti e Adolfo Wildt, per giungere all’originale interpretazione fornitane ai nostri giorni da Mimmo Paladino e da Norberto. Accomunate dalla intensità espressiva e spirituale cui la figura del Santo risulta inscindibilmente connessa, le opere scelte danno conto delle molteplici declinazioni stilistiche che hanno caratterizzato l’immagine di Francesco nel corso dei secoli.
Nella seconda sede, il Salone delle Udienze del Palazzo Papale della Curia che ospita il Museo dei Beni Ecclesiastici, sono esposte le opere provenienti dal territorio reatino selezionate tra quanto di più interessante è stato espresso in onore di San Francesco: dipinti, sculture e preziosi paramenti sacri che testimoniano l’alta qualità della produzione artistica locale. Tra le più notevoli si segnalano le tele di Vincenzo Manenti, Giovanni Paolo Cardone, Francesco da Castello e il dipinto recentemente restituito al caravaggesco Bartolomeo Manfredi, proveniente da Leonessa, una preziosa pianeta quattrocentesca eseguita da una bottega tessile centroeuropea e alcune splendide tavole. Per queste ultime, in considerazione della particolare fragilità delle opere su supporto ligneo, la Soprintendenza ha promosso una serie di restauri finalizzati alla stabilizzazione delle condizioni conservative e a renderne possibile l’esposizione in mostra. Si segnalano in particolare gli sportelli quattrocenteschi conservati nel Palazzo Comunale di Scandriglia e la tavola, datata 1562, raffigurante la Crocifissione con la Vergine, San Giovanni Evangelista, Maria Maddalena e i Santi Francesco e Antonio di Padova proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta a Tarano. La sezione si conclude con una grande tela di Stefano Di Stasio appartenente ad un amplio ciclo, rivisitazione contemporanea degli episodi della vita del Santo. Scopo della mostra è stato dunque anche fornire un’occasione importante di valorizzazione e di studio scientifico per queste opere, il più delle volte conservate in luoghi come sacrestie delle chiese e conventi difficilmente accessibili.
Nella terza sede, negli spazi espositivi della Fondazione Varrone nel Palazzo Potenziani, sono raccolti oggetti preziosi: codici, incisioni, stampe, reliquiari, abiti, testimonianze vive e concrete della storia del movimento francescano nel territorio reatino dalle origini ai giorni nostri.