Francesco Irnem – Ground Layer
SATELLITE COLLICOLA è lieto di presentare il nuovo progetto di Francesco Irnem, pensato e realizzato sulla misura (fisica, tematica, concettuale) della Casa Romana (Via di Visiale, Spoleto) coi suoi emozionanti spazi abitativi e i suoi eleganti pavimenti a mosaico.
Comunicato stampa
SATELLITE COLLICOLA è lieto di presentare il nuovo progetto di Francesco Irnem, pensato e realizzato sulla misura (fisica, tematica, concettuale) della Casa Romana (Via di Visiale, Spoleto) coi suoi emozionanti spazi abitativi e i suoi eleganti pavimenti a mosaico.
La Casa Romana di Spoleto, datata all'inizio del I secolo d.C., è un’abitazione signorile scoperta dall'archeologo spoletino Giuseppe Sordini negli anni 1885-1886 e scavata a più riprese fino al 1914. Si trova in parte sotto la piazza del Municipio e in parte sotto il Palazzo Comunale di cui occupa le fondamenta. Ad oggi rappresenta il sito più frequentato dal turismo che giunge a Spoleto nel corso dell’anno solare.
Sono ormai anni che una parte della ricerca di Irnem coinvolge l’elemento classico, riletto e modulato attraverso i codici multipli della contemporaneità. La mostra alla Casa Romana parte da tale assioma, accentuando il confronto dialettico tra classicità e presente, riflettendo sugli elementi di conflittualità che emergono da tale rapporto. Lo stesso titolo, GROUND LAYER, parla di sedimentazioni e strati multipli, toccando quella biologia dell’inorganico che definisce il corpo vivo della memoria, le implicazioni metaboliche degli oggetti e delle stesse opere d’arte.
INSTALLAZIONE
a) Alcuni lavori, raffiguranti statue di origine greca e romana, sono riprodotti su un supporto di polveri calcaree, resine e reti di ferro elettrosaldato. Somigliano mimeticamente a pezzi di muro/pavimento sui quali vediamo immagini di forte memoria archeologica.
b) Ai frammenti murali si aggiungono le sculture che appartengono all’immaginario moderno della casa (appendiabiti, stendini…) ma con un particolare catartico: appaiono totalmente ricoperte di polveri calcaree.
c) Agli accessori domestici si sommano i calchi accartocciati di bottiglie all'interno dei quali sono incastrati dei rami simili a vasi.
AZIONE PERFORMATIVA
Sabato 3 dicembre alle ore 15:30 l’artista coordinerà due performer, truccate per somigliare a statue classiche dalla postura fissa; in sottofondo il pubblico sentirà un suono/rumore simile a una radiazione sonora. Le performer interromperanno le loro pose in alcuni precisi momenti, manifestando un disagio rispetto alla staticità che l’essere statua impone; al contempo, anche il tessuto sonoro accentuerà alcune crepe nella limpidezza dell’audio.
GROUND LAYER prova a stimolare una riflessione sugli archetipi e sul loro spostamento fluido, sui modi in cui i linguaggi “tradizionali” si filtrano nelle trame elettroniche, sui sistemi linguistici che gestiscono la memoria classica e la sua complessa “conservazione”. GROUND LAYER è una mostra a doppio battito (l’inorganico delle opere, l’organico della performance) ma omogenea nel suo sistema circolatorio e nervoso: una complessa installazione che si articola nelle stanze con attinenza mimetica e prosaica, elaborando il silenzio con passo metafisico e coscienza della rovina instabile. Alla fine del vostro cammino dentro la Casa Romana, capirete che l’evoluzione dei linguaggi richiede coscienza del passato (rispetto filosofico degli archetipi) e una consapevolezza del rischio iconografico (rielaborare i codici classici con gli strumenti del proprio tempo).