Francesco Pedrini / Arte Moltiplicata #2

Una rilettura dell’omonima opera installativa di Robert Rauschenberg (1962-1965). In parallelo alla mostra pesonale di Francesco Pedrini Oracle, che si terrà al piano superiore, si inaugura al piano inferiore la seconda edizione di Arte Moltiplicata.
Comunicato stampa
La mostra personale Oracle di Francesco Pedrini parte da una rilettura dell'omonima opera installativa di Robert Rauschenberg (1962-1965). Pedrini, riprendendo l'idea di un dispositivo di trasmissione, costruisce un'opera ibrida che fonde scultura, suono e disegno. Attraverso l’uso di materiali eterogenei, l'artista crea un'esperienza immersiva che invita lo spettatore a interrogarsi sulle possibili interpretazioni del concetto di oracolo.
La sala espositiva ospita la grande installazione Oracle composta da strumenti a fiato assemblati tra loro, che perdono così la loro funzione primaria, diventando dispositivi oracolari. L’artista lavora da anni sull’ascolto del cielo, mettendosi in connessione con esso attraverso un “atto immaginifico”. Per la Fondazione Galleria Milano porta alle estreme conseguenze questo approccio rivolgendosi a un’amica suora di clausura, Antonella, compositrice e non vedente dalla nascita; una registrazione sonora, diffusa nell’ambiente espositivo, accompagnata da alcune sue riflessioni, immerge lo spettatore in questo atto assoluto ed esistenziale: “dove comincia il cielo? Dove permetti al cielo di cominciare?”, si chiede Antonella.
Attraverso gli strumenti parla l’oracolo, che non può vedere il cielo, eppure ne ha una percezione addirittura fisica, domandandosi in merito al suo peso specifico. Le cianotipie della serie Blu sui muri della Fondazione rispondono proprio a questa esigenza fisica, che tenta di trascendere la mediazione umana: sono opere create a contatto, direttamente dalla luce del sole che ha delineato sui fogli le ombre delle campane delle trombe.
A completare la mostra, da leggersi come un’unica, grande installazione vi sono una Nebula a tecnica mista e pigmenti colorati, frutto delle più recenti ricerche in campo astronomico, disegnata sulla base di fotografie della NASA, nell’atto impossibile di riprodurre un istante evaporato milioni di anni prima, eppure, paradossalmente, ancora percepibile. Si aggiunge un Tornado (grafite, carboncino e pigmenti su carta Kozo), derivato dallo studio dei fenomeni atmosferici, accadimento di per sé veloce ma rallentato dal processo meditativo del disegno, da sempre mezzo d’elezione di Pedrini. La Costellazione costituita da conchiglie chiamate “occhi di Santa Lucia” e bastoncini di ottone è uno sviluppo di un lavoro presentato all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico (agosto 2024): questa tecnica era usata dai popoli delle Isole Polinesiane per tracciare le rotte delle loro imbarcazioni; ora, le conchiglie divengono le stelle e i bastoncini tracciano le costellazioni nel cielo.
Infine, una fotografia del 2008, Until#1, scattata sul monte Farno, rappresenta un paesaggio in cui l’orizzonte si perde tra neve e nuvole, alterando la percezione dello spettatore. La grande buca richiama verso una profondità abissale e misteriosa che ricorda l’occhio del tornado, che ci trascina misteriosamente altrove, così come la campana delle trombe: quasi, queste ultime, vasi delfici, come quelli usati dalla Pizia per vaticinare in stato di estasi.
L’oracolo obbliga a decifrare il caos del senso per farlo proprio, obbliga ad avere fede, a guardare in profondità per accedere a un altro piano di senso. Il rapporto tra l’artista e l’oracolo, impersonificato da Antonella, diviene “un esercizio di ampiezza”, secondo le parole di Pedrini, accompagnandoci nel processo di astrazione, invitandoci a sollevare domande al nostro proprio oracolo, scoprendolo, più che un ente esterno, una salda presenza in ognuno di noi.
L’invito all’ascolto è allora un percorso rivolto a noi stessi per ascoltarci e, se lo vorremo, provare a (ri)trovarci.
L’inaugurazione fa parte del programma della Milano Art Week 2025.
Per l’occasione, giovedì 3 aprile alle ore 16.30 l’artista terrà una visita guidata: l’evento è gratuito, con prenotazione obbligatoria all’indirizzo email della Fondazione ([email protected]).
La mostra, inoltre, è supportata da APdesign.
Francesco Pedrini (Bergamo, 1973)
Tra le sue mostre personali ricordiamo Nebula alla Galleria Milano, seguita nel 2018 da Gli strumenti del cielo. Nel 2012 Contemporaneo Infinito alla Galleria Martano di Torino, nel 2017 I heard the sounds of the sky alla Galerie Susanne Albrecht di Berlino, nel 2024 Discurso alrededor del viento all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico.
Tra le sue mostre collettive si segnalano nel 2019 Panorama. Approdi e deriva del paesaggio in Italia, Fondazione del Monte di Bologna, Bologna e nel 2021 è incluso nella mostra 141 Un secolo di disegno in Italia, sempre alla Fondazione del Monte di Bologna, a cura di Maura Pozzati e Claudio Musso. Nel 2021 è anche invitato a 3.5 MILLION YEARS, CLER, Milano, a cura di Antonio Rovaldi. Nel 2024 espone Lì al Museo Vorres in Attica, in Grecia, e alla Galeria Duża Scena UAP a Poznań, in Polonia.
Per Milano Art Week 2025 la Fondazione Galleria Milano propone doppia programmazione.
In parallelo infatti alla mostra pesonale di Francesco Pedrini Oracle, che si terrà al piano superiore, inauguriamo al piano inferiore la seconda edizione di Arte Moltiplicata, a grande richiesta e dato il notevole successo dello scorso dicembre.
Vi aspettiamo nei nostri spazi in via Arcivescovo Romilli giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 aprile. Inoltre sarà possibile visitare l’iniziativa in anteprima nella serata di mercoledì 2 aprile, dalle ore 18.00.
Attraverso una donazione a sostegno delle attività della Fondazione Galleria Milano, ora Ente del Terzo Settore, sarà possibile ricevere multipli d’artista, edizioni originali, poster vintage, cataloghi e libri che fanno parte della storia della Galleria Milano.
Si tratta di oggetti realizzati o concepiti in collaborazione con gli artisti, tra cui Gianfranco Baruchello, Antonio Calderara, Alik Cavaliere, Jim Dine, Vincenzo Ferrari, Enzo Mari, Karl Prantl, Ed Ruscha, Sandro Somaré, Luigi Veronesi. Ma anche manifesti di Superstudio, libri rari di Lucio Fontana, poster degli artisti della West Coast e delle prime mostre dedicate alla Pop Art, vinili di Davide Mosconi, Bruce Nauman e Mario Schifano. Per gli appassionati sarà presente una vasta selezione dei cataloghi della Galleria Milano, tutti in edizione originale.
Il titolo “Arte moltiplicata” si riferisce alla storica mostra tenutasi alla Galleria Milano, allora in via della Spiga, nell'aprile del 1968. Voluta da Carla Pellegrini e realizzata in collaborazione con le Edizioni Alecto di Londra, presentava multipli di artisti internazionali.
I pezzi, tutti provenienti dai nostri Archivi, sono disponibili in numero limitato e piuttosto richiesti.
Non mancate e affrettatevi per aggiudicarvi i vostri desiderata.
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