Francesco Polemi – Formatività
“Formatività” è il progetto-mostra, l’assioma filosofico visivo, che rivela i suoi ermetismi, ma anche la sua potenza trasformativa, nella omonima personale di pittura di Francesco Polemi.
Comunicato stampa
È uno spazio in trasformazione, tormentato in profondità, rivelato da decisi passaggi di buio-luce e costruito da una pittura figurativa dall’attitudine insolitamente astratta ed informale.
“Formatività” è il progetto-mostra, l’assioma filosofico visivo, che rivela i suoi ermetismi, ma anche la sua potenza trasformativa, nella omonima personale di pittura di Francesco Polemi, che sarà inaugurata domenica 29 aprile 2018 alle ore 18.00, presso lo Spazio Enoteca del Castello Ginori di Querceto (Montecatini VC – PI), per la rassegna “VininCanto a Castello” dei Marchesi Ginori Lisci.
“Il formare è intenzionale e prevalente: si forma per formare, e il pensiero e l'azione sono subordinati a questo fine”.
Concetto ispiratore della ricerca in presentazione a Querceto, "formatività" è “elaborato da Luigi Pareyson - un tal fare che, mentre fa, inventa il modo di fare: produzione ch’è, al tempo stesso e indivisibilmente invenzione”.
Divenire nel fare, che produce nell’intercapedine del cambiamento, determinismi superiori di forme replicate, sovrapposizioni, anche aggressive di elementi astratti-primari su figure più veriste.
Un tessuto seducente, quasi urbano-astratto, evocativo, non completamente freddo, ma mai abbastanza caldo, rivelatore di una nuova genesi che si manifesta nel prevalere di “ombre di luce”, da sottofondi di tenebra. Moduli cezanniani proiettati oltre il post moderno, in una pittura misteriosa e complessa, d’impatto fotografico, apocalittica e severa, ma anche, implicitamente creatrice e liberatoria.
Francesco Polemi, nasce a Massa Marittima nel 1971 e vive e lavora a Follonica.
Seguendo un percorso di sperimentazione di materiali, tecniche e supporti diversi, approda alla pittura ad olio, su tela e su carta. Dei suoi quadri dice: “li considero autenticamente figurativi, parlano di umanità, quasi mai raffigurandola, se non come idea”.