Francesco Sollazzo – Roma 9 maggio 1980
Francesco Sollazzo (1987, Melzo, MI) espone l’opera Roma, 9 maggio 1980 – a casa di Carla o Beh, adesso vai pure presso la Fondazione Pietro Rossini a Briosco(MB) dove sono conservate le 11 sculture che compongono la serie dei Ferri Bifrontaliche Pietro Consagra realizzò per la città di Matera nel 1978.
Comunicato stampa
Francesco Sollazzo (1987, Melzo, MI) espone l’opera Roma, 9 maggio 1980 - a casa di Carla o Beh, adesso vai pure presso la Fondazione Pietro Rossini a Briosco(MB) dove sono conservate le 11 sculture che compongono la serie dei Ferri Bifrontaliche Pietro Consagra realizzò per la città di Matera nel 1978.
In questo lavoro una serie di interessi dell’artista si sono sommati ad affascinanti “accidenti” che hanno reso possibile non solo lo sviluppo ma l’incredibile e unica possibilità di dare oggi all’opera la giusta cornice.
Sollazzo si interessa da qualche tempo al tema della separazione degli amanti laddove questo gesto è reso ancora più emblematico dal fatto che a compierlo sono coppie di artisti. In Senza titolo (Sciogliersi come neve al sole pensando a te a noi) del 2011, infatti, l’artista analizza, con un’opera audio, la divisione – risalente al 1982 – della coppia Alighiero Boetti-Annemarie Sauzeau. In seguito, nel 2013, si dedica alla separazione di Pietro Consagra e Carla Lonzi, avvenuta nel 1980, dopo almeno una decade di convivenza amorosa.
L’opera Roma, 9 maggio 1980 - a casa di Carla o Beh, adesso vai pure è costituita da un video a due canali e da un audio. Quest’ultimo è un’eco presente del dialogo di “addio” tra Consagra e Lonzi, prima registrato e poi pubblicato da Carla Lonzi nel 1980. Il video a due canali nasce da una fotografia, giustamente considerata da Sollazzo l’icona del rapporto Consagra-Lonzi. Si tratta di uno scatto pubblicato in Consagra in Lucania 4 e che ritrae la Lonzi accanto a uno dei Ferri Bifrontali a Matera.
Quest’immagine è di una chiarezza simbolica quasi disarmante. Lo scontro degli “opposti” è evidente nel contrasto tra la presenza dell’arte (la scultura) in luogo di quella dell’uomo da una parte e, invece, della figura della Lonzi in tutta la sua sconvolgente umanità femminile dall’altra. Per cui, durante l’ascolto, si osservano scorrere l’una accanto all’altra, in un assordante dato di fatto, i “ritratti” a colori realizzati da Sollazzo dei Ferri Bifrontali e le immagini in bianco e nero tratte dal libro di intervisteAutoritratto dove è presente la Lonzi. Nella pubblicazione sono 11 le foto con Carla Lonzi. Le sculture sono sempre state 11. Per “accidente” quindi capita di riflettere su una dualità la cui somma, purtroppo nel caso di Consagra-Lonzi, non fa un perfetto dualismo ma rimane separazione di due unità.