Francesco Totaro – Diptychon|Dittici Dialogici
Concepita come un’unica grande installazione, Diptychon|Dittici Dialogici di Francesco Totaro scandisce l’allestimento pensato per gli spazi della Galleria La Giarina Arte Contemporanea di Verona, che dedica all’artista la quarta personale, a cura di Francesca Di Giorgio.
Comunicato stampa
[…] La nostra separazione è un'illusione.
Siamo parti interconnesse dell'intero,
siamo uno stagno dotato di movimento e memoria.
La nostra realtà è più grande di te e me,
e di tutte le imbarcazioni che navigano sulle acque,
e di tutte le acque su cui navigano. (1)
Concepita come un'unica grande installazione, Diptychon|Dittici Dialogici di Francesco Totaro scandisce l'allestimento pensato per gli spazi della Galleria La Giarina Arte Contemporanea di Verona, che dedica all'artista la quarta personale, a cura di Francesca Di Giorgio.
La mostra, costituita interamente da un corpus di lavori inedito, sviluppa una vera e propria narrazione all'interno di un percorso libero e immersivo. Attraverso le sale della Galleria si entra in contatto con storie differenti: ogni opera, pur facendo parte di un'idea espositiva unitaria, racconta “solo” una parte di una storia più grande che possiamo ricomporre attraversando gli “epicentri” tematici che trovano spazio in ognuna delle quattro sale della galleria.
Entrando nella prima sala, si legge, scritta a pavimento in lettere di grandi dimensioni, HARMONIE/DISSONANZ (armonia/dissonanza). Proseguendo, si incontra la sala dedicata ai quattro elementi (aria, fuoco, acqua e terra), con le parole AKASHA-FELD (campo akashico). Akasha in sanscrito etere, spazio onnipervadente nella filosofia indiana è il primo dei cinque elementi.
Nella sala maggiore, con la grande vetrata che prospetta sulla corte, è collocata la scritta NATUR/KAPITAL (natura/capitale).
Infine, nella sala ipogea, una Maternità contemporanea è introdotta dalla dicitura HERZ/HIRN (cuore/cervello).
Francesco Totaro presenta così molte storie allo stesso tempo, senza sovrapporre le une alle altre, dando ad ognuna la possibilità di esprimersi e di svilupparsi individualmente. Le figure umane che ritornano in molti dei lavori esposti sono presenti per ricordare il valore di quella singolarità connessa a tutto il resto.
In questi ultimi lavori l'artista prosegue, infatti, la sua riflessione sulle potenzialità creative della mente, attraverso la rappresentazione dell’essere umano che compie azioni simboliche. «La raffigurazione è strutturata secondo una visione che affianca due piani contrapposti, ognuno dei quali è espressione di un differente grado di consapevolezza, rispetto all’azione stessa che si sta compiendo. In sintesi, potremmo dire, due facce della stessa medaglia» racconta l'artista.
Ecco che la parola Diptychon, mutuata dal rigore e dall'ordine della lingua tedesca, richiama la scelta della forma del dittico (e polittico) come fondamentale soluzione stilistica che mette in dialogo pittura e photo-grafica digitale, forma e contenuto.
Sulla tela la pittura acrilica trasmette la parte di messaggio inerente alla figura umana che compie l’azione. Utilizzando, invece, la stampa digitale di un elaborato photo-grafico (una fotografia digitale su cui l'artista interviene, usando il mouse per disegnare degli elementi grafici) si focalizza il contenuto etico sotteso all’azione stessa.
Al dialogo tra due supporti molto diversi tra loro come la tela e la lastra di metallo Totaro affida il compito di creare una “nuova alchimia”, generatrice di un dialogo tra passato e contemporaneo.
(1) Ervin Laszlo. La scienza e il piano akashico. Connessione e memoria nel cosmo e nella coscienza: una Teoria Integrale del Tutto. Parte Prima, Le basi di una Teoria Integrale del Tutto. Come le informazioni collegano tutto ciò che esiste. Universale Economica Feltrinelli / Oriente, 2020.