Franco Carlisi – Il valzer di un giorno
Ad Agrigento seconda edizione de “Il valzer di un giorno” di Franco Carlisi, caleidoscopio di ritratti di una Sicilia nascosta e remota, immortalata nel giorno del rito più antico e solenne: il matrimonio
Comunicato stampa
Centocinquanta immagini in bianco e nero, un singolare caleidoscopio in scala di grigi per una galleria di ritratti – e vicende umane inespresse, taciute o sottaciute – dedicata al matrimonio in Sicilia. Dopo il fortunato esordio del 2010, la messe entusiasta da parte di critici e addetti ai lavori, due premi al progetto e il sold out nelle librerie, torna “Il valzer di un giorno”, mostra fotografica di Franco Carlisi dedicata al rito del matrimonio in Sicilia, in programma alla FAM Gallery di Agrigento (via Atenea), dal 27 luglio e fino al 9 novembre.
Alla mostra è legata la seconda edizione dell’omonimo volume fotografico realizzato da Carlisi. Un progetto editoriale che, oltre ad arricchirsi di una nuova antologia di personaggi – i protagonisti del rito matrimoniale, interpreti non casuali di una partitura immutata da secoli, almeno nella forma, non sempre nei contenuti – raccoglie i contributi di altri autori, invitati da Carlisi a imbastire una narrazione estemporanea ispirata agli sguardi, ai volti e alle vite fermate nel “clik” della sua macchina fotografica.
È così che, accanto ai testi di Camilleri – Carlisi ricorda ancora la telefonata dello scrittore, ormai nove anni fa, la sua inconfondibile voce rauca alla cornetta e il commento inatteso “mi piacièru”, riferito agli sposini del suo “Valzer” nelle drammatiche cromìe del bianco e nero – e del compianto cantautore piemontese Gianmaria Testa, figurano oggi quelli del filosofo Alberto Giovanni Biuso, del giornalista Gaetano Savatteri e di altri autori.
Di scena è la Sicilia nascosta, periferica, quella dei paesi più remoti abitati da comunità che Carlisi esplora oltre il recinto delle forme convenzionali entro cui i protagonisti del rito matrimoniale costruiscono da secoli la loro recita. Gli scatti del “narratore” Carlisi, che già Camilleri ha definito “carnali e senza mezze tinte”, viaggiano in controtendenza. Lo spiega bene Tano Siracusa, fotografo: “Non c’è traccia della staticità, della concettosità, di quel tono anemico che sembrano dominare in tanta parte della fotografia contemporanea. Nelle immagini di Franco Carlisi, nel sontuoso bianco/nero delle sue stampe, la fotografia torna ad accettare la sfida del tempo, per sorprendere nel suo flusso caotico l’attimo in cui il senso si rapprende, in un abbraccio, in una movenza da tripudio bacchico, nella lacrima di una sposa, in una coppia che si invola in una giostra, dispiegandosi in una spazialità ricca di sinuosità e di anfratti, di tonalità intermedie fra lo scuro denso delle ombre e i bianchi accesi dalle vampe di una luce che non si arrende”.
“Volevo intercettare i sentimenti più intimi delle persone – dice Carlisi parlando del suo lavoro decennale dedicato al matrimonio in Sicilia – allontanarmi dallo stereotipo dello sguardo superficiale, dell’esotismo senza cultura. Per questo ho coinvolto un team di scrittori nell’intento di intersecare i due piani narrativi e creare un legame a doppio filo fra parola e immagine”. “Il valzer di un giorno”, infine, prima ancora che titolo della mostra e del libro fotografico di Franco Carlisi, è stato anche titolo di un album che 2000 ha fatto conoscere al grande pubblico italiano il cantautore piemontese Gianmaria Testa, fino a quel momento celebre solo all’estero, in particolare in Francia.
La mostra sarà visitabile tutti i pomeriggi, dal martedì alla domenica 17-20.30. Ingresso libero.
BIOGRAFIA
Franco Carlisi è nato a Grotte (AG). Laureato in Ingegneria Elettrica a Palermo, ha cominciato a dedicarsi alla fotografia nel 1994. In questi anni ha svolto la sua attività fotografica prevalentemente nei paesi del bacino del Mediterraneo e nella sua isola, alternando la necessità della testimonianza all'uso diaristico e introspettivo del mezzo fotografico. È interessato alla definizione di nuovi spazi estetici e concettuali evocati tramite la contaminazione dei linguaggi. La continua propensione alla sperimentazione ha condotto la sua ricerca verso approdi innovativi ed espressionistici. Dal 2006 dirige la Rivista di immagini e cultura fotografica Gente di Fotografia. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive. I suoi lavori sono stati esposti in Inghilterra, Francia, Austria, Germania, Russia e Marocco.