Franco Fanelli – Acquafortista
La Galleria Simone Aleandri Arte Moderna, dopo il successo riscosso dalle recenti mostre dedicate alla Grafica europea, riaccende l’interesse su un grande protagonista dell’incisione italiana contemporanea: Franco Fanelli, per la prima volta a Roma, un evento che consacra l’incontro fra l’artista piemontese e la sua città simbolo.
Comunicato stampa
La Galleria Simone Aleandri Arte Moderna, dopo il successo riscosso dalle recenti mostre dedicate alla Grafica europea, riaccende l’interesse su un grande protagonista dell’incisione italiana contemporanea: Franco Fanelli, per la prima volta a Roma, un evento che consacra l’incontro fra l’artista piemontese e la sua città simbolo. La mostra è accompagnata da un catalogo realizzato dalle Edizioni Officine Vereia, con testi del curatore e di Flaminio Gualdoni.
Venticinque anni di incisioni di Franco Fanelli sono ripercorsi attraverso una trentina di opere datate dal 1987 a oggi. Si tratta, nell’insieme, di un percorso circolare, nel quale ritornano temi a lungo indagati dall’incisore torinese. I primi fogli risalgono alla suite “Sibyllae”: il titolo allude alla ricerca, da parte dell’autore, di un “responso” (l’immagine) attraverso l’insistito processo di rielaborazioni, pentimenti, integrazioni segniche e materiche su matrici in rame di grande formato, ispirate alla forma di scudi cinquecenteschi da battaglia, che nello stato finale assumono le sembianze di “stemmi petrosi” di potente energia gestuale. Una sorta di procedimento “archeologico”, quello di Fanelli, che ritorna, anche nei temi, nelle opere più recenti. Si tratta di pagine di un immaginario atlante nel quale ricorrono figure di animali (un minimo bestiario animato da babbuini e avvoltoi), che invadono, con la loro presenza, vasi antichi e rovine, come nelle due vedute immaginarie dell’Arco di Orange in Francia. Il riferimento è a Piranesi e al gusto dell’incisore settecentesco per la drammatizzazione preromantica dell’archeologia, ma anche per l’ibridazione, attraverso giustapposizioni di diversi elementi antichi nella sua produzione di antiquario e designer. La fase intermedia della produzione di Fanelli è invece sintetizzata nei “ritratti neri” incisi tra la fine degli anni Novanta e gli inizi degli anni Duemila. Qui le fonti d’ispirazione sono riconducibili alla letteratura anglosassone dell’Ottocento, da Conrad a Melville, ma anche al teatro elisabettiano: pugili, lottatori e rappers afroamericani in questi fogli vengono trasfigurati nelle icone di personaggi letterari, come Tom Corbin, il negro del Narcissus, il demone Davy Jones oppure nello shakespeariano Otello, quest’ultimo nelle quattro acqueforti con ritratti di “Uomini d’arme”.
Franco Fanelli è nato a Rivoli (To) nel 1959. Vive a Torino, dove dal 1987 è docente di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Tra le principali mostre personali, si ricordano quelle alla Galleria Documenta di Torino (1987), alla Galleria Il Bisonte di Firenze (1995), alla Galleria Davico di Torino (1997) e alla Galleria dell’Incisione di Brescia (2004). Ha partecipato a numerose rassegne dedicate alla grafica incisa, come il Premio Internazionale Biella per l’Incisione, la Biennale dell’Incisione “Alberto Martini” di Oderzo, e “Grafica oggi” (Biblioteca Nazionale, Torino, 2011), ottenendo riconoscimenti al Premio giovani incisori italiani (Museo di Villa Croce, Genova, 1991), al XXVII Premio Sulmona (2000, premio per l’incisione)e al Premio Santa Croce per la Grafica (2001 e 2003). Tra le più importanti mostre collettive, “The Artist and the Book in XXth Century Italy”, (MoMA, New York, 1993), “Opere su carta della galleria Civica d’arte moderna e contemporanea” (Torino, 1994), “La pelle nera” (Galleria Marieschi, Monza, 1997), “Continuità dell’immagine” (Mole Vanvitelliana, Ancona, 1998), “Attualità della tradizione” (Museo Marino Marini, Firenze, 1999), “FivePrintmakers from Turin” (EdinburghPrintmakers, Edimburgo) e “After Ville” (Museo Internazionale di Arti Applicate, Torino). Sue opere sono conservate presso la Galleria Civica d’artemoderna e contemporanea di Torino e il Museo d’arte contemporanea “Villa Croce” di Genova.