Franco Mazzucchelli – Riappropriazione
Dall’inizio degli anni Settanta Franco Mazzucchelli crea installazioni ambientali nelle quali volumi gonfiabili realizzati in polietilene sono resi percorribili e abitabili. Queste installazioni sono chiamate Sostituzioni o Riappropriazioni, a seconda che siano montate in un interno privato o in un esterno.
Comunicato stampa
>From February 26 to April 1, 2017, Converso presents “Riappropriazione,” an exhibition of Milan-based artist Franco Mazzucchelli.
Since the early 1970s Franco Mazzucchelli has created environmental installations, in which inflatable volumes of joined sheets of polyethylene are made walkable and livable. These installations are called Sostituzioni [substitutions] or Riappropriazioni [re-appropriations], depending on whether they are mounted in private interiors or outdoors. Both the Substitutions and the Re-appropriations are intended to disrupt the perception of a familiar place, be it a domestic environment or an urban fragment, and to open a getaway from daily routine by suggesting an unfamiliar view of the surrounding space. In the case of Re-appropriations, this attempt brackets out and isolates a portion of public space and exhorts people to take over that space and redefine it—ultimately, to rediscover the potential of public space to solicit spontaneous socialization, in which human encounters are freed of hierarchy, and class, gender and ethnic differences become effaced. The Re-appropriations produce the occasion for people to regard their own local community and the built environment with genuine curiosity.
We want to think that the installation Franco Mazzucchelli has created for Converso, although it is mounted in an interior space, falls within the “category” of the Re-appropriations. Not only does it inaugurate the program of a new exhibition space, encouraging the transformation of a public space with its own layered history of functions, but it opens a social space, or a platform alien to the authority of the social time that “out there” instead administers society. With this Re-appropriation we therefore abandon any providential design associated with this place, embracing instead a policy of horizontality and concreteness.
Outside the church we invited the artist to present occasionally a sculpture from the series called Abbandoni [abandonments], inflatable objects, made of PVC, conceived to be dispersed in the urban landscape and freely appropriated by people. Our Abandonment resembles a chain—paradoxically rendered open and soft, it is inefficient, a mere simulacrum of power. Like past Abandonments that became both playgrounds for children and barricades for striking workers, this chain asks people to make of it what they will—they may, if they like, if they feel threatened by its symbolic value, tear it down once and for all.
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Franco Mazzucchelli (Milan, 1939) lives in Milan. He was professor of Techniques of Sculpture at the Brera Academy of Fine Arts, in Milan. His works have been shown in historical exhibitions, including “Volterra ’73” (1973), the 15th Milan Triennale (1973), the 37th Venice Biennale (1976) and the 11th Rome Quadrennial (1986).
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Artistic direction Alexander May
Curated by Michele D’Aurizio
Press office Nadine d’Archemont
The exhibition is supported by David Yurman, CLS Architetti
A special thanks to Ciù Ciù Vini
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CONVERSO
Piazza S. Eufemia 3, Milan
www.converso.online
Thursday – Saturday, 11 am – 7 pm
Franco Mazzucchelli
Riappropriazione
26 febbraio – 1 aprile 2017
Inaugurazione: 26 febbraio 2017, ore 18
Dal 26 febbraio al 1 aprile 2017 Converso presenta “Riappropriazione”, una mostra personale dell’artista Franco Mazzucchelli.
Dall’inizio degli anni Settanta Franco Mazzucchelli crea installazioni ambientali nelle quali volumi gonfiabili realizzati in polietilene sono resi percorribili e abitabili. Queste installazioni sono chiamate Sostituzioni o Riappropriazioni, a seconda che siano montate in un interno privato o in un esterno. Tanto le Sostituzioni quanto le Riappropriazioni hanno la funzione di sconvolgere la percezione di un luogo familiare, sia esso un ambiente domestico o un frammento di città, e aprire una via di fuga dalla routine quotidiana suggerendo uno sguardo inedito sullo spazio circostante. Nelle Riappropriazioni, tuttavia, questo intento coincide con l’isolamento di una porzione di spazio pubblico e con l’invito rivolto ai cittadini a impadronirsi di quello spazio e a ridefinirlo — a riscoprirlo per quella che è la sua destinazione d’uso primigenia, ovvero la socializzazione spontanea, liberata da gerarchie ed esplorativa delle differenze (di ceto sociale, di genere e di etnia). Le Riappropriazioni consentono ai cittadini di tornare a guardare la propria comunità e l’ambiente costruito con genuina curiosità.
Vogliamo pensare che l’installazione che Franco Mazzucchelli ha creato per Converso, sebbene sia montata in uno spazio interno, rientri nella “categoria” delle Riappropriazioni. Non solo essa inaugura la programmazione di un nuovo spazio espositivo, favorendo la migrazione di funzioni di uno spazio pubblico attraverso la storia; ma inaugura uno spazio della socialità, un luogo ovvero alieno all’autorità del tempo sociale che “fuori” invece amministra la civiltà. Con questa Riappropriazione vogliamo quindi anche abbandonare ogni disegno provvidenziale indotto da questo luogo; per abbracciare una politica dell’orizzontalità e della concretezza.
Fuori dalla chiesa abbiamo invitato l’artista a presentare, saltuariamente, una scultura dalla serie degli Abbandoni, oggetti gonfiabili realizzati in PVC, creati per essere dispersi nel panorama urbano e liberamente fatti propri dai cittadini. Il nostro Abbandono richiama una catena – paradossalmente aperta e morbida, è inefficiente, un mero simulacro del potere. Come in passato altri Abbandoni sono diventati sia parchi giochi per bambini e barricate per lavoratori in sciopero, anche questa catena è al servizio dei cittadini perché ne facciano l’uso che meglio credono – se vogliono, se si sentono minacciati dal suo valore simbolico, che la “spezzino” del tutto.
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Franco Mazzucchelli (Milano, 1939) vive a Milano. È stato professore di Tecniche della scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Le sue opere sono state esposte in storiche manifestazioni come “Volterra ’73” (1973), la XV Triennale di Milano (1973), la XXXVII Biennale di Venezia (1976) e l’11a Quadriennale di Roma (1986).
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Direzione artistica Alexander May
A cura di Michele D’Aurizio
Ufficio stampa Nadine d’Archemont
La mostra è realizzata grazie al supporto di David Yurman, CLS Architetti
Un ringraziamento speciale a Ciù Ciù Vini