Franco Mazzucchelli – Sarà scultura
Diversi livelli di significato, tra decorazione e azione sociale, saranno al centro di questa mostra personale: tanto la questione della forma, che dominerà l’esposizione nella volta, quanto la reazione suscitata nel pubblico da un rapporto non mediato con le opere.
Comunicato stampa
Nel 1970 Franco Mazzucchelli abbandona alcuni oggetti gonfiabili nel centro di Milano, tra le macchine parcheggiate e le vie. Alcuni passanti, intervistati tra Piazza San Fedele e Piazza Meda, cercano di ricondurre questi oggetti a una dimensione familiare, nel tentativo di identificarne una funzione. Durante le interviste, che oscillano tra un totale disinteresse e una spiccata curiosità, il disorientamento iniziale viene sostituito da un flusso di pensiero libero che dà vita a definizioni surreali e contraddittorie:
— Che cosa sarebbero queste cose qua?
— A lei cosa suggeriscono?
— A me suggeriscono niente. Che occupano il posto delle macchine e basta.
— C'è una autorizzazione.
— Ma d'accordo, non lo metto in dubbio, ma non so... dico la.. la... cosa vogliono dire, cosa suggeriscono.
— A lei nulla?
— Cosa rappresentano... Per me rappresentano nulla, proprio nulla.
— Ma se ci sono, nulla non sono.
— Nulla non sono, tutto non è nulla, però diciamo così non è, non so dare una descrizione, una... definizione non la posso dare.
— Sono delle strutture.
— Strutture che possono servire a qualche cosa di utile?
— Tutto deve essere necessariamente utile?
— No, non deve essere necessariamente utile, però, diciamo così, devono pure servire a qualche cosa no? Non lo so... se fosse un domani, una cosa da poter mettere in un salotto, in una camera, comprenderei, beh!, un oggetto che può essere utile in casa, ma questo dove può essere utile?
— Beh, ha visto quanti bambini ci giocano?
— Ah, per giocare!... è un po' troppo grande come giocattolo no?… Non le sembra?
— Comunque sono delle strutture, opera dello scultore Mazzucchelli.
— Ah, beh!.. Sarà scultura.
Mazzucchelli stesso, verso la fine degli anni ’60, sceglie di “abbandonare definitivamente l’idea di considerare i gonfiabili alla stregua di strutture estetiche o, per lo meno, opere d’arte”. Questo apre a una nuova dimensione critica del suo lavoro; la sua pratica si avvicina alla partecipazione totale e contemporaneamente ne analizza le dinamiche sociali. Quando successivamente la sua ricerca si sposta verso una dimensione più estetizzata — attraverso l’esposizione di oggetti gonfiabili in spazi deputati all’arte e allo sviluppo della serie Bieca Decorazione — l’intento critico originario, seppur sempre presente, diventa di più difficile lettura.
La mostra è un’occasione per esplorare la natura ambivalente di questi oggetti gonfiabili, che cambiano il loro significato in maniera così radicale in base al luogo dove sono presentati e alle modalità espositive. Sarà scultura si svilupperà sia all’interno di Spazio Volta, dove diverse opere si susseguiranno per tutta la durata della mostra, sia in Piazza Vecchia, in occasione del festival ArtDate in novembre, dove avrà luogo un’intervento che si aprirà all’interazione con il pubblico.
Diversi livelli di significato, tra decorazione e azione sociale, saranno dunque al centro di questa mostra personale: tanto la questione della forma, che dominerà l’esposizione nella volta, quanto la reazione suscitata nel pubblico da un rapporto non mediato con le opere.
In 1970 Franco Mazzucchelli abandoned some inflatable objects in the center of Milan, among the parking cars and the streets. Some passers-by, interviewed between Piazza San Fedele and Piazza Meda, try to bring these objects back to a familiar dimension, in an attempt to identify their function. During the interviews, which oscillate between total disinterest and marked curiosity, their initial confusion is replaced by a flow of free thinking that gives life to surreal and contradictory descriptions:
— What are those things over there?
— What do they suggest to you?
— They suggest nothing to me. That they occupy the place of the cars and that's it.
— There is an authorization.
— But okay, I don't doubt it, but I don't know... I mean.. the... what do they mean, what they suggest.
— Nothing to you?
— What do they represent... For me they represent nothing, absolutely nothing.
— But if they are there, they are not nothing.
— They are not nothing, all the things ain’t nothing, but let's say it isn't so, I can't give a description, I can't give a... definition.
— They are structures.
— Structures that can be used for something useful?
— Does everything necessarily have to be useful?
— No, it doesn't necessarily have to be useful, but, let's say so, they must also be useful for something, right? I don't know... for the future, something that could be placed in a living room, in a bedroom, I would understand, heh!, an object that can be useful in the home, but where can this be useful?
— Well, have you seen how many children play with it?
— Ah, for playing!... it's a bit too big for a toy, isn't it?... Don't you think so?
— However, they are structures, a work by the sculptor Mazzucchelli.
— Ah, well!.. It must be sculpture then.
Towards the end of the 1960s, Mazzucchelli chose to "definitely abandon the idea of considering inflatables as aesthetic structures or, at least, works of art”. This opened a new critical dimension to his work; his practice approaches total participation while simultaneously analyzing its social dynamics. When his research subsequently moved towards a more aestheticized dimension — through the display of inflatable objects in spaces designated to art and the development of Bieca Decorazione series — the original critical intent, although always present, becomes more difficult to read.
The exhibition is an opportunity to explore the ambivalent nature of these inflatable objects, which radically change their meaning depending on where they are presented and how they are displayed. Sarà scultura will unfold both inside Spazio Volta, where different works will follow one another throughout the exhibition, and in Piazza Vecchia, during the ArtDate festival in November, where an intervention open to interaction with the public will take place.
Different levels of meaning, between decoration and social action, will be the focal point of this solo show. One perspective, the question of form, will dominate the exhibition in the vault, while the reaction elicited in the public eye by an unmediated relationship with the works will offer another view point.
Image: Franco Mazzucchelli, A. TO A., 1970, Piazza San Fedele, Milan; Courtesy the artist and ChertLüdde, Berlin