Franco Rognoni – Tra il lago e la città
Le sale espositive di Palazzo Parasi di Cannobio ospiteranno la personale di Franco Rognoni (Milano, 1913 – 1999), Tra il lago e la città, a cura di Vera Agosti.
Comunicato stampa
Le sale espositive di Palazzo Parasi di Cannobio ospiteranno la personale di Franco Rognoni (Milano, 1913 - 1999), Tra il lago e la città, a cura di Vera Agosti. La mostra è realizzata in collaborazione con l’Archivio Rognoni e la galleria B&B Arte di Canneto sull’Oglio (Mantova). L'artista, pittore e incisore, è un raffinato e colto interprete del Novecento europeo. Cantore della vita metropolitana, dei drammi e della quotidianità dell'uomo, si distingue per una ricerca pittorica autonoma ed eclettica, lirica, a tratti ironica e grottesca. L’esposizione viene accolta nell’edificio risalente al XIII secolo, accuratamente restaurato per volere dell’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Regione Piemonte. Si tratta di un’ imponente costruzione storica che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Ai piani superiori sono stati realizzati gli spazi destinati alle manifestazioni culturali, uno dei quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate. Il piano terreno, un portico coperto con volte a botte, è attualmente sede del’Ufficio Turistico.
LA MOSTRA
In esposizione una trentina di lavori, olii su tela, dalle piccole alle grandi dimensioni, dagli anni Sessanta agli anni Novanta, che rappresentano due vasti temi cari all’artista: il lago, in particolare il Lago Maggiore, scelto ancora una volta dalla curatrice per omaggiare il territorio, il maestro infatti aveva una casa a Luino, dove era stato ospitato durante la guerra e dove soleva soggiornare e lavorare; proprio lì si trova la sua tomba nel monumento di famiglia; la città, spesso Milano (“Alla Scala”, 1973), dove è nato e abitava, ma anche ogni metropoli europea, fatta di folle _passanti, flâneur, belle donne, strilloni_, auto, mezzi pubblici, palazzi e abitazioni, ritratte sia in interno, sia in esterno, nel medesimo dipinto, grazie a un’opportuna composizione spaziale che sottintende anche una simultanea rappresentazione temporale (“Interno Esterno”, 1992). Le opere dedicate all’acqua e agli indimenticabili personaggi in villeggiatura (“Ottobre sul lago”, 1977) sono liriche e vaporose, con atmosfere ovattate e leggermente malinconiche, intrise di celeste e pallido azzurro. La città è divisa tra la vita per le strade, frenetica durante il giorno, quieta e silenziosa la notte (“Notte d’inverno”, 1970), e l’intimità segreta degli interni domestici. Compare anche un prezioso arazzo dal motivo goticheggiante (“Il Cavaliere”, anni Sessanta) e sotto teca il quaderno inedito della scuola tessile del giovane Rognoni. Completa la mostra un video sulla poetica del maestro presentata da Francesco Del Sole.