Franco Tarantino – Metamorfosi
Oggi Tarantino ci presenta un’evoluzione che passa dalle influenze espressionistiche mitteleuropee e surrealistiche, ricordiamo la lezione di Chagall a tale proposito, a quelle segniche dell’informale astratto che ne sanciscono la maturazione pittorico-contenutistica della trasfomazione da lui compiuta in questi anni.
Comunicato stampa
“Un messaggio offre il massimo d’informazione quando la sua inaspettatezza, imprevedibilità, ci procura il massimo piacere”
(Gillo Dorfles).
L’arte che Franco Tarantino ci ha proposto durante la sua lunga e prolifica carriera artistica è sicuramente di matrice figurativa e grafica, raffinata nella tecnica e nella rappresentazione anatomica; con tracce di un immaginario fiabesco e sognante, che ci ha permesso negli anni di evadere dalle brutture ricorrenti nella nostra moderna società.
Oggi Tarantino ci presenta un’evoluzione che passa dalle influenze espressionistiche mitteleuropee e surrealistiche, ricordiamo la lezione di Chagall a tale proposito, a quelle segniche dell’informale astratto che ne sanciscono la maturazione pittorico-contenutistica della trasfomazione da lui compiuta in questi anni.
Acrilici, olii, vernici, collage utilizzati con sapienza, gestualità e totale libertà espressiva, talvolta impiegati con casualità come avveniva con la tecnica del dripping e talvolta con una ritmo squisitamente grafico nella composizione, studiata con giusta cognizione di causa (…)con la maestria tecnica, la conoscenza del puro colore ed un pizzico di
originalità, imprevedibilità espressiva del messaggio che si vuole trasmettere, libero da ogni imitazione e riferimento con il mondo esterno.
La vernice della sua mostra personale si terrà a Milano il 7 Novembre 2012, dalle h 18,30 alle h 21,00 ed è intitolata:
“La pittura dei ricordi e la narrazione onirica di Franco Tarantino”
si svolgerà presso la Galleria d’Arte Contemporanea e Spazio Espositivo “Statuto13” (www.statuto13.it) in Via Statuto 13 (corte interna), nel cuore di Brera a Milano; con la curatela di Massimiliano Bisazza.