Franco Vaccari – Migrazione del reale
Prima mostra personale di Franco Vaccari (Modena, 1936) alla galleria P420.
Comunicato stampa
Inaugura il prossimo sabato 25 gennaio Migrazione del reale, prima mostra personale di Franco Vaccari (Modena, 1936) alla galleria P420 (la mostra è visitabile da giovedì 23 gennaio in occasione dell’aperturta di ArteFiera).
Migrazione del reale getta le sue basi nel profondo interesse che Vaccari ha avuto, fin dal 1975, per i sogni, cui ha dedicato ben cinque Esposizioni in tempo reale oltre a una vasta produzione di opere strettamente legate ai sogni fatti da Vaccari stesso nell’arco di quasi quarant’anni.
Già con la partecipazione alla Biennale del 1972 aveva rinunciato alle tradizionali prerogative dell'artista riservandosi il ruolo di innescatore di processi, installando una cabina Photomatic e una scritta sul muro che invitava i visitatori a lasciare una traccia del proprio passaggio. L’azione aveva poi uno sviluppo logico prevedibile nelle sue linee principali. Ma quando poi nelle Esposizioni in tempo reale fa la sua comparsa il sogno, «il ruolo di "controllore a distanza" si dissolve a sua volta in quanto il sogno funziona da attivatore di realtà – come spiega lo stesso artista - cioè da pretesto per dirottare una situazione apparentemente definita verso esiti imprevisti, verso il reale inaspettato».
A partire dai primi anni ’80, Vaccari inizia una singolare pratica artistica, annotando minuziosamente e illustrando su quaderni i propri sogni notturni e realizzando nei decenni una serie di opere nelle quali fotografia e pittura convivono a rappresentare soggetti e forme non cercati, non studiati, ma totalmente suggeriti dai meccanismi dell’inconscio.
«Ci tengo a chiarire che, del sogno, non mi interessa la dimensione surreale – scrive Vaccari in un testo del 1985 - o straniante, aspetti dello straordinario e dell'eccezionale, e neppure quella psicanalitica. E’ la dimensione “reale” del sogno ad attirarmi. Il mondo reale si è svuotato di realtà mentre questa, contemporaneamente, è migrata verso il territorio del sogno».
Ma un’altra immagine complica il rapporto tra sogno e realtà. Migrazione del reale mette in scena un’installazione video in cui l’asteroide interstellare Oumuamua incombe in uno spazio siderale forse più vicino di quel che pensiamo. La realtà si mostra in tutta la sua dimensione onirica e sogni e incubi sembrano acquistare un peso più che reale.
Oumuamua, Messaggero che arriva per primo da lontano come potrebbe venirne tradotto il nome, primo oggetto interstellare a incrociare letteralmente i piani orbitali dei pianeti del sistema solare per poi proiettarsi di nuovo nello spazio profondo, esiste reale come un sogno premonitore.
Tra le mostre più recenti ricordiamo la partecipazione alla 5a Ural Industrial Biennial of Contemporary Art, Urali e Siberia (2019), Tutto. Prospettive sull’arte italiana, MUSEION, Bolzano (2018); Matriz do tempo real, a cura di Jacopo Crivelli Visconti, MAC USP, San Paolo, (2018) e Take me, I am yours, a cura di Christian Boltanski, Hans Ulrich Obrist, Chiara Parisi, Roberta Tenconi, Hangar Bicocca, Milano (2017). E’ in programma una sua importante partecipazione al Walker Art Center di Minneapolis nel 2020.