François Morellet / Grazia Varisco
La mostra che viene presentata alla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno intende proporre un dialogo tra questi due protagonisti dell’arte europea, che hanno esposto insieme in più occasioni dagli anni Sessanta.
Comunicato stampa
La mostra che viene presentata alla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno intende proporre un dialogo tra questi due protagonisti dell’arte europea, che hanno esposto insieme in più occasioni dagli anni Sessanta. Il percorso vuole mettere in luce sia i parallelismi sia le diversità delle loro personalità poetiche, che in modi differenti hanno sempre cercato nel loro lavoro di mettersi in relazione con lo spettatore in un modo anticonvenzionale, per coinvolgerlo in un’esperienza artistica ogni volta inattesa e sorprendente. Tra gli aspetti che più avvicinano questi due artisti c’è infatti proprio la volontà di contraddire continuamente le condizioni consuete delle convenzioni rappresentative e di relazione con l’opera artistica, sempre con ironia e leggerezza: agendo secondo modalità che si fondano sulla decostruzione della geometria, sull’attivazione dell’immagine attraverso la presenza luminosa, sulla movimentazione percettiva e talvolta interattiva della materialità dell’opera, e creando così una relazione insieme immediata e complessa tra opera e spettatore.
Una prima sala propone una selezione di lavori storici di entrambi gli autori, degli anni Sessanta e Settanta, realizzati secondo coordinate di riduzione formale e materiale che intendono cancellare qualsiasi residuo di emotività negativa e di solipsismo espressivo, per dare vita invece a opere che sono veri e propri campi di esperienza, nelle quali a una estrema essenzialità corrisponde una profonda comunicatività. A seguire, due sale monografiche, una dedicata a Morellet e l’altra a Varisco, presentano lavori di cronologia più recente e sono concepite insieme agli artisti stessi appositamente per l’occasione, in relazione agli spazi di Fondazione Ghisla Art Collection, per mostrare le reciproche specificità delle loro vitalità poetiche, e la persistente attualità delle loro ricerche. Alle opere in mostra, e al loro rapporto con questi spazi, sono dedicate le due interviste inedite, realizzate in questa circostanza. La mostra è presentata al terzo piano dell’edificio di Fondazione Ghisla Art Collection, a suggello e culmine del percorso espositivo della collezione permanente che viene presentata negli altri spazi: si pone infatti in una sorta di colloquio ideale con le altre opere della Collezione, che è stata in parte riallestita per l’occasione.
The exhibition presented at the Ghisla Art Collection Foundation in Locarno intends to propose a dialogue between these two protagonists of European art who have exhibited together on various occasions since the 1960s. The itinerary of the exhibition wishes to evidence both the parallelisms and the differences of their poetic personalities which in different ways have in their work always tried to relate to the spectator in an anti-conventional way in order to involve him or her in an artistic experience which is every time unexpected and surprising. In fact, from among the aspects shared most by these artists is the wish to continually contradict the usual conditions of the representative conventions and the relation with the artistic work, always with irony and lightheartedness. Acting according to modalities based on the deconstruction of geometry, on the activation of the image by means of the luminous presence, on the perceptive and sometimes interactive handling of the materiality of the work, in this way creating a relation that is both immediate and complex between the work and the spectator.
The first room proposes a selection of historical works by the two artists that date to the 1960s and 1970s, created in accordance with coordinates of formal and material reduction that intend to cancel whatever residue of negative emotivity and expressive solipsism in order to instead give rise to works that are real fields of experience in which to an extreme essentiality there corresponds a profound form of communication. This room is followed by two monographic ones housing the works of each artist: they present more recent works and were conceived together by the artists especially for this exhibition in relation to the spaces of the Ghisla Art Collection Foundation. The prime intention of these two rooms is to show the reciprocal specificity of their poetic vitality and the persistent actuality of their research. In addition to the works on exhibit and their relationship with the spaces of the Ghisla Art Collection Foundation, there are two interviews with the artists drawn up for this occasion. The exhibition is housed on the third floor of the Foundation’s building as the formal ratification and culmination of the itinerary of the permanent collection which is presented in the other rooms. In fact, this exhibition is a sort of ideal ‘conversation’ with the other works of the Collection which has in part being reordered for the occasion.